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Il gol (e abbraccio) del sabato – Federico Bernardeschi

Torna la rubrica dedicata ai gol del Bologna: ieri la grande scorpacciata di Udine ha proiettato i rossoblù a ridosso della prima posizione

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Federico Bernardeschi in Udinese - Bologna (© Bologna FC 1909)
Federico Bernardeschi in Udinese - Bologna (© Bologna FC 1909)

Lo ha voluto a tutti i costi, lo ha cercato in ogni modo e finalmente lo ha trovato. Federico Bernardeschi ha siglato il suo primo gol in maglia rossoblù. Realizzazione che ha fatto calare la saracinesca su una partita già -virtualmente- chiusa in quel di Udine. Il risultato finale perentorio, 0-3, si è sommato alla gioia per la posizione in classifica: Bologna proiettato al primo posto, in compagnia di Inter e Roma. In serata la squadra di Italiano, è stata sorpassata dal Napoli, strapazzato al Dall’Ara due settimane fa, vittorioso contro l’Atalanta. Poco male: la formazione rossoblù sta mandando dei segnali concreti all’Italia intera.

Bernardeschi in gol

Non accadeva dalla stagione 2021-2022. Basterebbe questo per spiegare l’emozione che ha coinvolto tutta la squadra nel festeggiare il gol di Bernardeschi. L’ultima volta che il numero dieci carrarino risultava sul tabellino marcatori in Serie A, risaliva al 21 dicembre 2021, in occasione della sfida giocata contro il Cagliari. Bernardeschi vestiva la maglia della Juventus.

Una spiegazione

Solitamente in questa rubrica, raccontiamo (curandole) le azioni tecnicamente e tatticamente maestose prodotte dal Bologna. Il gol di ieri di Bernardeschi, non rientra certamente in questo canone, ma c’è dell’altro. La sua corsa per arrivare su quel pallone e l’abbraccio con tutta -ma veramente tutta- la squadra, ci ricorda che il calcio vive di simboli e momenti autenticamente ‘complicati’ da raccontare. Sicuramente, la rasoiata di Pobega, e l’azione da cui nasce il primo gol rossoblù, sarebbe stata maggiormente indicata per essere sviluppata qui. Questo sport però, insieme alla sua essenza, non è racchiudibile nel solo gesto tecnico. Ergo, Bernardeschi ha regalato la contentezza al popolo rossoblù e merita di essere omaggiato.

L’azione del gol

Zanoli e Bertola pasticciano con il pallone: il primo serve male il secondo che perde la sfera di gioco, sulla quale si avventa Dallinga. Il centravanti olandese, con la coda dell’occhio vede Miranda e lo manda in porta, servendolo con un tacco delizioso. Gesto tecnico di difficile ideazione prima e realizzazione poi. La raffinatezza dell’attaccante rossoblù permette di creare uno spazio impensabile, bucando la retroguardia difensiva bianconera. Miranda si inserisce con i tempi giusti ma Bertola rinviene su di lui, scivolando e servendo involontariamente a Bernardeschi un pallone troppo ghiotto da spingere in porta. Il numero dieci deposita la sfera in fondo al sacco, battendo l’incolpevole Okoye: terzo gol del Bologna e fine dei giochi.

Dopo la rete, siglata sotto lo spicchio riservato ai tifosi ospiti (in circa 2.000 ieri al Bluenergy Stadium), Bernardeschi si becca l’abbraccio figurato della curva e quello letterale dei compagni, che lo sommergono per celebrarlo. Un’unione spontanea e altamente simbolica: questo Bologna è forte in campo, a tratti fortissimo, ed è un gruppo splendidamente legato anche fuori dal terreno di gioco. E questo, fa tutta la differenza del mondo, nella vita ma soprattutto nello sport.

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