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IL GRILLO PENSANTE – Vincenzo Italiano e Bologna, alla conquista dell’Europa

Il periodo magico del Bologna ha definitivamente certificato l’affetto crescente tra Vincenzo Italiano e la città di Bologna. Una coppia perfetta alla conquista dell’Europa.

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Vincenzo Italiano (©Bologna Fc 1909)
Vincenzo Italiano (©Bologna Fc 1909)

La parabola ascendente del Bologna continua ad aggiornare il suo apice, sotto le sapienti mani di Vincenzo Italiano. Sbancare Bergamo e conquistare una semifinale di Coppa Italia che mancava dal secolo scorso fa esplodere il petto come un airbag, farlo con personalità e consapevolezza tanto marcate è talmente inebriante da rimanerne storditi. Ventisei anni dopo sor Carletto Mazzone e capitan Beppe Signori. Quello attuale non sarà lo squadrone che tremare il mondo fa ma è una belva difficilmente domabile per chiunque. Un concentrato di agonismo e aggressività che cementano un’orchestra dove fiati, archi e percussioni contribuiscono a valorizzarsi a vicenda in una melodia elettrizzante. Una cavalcata delle valchirie che non accenna ad arrestarsi.

Vincenzo Italiano è la persona giusta al posto giusto

Il regista dell’opera che sta appassionando il capoluogo emiliano (e non solo) si chiama Vincenzo Italiano. Ad inizio stagione accollarsi il tonnellaggio dell’eredità di Thiago Motta appariva impresa titanica, soprattutto spogliando la squadra dei due pezzi più pregiati (Zirkzee e Calafiori) e con la terza stella (Ferguson) bloccato ai box fino ad autunno inoltrato. Al tecnico nativo di Karlsruhe non dev’essere apparso come balzare su un terreno minato ma come attraversare il ponte dell’arcobaleno. Era stato in grado di fiutare un pentolone d’oro dall’altra parte dell’appennino. Non solo è riuscito ad evitare rimpianti ma ha anche allacciato un rapporto molto più empatico con la piazza: Motta era estremamente diplomatico, equilibrato, a tratti persino distaccato mentre Italiano è persona sanguigna, schietta, emotivamente coinvolto e coinvolgente. Un modo di vivere lo sport che la gente di Bologna, dopo la diffidenza iniziale, ha riconosciuto più affine alla propria passione. E, a suon di risultati, sono iniziati a scorrere fiumi di affetto reciproco.

Prossimi mesi di campionato spaccato in due fasi: prima un periodo favorevole e poi un finale complicato

In attesa di conoscere chi tra Juventus ed Empoli sarà l’antagonista in semifinale di Coppa Italia, lo sguardo è catalizzato totalmente dalle prossime tappe in campionato. Il calendario prevede un itinerario quantomeno curioso. Fino a metà marzo si incroceranno le armi soltanto con squadre appartenenti alla parte destra della classifica (Lecce, Torino, Parma, Cagliari e Verona).  Unica eccezione quella del 26 febbraio, quando verrà recuperata la gara col Milan. Quanto più fieno in cascina si riuscirà ad ottenere da questo periodo propizio (almeno sulla carta) tanto più velocemente si entrerà sul rettilineo finale. Quando i verdetti verranno emessi. Un ultimo tratto infernale, con tanti avversari di vertice (Napoli, Atalanta, Inter, Juventus, Milan, e Fiorentina) e dove quindi sarà cruciale aver sfruttato a dovere la fase di gare più abbordabili.

Tanti infortuni ma la rosa offre alternative

Le note stonate arrivano però dall’infermeria. Ad Orsolini si sono aggiunti anche Ferguson (out a Lisbona) e successivamente Odgaard (uscito con l’Atalanta), tutti problemi muscolari che vanno a falcidiare impietosamente la trequarti titolare. Lo scozzese non dovrebbe attardarsi troppo a rientrare nei ranghi, gli altri difficilmente saranno a disposizione prima di 3-4 settimane. Questo contesto di emergenza impreziosisce ancor più la strategia di Italiano.  Coinvolgere gran parte della rosa con rotazioni frequenti e profonde, questa la soluzione. Così un Fabbian tornato sotto i riflettori è come acqua nel deserto, Dominguez si è scoperta lama molto più affilata di quanto immaginabile e a centrocampo Moro e Pobega hanno collezionato minutaggi considerevoli. Oltretutto sono nuovamente abili i lungodegenti Aebischer, El Azzouzi e Cambiaghi. E’ arrivata la scommessa Pedrola (che occuperà la casella di Iling-Junior) e al posto del partente Posch è atterrato il colpo Calabria (italianissimo, fatto non trascurabile per le liste UEFA). Il Bologna è quindi pronto, a cominciare dall’aperitivo domenicale di Lecce dove confermarsi equivarrebbe a restare ben saldi sul treno in corsa verso l’Europa. In prima classe.

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