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Attaccanti senza confini: La Rivoluzione tattica di Motta (Il Resto del Carlino)

Nella Rivoluzione di Thiago Motta sfuma il ruolo degli attaccanti: la posizione di Joshua Zirkzee e Riccardo Orsolini.

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Joshua Zirkzee e Thiago Motta
Joshua Zirkzee - crediti: Damiano Fiorentini / 1000cuorirossoblu.it

Nelle strade del calcio moderno, la definizione di attaccante si sfuma, aprendo le porte a nuove interpretazioni. Sotto la guida di Thiago Motta, il gioco fluido e senza confini accoglie chiunque abbia fame di gol, indipendentemente dalla posizione in campo o dal nome sulla maglia. Ferguson e Fabbian, centrocampisti trasformati in cecchini dell’area di rigore, sono l’emblema di questa trasformazione, mentre stupiscono con le loro esecuzioni letali.

L’importanza delle punte per Thiago Motta

Ma chi sono gli attaccanti di ruolo? Orsolini e Zirkzee emergono come protagonisti indiscussi, con 10 gol a testa, pronti a trascinare il Bologna nelle sette sfide cruciali, a cominciare dall’incontro con il Monza. Tuttavia, una statistica suscita riflessioni: negli ultimi sei match, gli attaccanti tradizionali hanno segnato soltanto due reti. Motta, dunque, dovrà attuare l’ultimo colpo di magia dalle loro giocate per consolidare il sogno Champions.

Orsolini sprigiona momenti di genio, come il gol alla Salernitana, riportando in mente le gesta di Del Piero con un sinistro a giro impeccabile. Ma il vuoto nell’attacco si fa sentire, soprattutto nell’incontro con il Frosinone, dove Zirkzee risulta una presenza fantasma.

Questione Castro

Il debutto di Castro, invece, offre un raggio di speranza. Il giovane argentino si muove con agilità nell’area di rigore, pur mancando ancora il tocco finale. La sua crescita rapida nel sistema di mister Thiago Motta promette di riempire il vuoto lasciato dalle assenze e di aggiungere un nuovo importante tassello alla schiera degli attaccanti rossoblù.

Fonte: Massimo Vitali, Il Resto del Carlino

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