Bologna FC
Immobile-Bologna: perché sì e perché no
L’attaccante ex Lazio rappresenterebbe un profilo d’élite per Serie A ed Europa League ma la carta d’identità non si sposa con le recenti strategie del Bologna, così come l’ingaggio

Ci s’intenda bene: al 20 giugno quella di Ciro Immobile in rossoblù è una suggestione, non di più. Una suggestione che, però, potrebbe dare un’idea sulle intenzioni del club circa le mosse di mercato in attacco dopo la chiusura dell’affaire Dzeko, a meno che non si trattasse di una operazione fascinosa pure quella ma non concretamente ipotizzabile.
Nome di peso in attacco?
Il discorso calcistico ruota quindi attorno a un nome di peso, e non più di primo pelo, per l’attacco del Bologna 2025/26 al fianco di chi già c’è. Una strategia forse non proprio in stile Sartori, solitamente più attento ai colpi in prospettiva, ma da esperienza europea e italiana di un certo livello. Quel certo livello un giocatore come Immobile non solo lo ha raggiunto ma pure superato ampiamente, qualche anno fa (quest’ultimo è “il dettaglio”).
Il bosniaco ha scelto Firenze, l’ex Lazio, oggi 35enne, potrebbe davvero valutare un ritorno in Italia dopo una stagione al Besiktas e rilanciarsi nuovamente in patria?
Immobile tornerebbe in Italia?
Le domande sono tante e Ciro ha ancora un contratto onerosissimo che lo lega al club turco, dove peraltro ha segnato 19 reti nell’ultima stagione, fino al prossimo giugno. La volontà del calciatore non è stata espressa in maniera pubblica e nemmeno la strategia del Bologna che, però, ha confermato il gradimento per il profilo. Detto che non gradire un giocatore del calibro di Immobile rappresenterebbe una bugia per qualsiasi squadra, indica, mantenendo il condizionale sempre sullo sfondo, ragionare, per i rossoblù, su caratteristiche d’esperienza, su uomini pronti subito memori dello scotto d’inesperienza pagato all’inizio della scorsa Champions League, in EL l’approccio dovrà essere diverso e Immobile la competizione l’ha giocata in lungo e in largo timbrando il cartellino 18 volte.
Perché sì e perché no?
Veniamo quindi alla bilancia che soppesa i perché circa una possibile operazione Immobile (ancora non in essere).
Perché sì: i numeri parlano chiaro, l’esperienza anche. Inoltre, per la gioventù rossoblù allenarsi con un giocatore del suo calibro migliorerebbe la crescita del gruppo (proprio come avrebbe potuto fare Dzeko). Anche solo la metà di quanto segnato nelle ultime stagioni sarebbe un tesoretto prezioso per il Bologna.
Perché no: senza giri di parole, età e ingaggio. Immobile ha 35 anni e, sebbene l’ultimo anno abbia sorriso al centravanti, ritornare in un campionato dal livello di competitività più alto è tutt’altro che semplice. Il Bologna di Sartori ha spesso ragionato in maniera differente ma non è detto possa fare un’eccezione. Il tema ingaggio è ancor più chiaro, Immobile guadagna più di 6 milioni a stagione, una cifra lontanissima da quelle che circolano nello spogliatoio rossoblù. 6 milioni sotto le due torri oggi non li percepirebbe; ridursi almeno della metà lo stipendio sarebbe condizione necessaria e forse non sufficiente.
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