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Verso Bologna-Sassuolo, Guarino (Canale Sassuolo): «Rossoblù realtà virtuosa. Neroverdi in linea con le aspettative»

Bologna a caccia di riscatto e Sassuolo in cerca di continuità: Guarino analizza la sfida del Dall’Ara tra ambizioni europee e realtà di campionato.

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Fabio Grosso, allenatore del Sassuolo
Fabio Grosso, allenatore del Sassuolo (© US Sassuolo)

Domani il Bologna ospita il Sassuolo al Dall’Ara nella gara delle 18. Dopo la finale di Supercoppa Italiana persa, i rossoblù cercano riscatto in campionato per tornare a giocarsi un posto in Europa. L’avversario però non sarà dei più facili: i neroverdi di Fabio Grosso sono la seconda miglior neo promossa del torneo.

In vista della gara tra Bologna e Sassuolo, abbiamo intervistato il direttore editoriale di Canale Sassuolo Giuseppe Guarino.

Come arriva il Sassuolo alla partita contro il Bologna?
«Il Sassuolo arriva a questa sfida dopo quella che – lo dico senza timore di smentita – è stata una delle partite più brutte della sua storia che abbia mai disputato. Peggio delle sconfitte tennistiche subite a fasi alterne contro Inter, Juve o Lazio. La sconfitta con il Toro è stata però il seguito di due prestazioni convincenti contro Fiorentina e Milan. La formazione di Grosso dovrà dimostrare di essere in grado di trovare continuità. Il problema è farlo nelle prossime cinque, dove incontrerà Bologna, Juve, Roma e Napoli».

Che ruolo ha svolto Fabio Grosso nella rinascita del Sassuolo? Può fare il salto che ha fallito con il Lione?
«Fabio Grosso è stato fondamentale lo scorso anno nel garantire la pronta risalita. Come aveva fatto a Frosinone, così ha fatto al Sassuolo. Ha saputo fare gruppo e non era detto. Questa stagione, però, sta dimostrando che c’è ancora bisogno di salire definitivamente quel gradino che magari gli permetterà di consacrarsi definitivamente».

Quali sono secondo te i giocatori di maggior prospettiva? Muharemovic può essere un obiettivo del Bologna o è diretto davvero in una big?
«Muharemovic è uno di quei giocatori ‘preziosi’ che abbiamo al Sassuolo. È un difensore roccioso, ha senso della posizione, intesa con i compagni, sa essere uomo squadra e ha pure il vizietto del gol. Non so quanta verità ci siano sulle voci di mercato che lo riguardano ma un club come il Bologna potrebbe per lui rappresentare un passaggio più graduale nel calcio che conta rispetto – ad esempio – all’Inter. Lui è un ragazzo con la testa sulle spalle e saprà scegliere il meglio insieme a una società come il Sassuolo che dei suoi big si priva molto raramente (e in cambio di cifre non certo basse)».

Che opinione hai del Bologna? Te lo aspettavi così avanti?
«Il Bologna delle ultime stagioni è quello tornato a essere rilevante come la storia richiede. Questo campionato ha una classifica ancora abbastanza corta e non c’è ancora un distacco così grande tra la prima in classifica e le squadre in lotta per il sesto-settimo posto. Io credo che il Bologna oggi rappresenti una società virtuosa che ha saputo tradurre in gioco i principi della sua dirigenza, appoggiandosi su un ottimo materiale umano sia per quello che riguarda gli allenatori che per quello che riguarda i suoi giocatori, a partire da un vero simbolo come Orsolini».

Il Sassuolo sta andando oltre le aspettative?
«Dirò la verità: no. Ha avuto una buona prima metà della stagione. Ma la realtà parla chiaro e i tifosi se lo aspettavano. E c’è chi si aspettava ancora di più. L’assaggio di Europa avuto praticamente dieci anni fa è qualcosa che molti vorrebbero tornare a fare. Sarà difficile. L’obiettivo dichiarato è la salvezza e, allo stato attuale, alla squadra manca troppa continuità di prestazioni e risultati per poter ambire a un piazzamento europeo».

Che formazione schiererà il Sassuolo contro il Bologna?
«Io credo che si andrà sul classico. Muric in porta e davanti a lui Idzes e Muharemovic. Sulle fasce vedremo probabilmente Walukiewicz a destra e Candé a sinistra, con un centrocampo composto da Matic, Koné e Thorstvedt. In attacco giocheranno Volpato e Laurienté esterni, con uno tra Cheddira e Moro prima punta, qualora non dovesse recuperare Pinamonti».

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