Bologna FC
Lezioni di Italiano – Uno, Nessuno, Trentamila
Uno, nessuno e trentamila non è un articolo, ma solo un ripercorrere viaggio, culminato in un giorno pazzesco che ho avuto la fortuna di vivere. Non da solo, ma con un gruppo di ragazze e ragazzi, a cui sono legato e a cui devo molto. Sono loro la vera anima di www.1000Cuorirossoblu.it

Uno, nessuno e trentamila è forse la migliore sintesi di una stagione fantastica, vissuta da tutta la collettività dei tifosi, in maniera scettica all’inizio e poi, in un crescendo “rossiniano”, con un coinvolgimento che non ha pari negli ultimi 60 anni. Abbiamo vinto la Coppa Italia, ma non è ancora finita.
Già la Coppa Italia. Mercoledì 14 maggio 2025, non sarà semplicemente una data scolpita nei nostro immaginario collettivo di tifosi, ma il “traguardo volante” di un percorso a tappe, partito 10 lunghi anni fa. Quando Joey, per la prima volta, era giunto a Casteldebole, per “costruire una squadra di cui andare fieri”.
E così è stato. La storia di questi ultimi due anni, narra il raggiungimento della Champions League dodici mesi fa. E l’ottenimento di un nuovo passaporto europeo per l’11 rossoblù, per la prossima stagione, grazie alla vittoria di mercoledì. Per quanto l’Europa League non sia così ricca come l’altra competizione, è pur sempre una competizione prestigiosa che mette a confronto alcune fra le migliori squadre del Continente. E proprio oggi Italiano ha raccontato, che c’è ancora tanto (valore) da estrarre in questa società. Partiamo da lui.
Uno

Vincenzo Italiano (© Damiano Fiorentini)
Vincenzo è allenatore capace e ambizioso. Venire a Bologna dopo “l’impresa” di Thiago Motta era un atto di coraggio, un rischio non calcolato consapevolemente, un percorso irto di difficoltà. Dopo alcuni attimi di riflessione, aveva accettato il ruolo di condottiero della cosa rossoblù lo scorso giugno. Aveva iniziato col suo metodo, aggressione e difesa alta, poi, dopo un colloquio con lo spogliatoio che diventava sempre più suo, aveva plasmato il suo gioco sulle richieste dei suoi giocatori. Difesa alta ma meno estrema, pressing si asfissiante, ma gioco più in verticale e meno orizzontale. La squadra iniziava a correre, il Dall’Ara diventava, via via che le partite si susseguivano, un fortino e la classifica raccontava di un percorso che iniziava ad essere sempre più esaltante. La città stava vivendo il sogno Champions nel presente, iniziando a dimenticare chi quel sogno lo aveva permesso un anno prima. E Vincenzo, uno, aveva di nuovo ricreato un gruppo forte, e lo aveva guidato fino alla finale di mercoledì, vincendola, e togliendosi la scimmia dalla spalla e quell’etichetta, profondamente errata, di perdente. E così in queste ultime ore, galvanizzato dal successo della finale (esattamente come il gruppo squadra) sta provando a dare una nuova luce agli ultimi 180 minuti di questo campionato. Il sogno Champions non è ancora svanito e il suo “eventuale” raggiungimento, renderebbe clamorosa questa stagione, la migliore degli ultimi 60 anni. Adesso si tratta solo di attendere e tifare. Attendere e tifare.
Nessuno

14 maggio 2025 Coppa Italia
E quando la notizia del suo arrivo era giunta sotto le due torri, nessuno pensava che la stagione 24/25 sarebbe stata così esaltante. Nessuno. E il troppo scetticismo intorno al nuovo Mister, probabilmente, ha nuociuto alla partenza della stagione. Mister che ha conquistato la fiducia dell’ambiente a suon di vittorie e prestazioni confortanti, in campionato, Coppa Italia (fino alle vittoria in finale) e Champions League. E oggi la Società, grata, sta proponendo a lui un rinnovo, che dovrebbe essere una formalità, con buona pace di tutti.
Trentamila

Cesare Cremonini con Riccardo Orsolini (© Damiano Fiorentini)
La stagione potrebbe avere avuto un epilogo mercoledì. La festa più bella mai vista dagli occhi di chi Vi scrive. Trentamila e più persone che, con ogni mezzo, sono scese a Roma, riempiendo fino all’inverosimile, l’Olimpico. Un sogno collettivo che è sublimato in quella Coppa che si alzava al cielo al centro del campo, nelle mani di Lollo De Silvestri. Una vittoria che ha ridato forza ad una collettività di tifosi, che ora ha solo voglia di dare continuità a questo percorso entusiasmante. A Roma tutta la città era presente per supportare Mister e squadra e tributare loro il giusto riconoscimento, per avere ricreato quell’aura magica intorno al Bologna, di un’entità mai vista prima. E a questi trentamila, incoscienti e impavidi, va riconosciuto un profondissimo ringraziamento per essere stata la migliore scenografia di una notte indimenticabile. Sperando che sia solo la prima di una lunga serie.
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