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L’idea di Italiano: un Bologna costruito sul gruppo (Il Resto del Carlino)

Il tecnico rossoblù prepara la squadra al tour de force valorizzando ogni elemento: «Servirà il contributo di tutti»

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Vincenzo Italiano durante Lecce-Bologna
Vincenzo Italiano durante Lecce-Bologna (© Bologna FC)

«Quando cominceranno le partite ogni tre giorni voglio che siano tutti pronti». La frase pronunciata da Vincenzo Italiano a luglio non era semplice retorica, ma la base del suo progetto tecnico.

Dopo otto gare ufficiali, il Bologna ha già impiegato 24 giocatori diversi, segno di una gestione consapevole e programmata. Solo Udinese, Sassuolo e Cremonese hanno fatto leggermente di più, con 25 elementi utilizzati. L’obiettivo è chiaro: arrivare preparati al ciclo di 7 partite in 21 giorni dopo la sosta, con una squadra dove tutti conoscono meccanismi e responsabilità.

Bologna, le rotazioni di Italiano: meritocrazia e stabilità

Le rotazioni non sono casuali ma frutto di meritocrazia. Chi lavora bene, gioca. È il caso di Skorupski, Orsolini, Lucumí e Cambiaghi, sempre presenti nelle otto uscite stagionali: una spina dorsale su cui ruota il resto del gruppo. Dall’altra parte, Immobile e Casale hanno collezionato una sola presenza, mentre Ravaglia e Sulemana non sono ancora scesi in campo a causa di lunghi infortuni.

Ciro Immobile nel riscaldamento del match con la Roma crediti Bologna Fc 1909

Ciro Immobile nel riscaldamento di Roma-Bologna (© Bologna FC)

Italiano insiste sul concetto: nessuno deve sentirsi una riserva, tutti devono essere pronti a dare il proprio contributo. Un principio che sta cementando lo spogliatoio e favorendo la crescita collettiva.

Un Bologna pronto alla maratona

Il Bologna di Italiano arriva così alla ripresa con un’identità forte e un gruppo coeso. L’allenatore ha saputo trasformare la profondità della rosa in una risorsa tattica, facendo sentire ogni elemento parte integrante del progetto.

In vista del calendario fitto, l’approccio del tecnico rappresenta una garanzia: intensità, equilibrio e consapevolezza. Nel Bologna di Italiano, l’unico vero titolare è il collettivo.

Fonte – Massimo Vitali, Il Resto del Carlino

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