Bologna FC
Lepore, il Sindaco di Bologna: «Organizzeremo una festa con la squadra»
L’intervista del Corriere di Bologna a Matteo Lepore: «Vorrei coronare il sogno di partire con i lavori per il nuovo stadio entro la fine del mio mandato, i tifosi se lo meritano»

Una notte indimenticabile, quella della vittoria della Coppa Italia, anche per il primo cittadino di Bologna: Matteo Lepore. Presente anche lui nella tribuna dell’Olimpico, il Sindaco di Bologna ha rilasciato un’intervista al Corriere di Bologna. Direttamente da Bruxelles, dove ieri si trovava per presentare il piano per l’emergenza casa con i suoi colleghi, Lepore ha confessato ridendo: «Ho dormito due ore stanotte, ma oggi a Bruxelles tutti i sindaci europei mi hanno fatto festa».
L’intervista a Matteo Lepore, Sindaco di Bologna
Sindaco, con chi l’ha vista la partita delle partite all’Olimpico? – «Avevo accanto mia moglie, ho festeggiato con lei. Era anche il nostro anniversario di matrimonio».
Una data memorabile, a dir poco. A chi è andato il suo pensiero quando è arrivato il triplice fischio finale? – «Ho pensato a mia moglie, che avevo lì con me, alla mia famiglia e, come molti di quelli che erano allo stadio, ai miei genitori. Alle mie prime volte allo stadio. Ho atteso davvero tanti anni un momento così, da quando ero bambino».
La sua prima volta allo stadio? – «Era il 1989. Avevo 9 anni. Il Bologna perse con l’Inter 6 a 0».
Adesso è il momento del riscatto per i tifosi rossoblù. Come intente festeggiare insieme alla sua città? – «All’Olimpico ho avuto un’esplosione di gioia, di soddisfazione, anche di orgoglio, perché questa Coppa Italia è stata una conferma di un’annata straordinaria, l’annata della Champions. Non sappiamo più cosa inventarci per festeggiare (ride). Intanto, consegneremo il Nettuno d’Oro a Vincenzo Italiano, l’ho chiamato poco fa per ringraziarlo e ho chiamato anche saputo a cui sono molto grato: aveva profetizzato queste vittorie. E poi insieme alla società organizzeremo una festa con la squadra, decideremo nei prossimi giorni cosa fare».
Il cardinale Zuppi ha parlato di questa vittoria come la vittoria di una comunità intera. Bologna è diventata un simbolo anche nel calcio? – «Bologna è un esempio di come insieme ci si ritrova, sia nei momenti più difficili che in quelli più belli. Magari la possiamo pensare in modo diverso su tante cose, ma alla fine è una città sempre unita ed è una città che non si dimentica delle persone che le hanno dato e le danno molto».
Erano migliaia i bolognesi all’Olimpico. Anche questo è stato eccezionale. – «C’erano 32mila tifosi allo stadio, c’era più gente a Roma che al Dall’Ara. Abbiamo tutti sognato questo momento. E l’onorificenza a Italiano è dedicata, oltre che a tutta la società e alla squadra, anche ai tifosi che sono stati essenziali per il successo di questa annata, ricca di trasferte europee, sfide, sacrifici e meritate vittorie».
Quando lo stadio nuovo, quindi? – «Abbiamo aperto un buon dialogo con il governo per i fondi in vista degli Europei. Vorrei coronare il sogno di partire con i lavori per il nuovo stadio entro la fine del mio mandato, i tifosi se lo meritano».
Il Bologna calcio sta facendo da volano per la città? – «Decisamente. Allo stadio che è sempre pieno, adesso si vedono anche molti stranieri. Il merchandising dei rossoblù ha molto appeal per chi viene da fuori. Ovunque vada, mi parlano del Bologna, calcio e della città. Oggi a Bruxelles tutti i sindaci europei mi hanno fatto festa, appena mi hanno visto».
(Fonte: Daniela Corneo – Corriere di Bologna)
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