Milan-Bologna 0 a 1: è Coppa Italia
Milan-Bologna è una finale che ci riporta ad un bellissimo passato che vuole prepotentemente ritornare, per la città, per i tifosi, per il Mister e la Squadra. Ma soprattutto perchè Bologna merita di stare in alto.
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Cinquantun anni fa, nello stesso “teatro” di stasera, il Bologna si aggiudicava la Coppa-Italia, contro un Palermo che non aveva demeritato: stasera in un Olimpico gremito si giocherà Milan-Bologna e sarà tutta un’altra storia. Stasera non sarà solo una finale, ma si rivelerà una sfida fra una potenza del football nostrano e una debuttante, arrivata da poco nel gotha pallonaro che vuole stabilirsi permanentemente nel calcio che conta.
Vincenzo Italiano, alla sua quarta finale, vuole invertire il suo destino in uno degli stadi più iconici della Serie A e per questo epilogo della Coppa Italia, si affida ai suoi uomini migliori. In porta Lukasz Skorupski, linea difensiva con il ritrovato Emili Holm, il duo centrale Sam Beukema e Jhon Lucumi e, sull’out di sinistra, Juan Miranda. A centrocampo le due F: Remo Freuler e Lewis Ferguson, il capitano. In avanti una piccola mossa che non Ti aspetti. Fra Riccardo Orsolini e il rientrante Dan Ndoye, Giovanni Fabbian, che costruisce in questa partita un suo personalissimo derby, lui che proviene dalla cantera dell’Inter. Davanti Santiago Castro che vuole mettere la sua ciliegina sulla torta di una stagione fantastica e vuole lasciare il segno in questa finale di Coppa.
Primi 45 minuti di Milan-Bologna
In uno stadio colmo in ogni ordine di post, con i decibel che possono lasciare il segno dopo una nottata così, al decimo un segnale che il destino vuole imprimere subito alla partita.
Palla persa dal Bologna sull’out di destra del Milan, Jimenez crossa e prima Leao, poi Pulisic impegnano in un doppio miracolo Skorupski sulla linea di porta. Partira dallo spartito molto fisico e dal gioco maschio, che Mariani rispetta e lascia correre. Possesso palla a favore del Bologna, che gestisce con grande tranquillità la costruzione dal basso, mentre il Milan non pressa i portatori di palla rossoblù. Partita, onestamente, diversissima da Milan-Bologna di San Siro. Al 28esimo brutto infortunio di Lucumi, che però riprende il gioco con i compagni. Al 32′ brutto cross di Orsolini che spreca una possibile buona occasione e, sull’altro fronte, Leao spara a lato di Skorupski. Squadre sicuramente tese in campo, squadre che sentono il valore di questa partita. Al 41′ gran bella azione di Miranda, che recupera la palla a Tomori e crossa. Pavlovic mette in corner un secondo prima che Orsolini potesse intervenire sulla sfera a colpo sicuro. Negli ultimi minuti vengono ammoniti prima Ferguson (per fallo su Leao) e poi Pulisic (per fallo su Beukema).
Inizia il secondo tempo
Se il primo tempo, per intensità e gestione del gioco, è stata ad appannaggio della squadra di Vincenzo Italiano, le occasioni gol sono state molto poche per i rossoblù. La seconda parte dell’incontro non vede novità nell’undici dell’allenatore di Karlsruhe. Ma occorre mettere subito a frutto quanto costruito, altrimenti si rischia di buttare via tutto. Poi il destino ci mette la mano:all8′ confusione in area, palla che vaga fra le gambe dei difensori la prende Ndoye, che scavalla, dribbla e la mette dietro alle spalle di Maignan.
Adesso bisogna resistere. Non arretrare u centimetro.
La sfida diventa accesa, Freuler va per le terre nella sua area, Mariani sorvola. Siamo quasi al “valle tutto”. Skorupski, al 12′, esce alla disperata su Leao e respinge, facendo sollevare i cori bolognesi.
Adesso è il Milan che prova a ripetere la prova di venerdì sera, ma quello di stasera è un altro Bologna. Un Bologna che raffredda ogni palla, facendo spesso intervenire il suo estremo difensore.Conceicao prova ripristinare le condizioni di cinque giorni fa: esce Jovic ed entra Gimenez, esce Walker per Tomori e Joao Felix per Jimenez.
Intanto Holm vince tutti i duelli con Leao, che sembra una pallida copia del campione che sappiamo essere. E il tempo non sembra mai passare, incurante delle nostre ansie. Italiano, che intuisce le nostre palpitazioni, inizia a coprirsi: Pobega per Fabbian e Casale per Orsolini.
Il Finale
Al 70′ Holm alza bandiera bianca e cede ai crampi. Entra al suo posto Calabria che dovrà giocare, per un quarto d’ora, contro il suo recente passato. Ndoye al 77′ sbaglia un possibile match-point e adesso si gioca sulla forza dei nervi. All’80’ Italiano sostituisce Ndoye con Dallinga e Castro con Odgaard. Si va in fondo così, così ha deciso Italiano.
Al 43′ si infortuna Buekema e dal campo fanno ampi cenni per sostituirlo, ma i cambi, per i rossoblù, sono finiti. Beukema sia avvia verso la linea laterale, mentre il quarto uomo chiama sei minuti di recupero. Beukema rientra, meno 5 minuti alla fine. L’Olimpico è tutto un coro: “Dai Bologna vinci insieme a noi”. E così sarà alla fine.
Dai Bologna vinci insieme a Noi!! E’ Coppa Italia. E al quarto tentativo Vincenzo “il vincente” alza al cielo il suo primo grande trofeo. Dolce la notte romana che avvolgerà gli 11 eroi (più i cambi) e felici i 30mila che risaliranno lo stivale, con una Coppa che ha aspettato 51 anni per tornare a casa.
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