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Monday Night – La nascita degli Europei di calcio – 22 feb

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Com’è iniziata l’epopea dei Campionati Europei di calcio? Lo scopriamo oggi nella prima puntata che “Monday Night” di 1000 Cuori Rossoblù dedica a questo storico, importante, avvenimento calcistico.

 

E pensare che tutto nasce con una pallonata, quella che colpisce in pieno volto l’arbitro Henri Delaunay durante una sfida di inizio secolo in Francia tra AF Garenne-Doves e ES Benevolence. Né i giocatori che si accalcano intorno all’arbitro steso a terra né lo stesso Delaunay, che nell’impatto con la pesante sfera dell’epoca ha finito per rompersi diversi denti e ingoiare il fischietto che stringeva tra essi, possono sapere che la storia del calcio europeo sta per cambiare.

E si che a far caso alle virgole qualcosa si sarebbe potuto intuire: se il football infatti è stato inventato dagli inglesi e reso gioco d’insieme dagli scozzesi, è vero anche che sono stati i francesi a organizzarlo rendendolo poi il fenomeno globale che è ancora ai giorni nostri. Il 21 maggio del 1904, nella Rue Saint-Honoré di Parigi, al numero 229, hanno invitato i rappresentanti degli altri movimenti calcistici nazionali – sorti da pochissimi anni – e li hanno riuniti nella Fédération Internationale de Football Association, la FIFA, il massimo organo calcistico mondiale. Francesi sono i giornalisti di “France Football”, che nel 1956 inventeranno il prestigioso Ballon d’Or, il Pallone d’Oro, e francese è più che altro Jules Rimet, uno dei più grandi uomini di calcio della storia e fautore della Coppa del Mondo, che non a caso fino al 1970 porterà il suo nome. In questa storia di grandi francesi e grandi invenzioni in tema calcistico entrerà anche Henri Delaunay, l’arbitro colpito da una pallonata in faccia: sarà lui infatti il “papà” dei Campionati Europei di calcio, che questa estate vedranno la loro quindicesima edizione svolgersi proprio in Francia, la terra dove – come abbiamo visto – molto del football che conosciamo ha preso forma per la prima volta.

Ma chi fu Henri Delaunay? Appassionato di calcio, nonostante uno spessore tecnico tale da impedirgli di emergere come eroe del campo si fece subito notare per le capacità organizzative e dirigenziali che lo portarono ben presto ad ottenere un ruolo importante in seno all’Étoile des Deux Lacs di Parigi, la squadra più forte del calcio francese nel periodo antecedente lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Si dice che proprio Delaunay avesse suggerito il nome del club, la “Stella dei Due Laghi”, visto che il club effettivamente svolgeva le sue partite in un vasto campo circondato da due laghi. Terminata la mediocre carriera calcistica, e sempre ansioso di lasciare il proprio nome impresso nella storia, Delaunay si dedicò all’arbitraggio fino al giorno descritto in apertura, quando un pallone casualmente lo colpì proprio in pieno volto. Rotti i denti con cui stringeva il fischietto, scivolato a sua volta nello stomaco e impossibile da togliere, gli fu sconsigliato di continuare questa carriera, e fu così che dopo quella di calciatore e quella di arbitro iniziò la terza vita di Henri Delaunay, senz’altro la più fortunata. 

Negli anni ’20, a dire la verità, una specie di competizione che misurasse quale Paese fosse il migliore in Europa è già nata: si chiama Europapokal der Fußball-Nationalmannschaften, Coppa Internazionale, ed è stata voluta da Hugo Meisl, allenatore dell’Austria il cui movimento calcistico ai tempi domina l’Europa insieme a Cecoslovacchia, Ungheria e un’Italia che è comunque in grande ascesa. Queste squadre, a cui si aggiunge la Svizzera, si disputano un trofeo donato dal primo ministro cecoslovacco Antonín Švehla, e pur se si tratta della “crème de la crème” del calcio europeo dell’epoca (vi partecipano l’Austria che diventerà il Wunderteam, l’Ungheria di Sarosi, l’Italia che nel decennio successivo vincerà per due volte i Mondiali) non si può effettivamente definire questo trofeo un “Campionato Europeo di calcio”.

Per questo bisogna tornare a Delaunay, alla sua idea di trasformare la Coppa Internazionale in qualcosa di più, aperto a tutti, da giocarsi negli anni d’intermezzo tra un Mondiale e l’altro e che coinvolga tutti i movimenti calcistici europei compreso quello francese, che pur vantando menti brillanti e capaci di organizzare addirittura i Mondiali non riescono ad esprimere un proprio campionato competitivo per le numerose divisioni interne che sono accadute più o meno in tutti i Paesi che hanno scoperto il football e quindi hanno lottato per stabilire chi ne avrebbe tirato le fila. L’impasse viene superato soltanto nel 1930, al termine del primo Mondiale svoltosi in Uruguay, e anche in Francia il calcio diventa finalmente professionistico: scompaiono le “Division d’Honneur” regionali e ha luogo il primo campionato nazionale, che vede il trionfo del Lille. Tra gli uomini che contribuiscono a questo radicale cambiamento, ispirato da Rimet e Delaunay, uno in particolare merita di essere menzionato: si chiama Gabriel Hanot, ha giocato nel Tourcoing, a Berlino e nella Francia (12 presenze tra il 1908 e il 1919) ed è poi diventato CT della Nazionale e giornalista presso L’Équipe e France Football. L’Hanot CT si dimetterà nel 1949, dopo una pesante sconfitta contro la Spagna, in seguito alla richiesta di dimissioni arrivata dall’Hanot giornalista, che risponde ad un lettore anonimo che altri non è che ancora lo stesso Hanot. Folle o genio visionario? La risposta la darà lui stesso a tutto il mondo del calcio, inventando pochi anni dopo la Coppa dei Campioni, l’ennesimo mitico torneo partorito dalla fervida mente dei francesi.

(Belgio e Francia posano prima della partita: siamo nel 1904, è la prima gara di sempre per la selezione francese) (foto: Wikipedia)

Henri Delaunay, intanto, fa carriera. Dopo essere stato membro della FIFA ed aver visto la sua idea di una competizione per i Paesi d’Europa venire più volte messa da parte in seguito allo scoppio delle due guerre, finalmente si ritrova nella condizione di poter trasformare la sua visione in realtà nel 1954: è il 15 giugno, il giorno prima che comincino i Mondiali in Svizzera, che a Basilea nasce la “Union of European Football Association”, la UEFA, che si incarica sotto l’egidia della FIFA di gestire il calcio nel Vecchio Mondo. Delaunay è eletto all’unanimità primo segretario generale, e dà il via all’organizzazione della coppa sognata trent’anni prima. Purtroppo il buon Henri non vedrà la prima edizione del torneo, che si svolgerà nel 1960 proprio in Francia: muore nel novembre del 1955, poco più che settantenne. Il figlio Pierre, che gli succederà alla guida della UEFA, porterà però avanti il suo sogno, ed è così che nascerà il Championnat d’Europe des Nations, i Campionati Europei di calcio. E se è vero che anche altri ebbero la stessa idea, e che sicuramente l’evoluzione e l’ascesa del calcio avrebbero portato qualcun altro a inventare un torneo così importante, è anche vero che con i sé e con i ma non si fa la storia, e che quel oggi possiamo dire è che tutto nacque in Francia a inizio secolo, quando un incauto arbitro fu colpito in pieno volto da un pallone.

(Henri Delaunay, foto: uefa.com)

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