Ndoye: «Bologna mi ama? Anche io amo Bologna»

Nonostante la sconfitta interna con il Genoa, Dan Ndoye sorride: la festa europea del Bologna vale più del risultato. «Volevamo celebrarla con i nostri tifosi, nel nostro stadio. È stato speciale».

Il risultato del campo, in serate come questa, passa inevitabilmente in secondo piano. Il Bologna cade al Dall’Ara contro il Genoa, ma la sconfitta non scalfisce l’atmosfera di festa che si respira sugli spalti. I rossoblù hanno centrato un traguardo storico, e Dan Ndoye, tra i protagonisti della stagione, lo ha ribadito con orgoglio: «È bellissimo poter festeggiare nel nostro stadio. Sapevamo che la partita non era delle migliori, ma per noi era importante condividere questo momento con la nostra gente».

La stagione da protagonista di Ndoye

L’ala svizzera ha vissuto una stagione in netta crescita, sia sul piano delle prestazioni che sotto il profilo statistico. Merito anche dell’allenatore, come lui stesso ammette senza esitazioni: «Il mister mi ha lasciato grande libertà nella fase offensiva, mi ha permesso di esprimermi. So che posso fare ancora di più, ma sono felice di come ho lavorato quest’anno». Una dichiarazione che sottolinea il legame di fiducia costruito nel tempo con il tecnico rossoblù, e che racconta anche la voglia del classe 2000 di continuare a migliorarsi.

Ndoye è uno di quei giocatori che, pur senza cercare la ribalta, si è preso un posto importante nel cuore dei tifosi. Grinta, velocità e dedizione lo hanno reso ben più che un comprimario in una delle stagioni più memorabili del Bologna moderno. E il feeling con l’ambiente è reciproco: «Bologna mi ama? Anche io amo Bologna. Questa città, questa gente, questi colori… sono felice di essere qui. Ora voglio solo godermi il presente. Il futuro? Si vedrà».

Parole che trasmettono serenità, ma anche consapevolezza. L’ex Basilea è stato uno degli elementi più costanti dell’annata rossoblù, e le sue prestazioni non sono passate inosservate neanche al di fuori dei confini italiani. Tuttavia, Ndoye sembra voler rimandare ogni discorso legato al mercato: prima viene la gratitudine per ciò che è stato, e la voglia di celebrare con chi ha reso possibile questa stagione straordinaria.

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