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Orsolini a DAZN: «Non mi sento un top player. Champions a Bologna? Emozione indescrivibile» (Corriere di Bologna)
Un Riccardo Orsolini a tutto tondo quello che si è raccontato ad Hernanes per la rubrica My Skill. Dall’importanza di mantenere i piedi per terra ai bellissimi traguardi raggiunti in rossoblù. Con il sogno di giocare il Mondiale.
In occasione dell’esordio della rubrica My Skills, in collaborazione con EA Sports, DAZN ha pubblicato nei giorni scorsi un’intervista fatta a Riccardo Orsolini. L’attuale capocannoniere della Serie A si è aperto su una serie di questioni. Un’intervista da cui è venuta fuori la grande umiltà del numero 7 rossoblù, oltre al suo legame con Bologna e con la Nazionale italiana.
Orsolini a DAZN sul suo grande momento
La prima domanda dell’intervista condotta da Hernanes è stata sul suo grande stato di forma attuale. Riccardo Orsolini ha realizzato 5 gol nelle prime 9 partite di Serie A. Un bottino molto grande per lui, che può sicuramente puntare nuovamente a ritoccare il suo record di gol in un singolo campionato, già ritoccato l’anno scorso. Ma Orso non intende assolutamente montarsi la testa, è convinto di dover ancora fare molta strada:
Riccardo Orsolini, un gol in Bologna-Como 1-0 (©Damiano Fiorentini)
«Top player? Non lo sono e non voglio esserlo. Non voglio che il mio cervello si sieda e perda energie in questa idea. Ringrazio per la stima, ma non mi sento un top player, anche se sicuramente sono nella mia versione più matura. Sono arrivato in un’età in cui bisogna capire determinate cose per fare un passo in avanti».
Così, quando più avanti gli viene chiesto se pensa di poter vincere la classifica capo cannonieri, rincara la dose di umiltà: «Serve realismo nella vita. L’ultimo mancino a vincerla fu Vieri nel 2003 ed era un centravanti. Inoltre sono 50 anni che non la vince un giocatore del Bologna, dai tempi di Savoldi». Se c’è un sogno che ha Riccardo, quello riguarda la possibilità di giocare un mondiale con l’Italia: «Il c.t. Gattuso mi sta dando fiducia e lo ringrazio. Tutti lavoriamo per centrare l’obiettivo del Mondiale. Per l’Italia giocherei pure in porta, viene prima di Orsolini».
A Bologna ormai è un’istituzione
Arrivato in un momento molto delicato della sua carriera, ora Riccardo è uno dei cardini del Bologna dei sogni. Il prestito dalla Juventus, dopo una parentesi non felicissima a Bergamo, suonava come ultima spiaggia per il calcio che conta. Sotto le Due Torri, Orsolini ha trovato un ambiente ideale per esprimere le sue qualità, soprattutto dall’arrivo di Sinisa Mihajlovic in poi. Un progetto ambizioso, quello del Presidente Saputo, che Riccardo decise di sposare in pieno:
Orsolini in amichevole con lo Stoccarda (foto Bologna FC)
«Volevano creare una squadra ambiziosa, che crescesse anno dopo anno per puntare all’Europa. Quando sono arrivato, lottavamo per non retrocedere, ho vissuto Bologna in tutte le sue salse e ho anche mangiato tanta m….». Adesso il Bologna vola e non sembra volersi fermare, ogni anno l’asticella viene alzata: «Abbiamo un gruppo straordinario, con una grande alchimia tra squadra, club e tifosi. Il 90% dei risultati dipende da questo».
C’è un momento in particolare che Orsolini non dimenticherà mai: «La Champions a Bologna, chi se lo sarebbe mai aspettato? Un’emozione indescrivibile, storica».
Fonte: Marco Vigarani, Corriere di Bologna
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