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Parole da vero capitano

Le parole di Orsolini dopo la sconfitta contro la Cremonese indicano la grande maturità raggiunta dall’attaccante, che è diventato un vero e proprio pilastro del Bologna.

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Riccardo Orsolini (© Bologna FC 1909)
Riccardo Orsolini (© Bologna FC 1909)

Quando pensiamo al capitano del Bologna nell’era Italiano, la nostra mente va subito a De Silvestri, Ferguson oppure Freuler. Ma in Bologna-Cremonese la fascia attorno al braccio l’ha indossata Riccardo Orsolini, che l’aveva messa l’ultima volta più di un anno fa.

Al termine della pesante sconfitta (1-3), proprio Orsolini è andato in sala stampa e ha affrontato faccia a faccia i media: il suo tramite per far arrivare le “scuse” alla città di Bologna. Davanti ai microfoni, Orsolini ha espresso tutto il suo rammarico per la serata, con uno sguardo mesto, così strano per lui che ha sempre il sorriso stampato in faccia.

Orsolini, la responsabilità e lo spirito da capitano

In conferenza, Orsolini ha espresso parole da vero capitano: «Lo scorso anno a Verona accadde qualcosa di simile. Sono quelle gare che durante l’anno capitano, ma è difficile andare a trovare gli errori. Noi guardiamo già a giovedì. L’appetito vien mangiando, volevamo mangiare tanto ma siamo rimasti a bocca asciutta».

«Per me è una partita incommentabile, abbiamo preso 2 gol uguali… Sono i rischi del nostro gioco, stasera siamo stati troppo poco brillanti, le scuse sono da dilettanti. Poteva capitare ed è capitato. Sono ancora capocannoniere? Avrei barattato il gol coi 3 punti».

Riccardo Orsolini (© Damiano Fiorentini)

Riccardo Orsolini (© Damiano Fiorentini)

La sconfitta può essere una grande lezione

Parole che hanno reso Orsolini un manifesto del sentimento collettivo di una squadra che si è dovuta fermare contro un avversario inaspettato. Il Bologna non era più abituato a perdere (il sapore della sconfitta mancava dal 25 settembre ad Anfield), ma può trarre da questo scivolone un’importantissima lezione.

Un anno fa, l’analogo l’episodio citato da Orsolini contro il Verona. Dopo l’errore al Dall’Ara però, il Bologna giocò sempre a testa bassa fino a staccare i piedi dal suolo, innalzandosi nel volo verso la vittoria della Coppa Italia.

Orsolini “figlio di Bologna” e pilastro della squadra

Orsolini è sotto le Due Torri dal gennaio 2018 e in questi otto anni nel club è diventato un simbolo non solo per il club, ma anche della città che lo ha adottato e consacrato come “figlio di Bologna”. Per la squadra è un vero e proprio punto di riferimento, anche se Orso è ben consapevole di non essere “arrivato”, ma di poter spingersi oltre ad ogni gara.

Il rigore segnato contro la Cremonese, ha messo una toppa a quello sbagliato contro l’Udinese e gli ha permesso di arrivare a quota 6 gol stagionali raggiungendo Lautaro. Il numero 7 ha chiara la strada: quella che a dicembre lo porterà a Riad e poi a giugno, si spera, tra Canada, Stati Uniti e Messico. Ma tutto parte da Bologna: domani il focus è sul Parma, c’è la Coppa Italia da difendere.

 

Fonte: Stefano Brunetti – Stadio

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