Seguici su

Bologna FC

Ravaglia: «Giocare a Bologna è un onore. Sto bruciando le tappe per esserci contro l’Udinese»

Il secondo portiere rossoblù a Stadio: «Il poter rappresentare un’intera città e difendere i colori del luogo in cui sono nato è davvero un privilegio».

Pubblicato

il

Federico Ravaglia parla dopo Cagliari-Bologna (© Damiano Fiorentini)
Federico Ravaglia parla dopo Cagliari-Bologna (© Damiano Fiorentini)

La pausa nazionali sta volgendo al termine e Casteldebole si sta ripopolando con sempre più rossoblù, alcuni infortunati. Mancano pochi giorni a Udinese-Bologna e Vincenzo Italiano deve già pensare alla formazione da schierare, a partire dalla porta.

Proprio nella giornata di oggi, Federico Ravaglia ha rilasciato un’intervista a Dario Cervellati uscita su Stadio. Il secondo portiere rossoblù, ora chiamato ad essere titolare dopo l’infortunio di Skorupski, si è soffermato su diversi temi, dal suo rapporto con Bologna, alla sua distorsione alla caviglia che ha fatto esordire Massimo Pessina.

Federico Ravaglia parla dopo Cagliari-Bologna (© Damiano Fiorentini)

Federico Ravaglia in Bologna-Atalanta (©Damiano Fiorentini)

Ravaglia e il suo rapporto con Bologna

«Giocare nel Bologna non la definirei una responsabilità. Per me è un onore. Il poter rappresentare un’intera città e difendere i colori del luogo in cui sono nato, lo sento davvero come un privilegio».

Pagliuca un maestro

«Pagliuca è uno dei maestri che ho avuto. Abbiamo un bel rapporto anche perché sono amico di suo figlio Mattia. Poi ci sentiamo spesso per prenderci in giro per il Basket. Io sono sponda Fortitudo, lui Virtus. Ma negli anni mi ha dato tanti consigli importanti per la mia carriera, Molti sono coloriti e quindi non si possono dire, ma li conservo tutti perché mi sono stati di insegnamento anche a livello caratteriale».

Su quale sia il segreto del Bologna

«Il segreto è la coesione del gruppo. Piace anche a me citare Sinisa Mihajlovic e pensare che sia partito tutto da lui. Dietro questo ciclo della squadra c’è un grande gruppo fatto da persone e giocatori, una solidità societaria a partire dal presidente Saputo e davvero tutto l’ambiente a Casteldebole, senza dimenticare nessuno».

«La squadra sta attraversando un momento positivo ed è merito di tutti. Il mister poi, lavora tantissimo sulla fase offensiva per mettere gli attaccanti, esterni e centrali, nella condizione di poter fare gol. Il gioco è improntato su quello e poi cura i dettagli. Gli piace lavorare con gli attaccanti a fine allenamento e questo porta i suoi frutti».

Bologna-Napoli 2-0, ora i rossoblù sono quinti (©Bologna FC 1909)

I rossoblù festeggiano la vittoria casalinga contro il Napoli davanti alla propria curva (©Bologna FC 1909)

Ravaglia sull’infortunio

«Adesso sto bene. L’infortunio è stato un episodio sfortunato: sono scivolato durante un’esercitazione con la squadra e mi sono fatto male da solo. Sto bruciando le tappe per esserci contro l’Udinese e sono contento che la caviglia non mi stia dando problemi. Sto riprendendo bene  non vedo l’ora di tornare in campo. Ho lavorato a casteldebole tutti i giorni della sosta per essere pronto il prima possibile, dopo l’infortunio di Lukasz ho dovuto accelerare i tempi di recupero, ma sono pronto e sono sicuro starò bene».

Sull’esordio di Massimo Pessina

«Siamo tutti contentissimi per Massimo, un ragazzo giovanissimo, ha avuto un’opportunità inaspettata, ma lui è stato freddo, lucido da quando è entrato fino alla fine. È una giornata da ricordare. Io ero in tribuna, ma dopo l’infortunio di Skorupski sono scena in spogliatoio prima di tutto per vedere come stava e poi per vedere la partita giù con i magazzinieri e lo staff».

Sugli infortuni che hanno colpito il Bologna

«Sì gioca tanto e i tempi di recupero sono sempre meno, ma non possiamo farci niente. Il dato che parla è che ci sono molti più infortuni ed è un segnale, ma noi non possiamo farci niente, è il nostro lavoro. Noi dobbiamo solo pensare ad andare in campo e il calendario non ci spaventa».

«La nostra rosa è allestita per sopperire anche a momenti del genere e abbiamo tutti fiducia in tutti i componenti della squadra.
Anche perché grazie al mister sappiamo di essere tutti coinvolti. Gli infortuni esistono. Certo, ce ne stanno capitando un po’ più del dovuto in questo periodo».

Il giorno più bello di Ravaglia al Bologna

«Ce ne sono tanti. In mente ne ho tre: l’esordio in Champions, la partita vinta 2-0 con il Napoli e l’ottavo di finale di Coppa Italia. Spero di viverne molti altri, ma al di sopra di tutti c’è la vittoria in Coppa Italia».

Federico Ravaglia festeggia dopo la vittoria della Coppa Italia (@Damiano Fiorentini)

Federico Ravaglia festeggia dopo la vittoria della Coppa Italia (@Damiano Fiorentini)

Tra i portieri si è creato un grande gruppo

«A Bologna ho potuto imparare da tanti maestri, Bucci prima, poi Alfred Dossou-Yovo, lago Lozano, e ora da Rosati e Sicignano. Tutte grandi persone oltre che grandi professionisti e sono il segreto dell’ambiente che si è creato tra noi portieri. Ne gioviamo tutti».

Ravaglia e il rapporto con la sua famiglia

«Mamma e papà sono importantissimi, li ringrazio. La mia passione di stare tra i pali è nata da mio papà. Anche il mio gemello Alessandro gioca a calcio: è nel Valsetta Lagaro in Promozione. Adesso è infortunato e gli sto vicino. Spesso lo scambiano per me. Allo stadio gli chiedono foto e autografi e lui ogni tanto sta al gioco. Ogni tanto invece dice che non è me, ma i più ostinati non gli credono».

 

Fonte: Dario Cervellati – Stadio

 

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
SEGUICI

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *