Il Bologna e Riccardo Orsolini: dal sogno al mito

Stesso copione, stesso protagonista. Quando c’è da decidere una partita, il Bologna sa già a chi affidarsi: il suo nome è Riccardo Orsolini. Il gol al Como, che ha aperto la nuova stagione rossoblù con tre punti preziosi, è solo l’ennesimo capitolo di una storia che ormai i tifosi conoscono bene. Perché Orso è diventato molto più di un semplice esterno offensivo: è la colonna portante di una squadra che ha imparato a trasformare i sogni in realtà.

Arrivato a Bologna nell’inverno del 2018, con l’etichetta di promessa, era un ragazzo di 21 anni alla ricerca del suo spazio. Oggi, a 28, è un simbolo. Gol dopo gol si è guadagnato il rispetto di compagni e tifosi, scalando posizioni nella classifica dei marcatori rossoblù fino a piazzarsi accanto a nomi che hanno fatto la storia: Signori, Di Vaio, Cappello. Non male per chi un tempo era considerato solo “un talento da svezzare”.

Orsolini: la crescita di un leader a Bologna

Orsolini con il premio di Player of The Match di Bologna-Cagliari viene abbracciato dal presidente Saputo (© Bologna FC 1909)

La sua evoluzione è stata lenta, ma costante. Tre stagioni consecutive in doppia cifra raccontano meglio di qualsiasi parola quanto Orsolini sia diventato garanzia di rendimento. Nel frattempo, si è ripreso anche la Nazionale, confermandosi come uno degli esterni italiani più affidabili e continui. Non a caso Gennaro Gattuso, ha, da subito, deciso di puntare su di lui.

E se la storia recente parla di una storica qualificazione in Champions League, di una Coppa Italia in bacheca e di un Bologna tornato a recitare un ruolo da protagonista in Serie A, una fetta consistente di questo successo porta la sua firma. Orsolini segna, decide e trascina.

Contratto, futuro e fedeltà

Il legame con il club è solido. Attualmente legato fino al 2027, il suo rinnovo è già tema di discussione: l’obiettivo è prolungare fino al 2029, con adeguamento contrattuale al livello di un top player. Perché in estate non sono mancati i corteggiamenti, dall’Arabia fino ad alcuni club europei, ma il Bologna – e lo stesso Orso – ha fatto muro: “incedibile” è stata la parola d’ordine.

Riccardo, pur senza promettere eterno amore, ha sempre ribadito il suo attaccamento alla maglia. Nove stagioni consecutive in rossoblù raccontano di una storia che, probabilmente, va oltre il calcio.

Riccardo Orsolini e la sfida azzurra

Riccardo Orsolini a Coverciano (©Azzurri)

C’è poi l’Italia. Dopo la rete al Como, Orsolini si presenterà a Coverciano con un entusiasmo diverso, pronto a convincere Gattuso di meritare più spazio. Finora le presenze sono state nove, condite da due gol, ma il margine per crescere è ampio. Lui stesso lo ha dichiarato: «Lavoro per completarmi, per farmi trovare pronto».

La Champions League dello scorso anno gli ha lasciato un piccolo rimpianto — manca ancora la prima rete internazionale con la maglia del Bologna — ma è proprio quella mancanza a spingerlo a guardare avanti. L’obiettivo è continuare a incidere, sia in rossoblù che in azzurro, per scrivere nuove pagine di una carriera che sembra avere ancora molto da raccontare.

Fonte: Dario Cervellati, Stadio; Matteo Dalla Vite, La Gazzetta dello Sport

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