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Romanzo Rossoblù – L’Italiano che si studia a Bologna e l’alunno modello

C’era una volta, anzi ieri, il Bologna Campione…

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Vincenzo Italiano portato in trionfo dai giocatori del Bologna
Vincenzo Italiano portato in trionfo dai giocatori del Bologna (©Bologna FC 1909)

Stanotte Bologna non ha dormito. Non per insonnia, non per l’attesa del primo treno delle cinque, ma per un sogno diventato realtà. Perché ci sono notti che spezzano la linea del tempo, che evocano scenari inimmaginabili e che meritano un cerchio rosso sul calendario. Ieri sera, alzando al cielo la Coppa Italia, il Bologna ha riaperto i libri di storia, chiusi da fin troppo tempo, e ha scritto un nuovo capitolo, con la stessa penna di 51 anni fa. Le mani tra i capelli, gli occhi lucidi e la voce roca: una notte che mancava da mezzo secolo e che, finalmente, anche le nuove generazioni potranno raccontare a chi verrà.

Vincenzo Italiano: non sapeva come riportare la gente in piazza a Bologna, così l’ha portata all’Olimpico

Dopo 51 anni, 2088 partite e 707 sconfitte, l’attesa è finita. I rossoblù hanno alzato la 3°Coppa Italia nella storia. È la prima per tanti, è la prima per Vincenzo Italiano, che finalmente può dire che, forse, era solo questione di “prospettiva”. Nell’olimpo del calcio italiano, all’Olimpico di Roma, il mister ha toccato la coppa con mano. Qualcuno diceva che non era pronto per una big, così ha reso il Bologna grande. Anche lui, al suo arrivo, non sapeva se sarebbe riuscito a riportare la gente in piazza. Una stagione apparentemente irripetibile, a suo dire, trasformatasi nella stagione più indimenticabile della storia recente del Bologna. Non sapeva come riportare i tifosi in piazza, così ha deciso di portarne 30mila nella Capitale.

Vincenzo Italiano (© Damiano Fiorentini)

Vincenzo Italiano (©Damiano Fiorentini)

Dan Ndoye: lo svizzero da 10 e lode in Italiano

Una finale vinta al 53′ grazie al 9° gol stagionale di Dan Ndoye. È lui l’alunno modello dell’Italiano che si studia a Bologna: dal record di tiri senza segnare a uomo decisivo nelle notti più importanti. Lo scorso anno aveva tentato 38 tiri nell’arco di una stagione intera, segnando solo un gol, all’ultimo tentativo. Nessuno in Serie A aveva tirato così tanto senza mai segnare. Ma la rivincita non ha tardato ad arrivare e ieri sera ha segnato un gol, l’ennesimo, per la storia del suo club. L’ennesimo ruggito stagionale, che porta lo svizzero sull’olimpo, a un passo dalla doppia cifra. E chissà che, di questi tempi, qualcuno non si tatui davvero quel “Vamos Bologna” che tanto ha fatto impazzire la città.

Dan Ndoye e Gianni Morandi (credits Damiano Fiorentini)

Dan Ndoye e Gianni Morandi (©Damiano Fiorentini)

Bologna: the real definition of  “aura

Ma Bologna non è solo una città: è uno stato d’animo. A Bologna si può comprendere la vera definizione di “aura“: una forza invisibile, che entra entra sotto la pelle dei giocatori senza chiedere il permesso. I tifosi vivono le partite come se le stessero giocando e i giocatori come se stessero tifando. Un rapporto simbiotico, cresciuto e coltivato negli anni e che adesso sta finalmente sbocciando.

La commozione di Remo Freuler dopo la vittoria della Coppa Italia (© Bologna FC 1909)

La commozione di Remo Freuler dopo la vittoria della Coppa Italia (© Bologna FC 1909)

Ora quel tifo spera ancora in qualcosa di più. – 2 al gran finale, ma comunque vada, che bel finale…

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1 Commento

1 Commento

  1. Alexander

    17 Maggio 2025 at 19:39

    Grande Italiano Trapani non dimentica

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