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Rowe segna ancora, che Bologna si innamora

Contro il Parma, Rowe non ha solo segnato il gol che ha riaperto la partita, ma è stato un esempio di giocate geniali, dribbling e cross di qualità.

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Jonathan Rowe all'esordio in Rossoblù durante Milan-Bologna (©Bologna FC 1909)
Jonathan Rowe all'esordio in Rossoblù durante Milan-Bologna (©Bologna FC 1909)

Se da una parte la gara di giovedì contro il Parma ha messo in evidenza le difficoltà fisiologiche dei rossoblù, che da qui a fine dicembre sono chiamati a disputare una grande prova di forza, dall’altra ha messo in luce un giocatore su tutti: Jonathan Rowe.

Rowe: contro il Parma gara eccellente, non solo per il gol

L’esterno inglese ha deliziato il pubblico del Dall’Ara con la sua primissima rete in rossoblù. Con il Parma in vantaggio al 13’ grazie al gol di Benedyczak, il Bologna sembrava non riuscire a riaprire la partita. Poi, ci ha pensato lui, Rowe, che dopo aver seminato la difesa avversaria ha preso prima il palo, e poi ha trovato il gol.

Ma la gara eccellente di Rowe non si è fermata solamente alla rete. Soprattutto nel secondo tempo, il numero 11 ha regalato al pubblico di casa giocate geniali, strappi alla Cambiaghi anche se più nel breve, dribbling continui e tanti palloni messi in mezzo all’area che hanno fatto impazzire il suo marcatore diretto Sasha Britschgi. Impazziti sono anche i tifosi rossoblù, che da tempo aspettavano di vedere le vere qualità dell’esterno.

Jonathan Rowe (© Bologna FC 1909)

Jonathan Rowe (© Bologna FC 1909)

Ora crescono le aspettative

L’ala inglese, presa dal Bologna dopo la partenza di Dan Ndoye è stato uno degli acquisti più importanti nell’era Saputo: 19 milioni di euro al Marsiglia (club che lo ha lasciato partite solo in seguito al litigio con l’ora rossonero Rabiot).

Rowe, nato a Londra nel 2003, ha già fatto vedere in tante occasioni di che pasta è fatto. La sera del 28 giugno ad esempio, ha consentito all’Under 21 inglese di conquistare il titolo europeo battendo 3-2 la Germania.

Ad oggi Rowe deve solo convincersi di poter fare più gol e, non a caso, Italiano sta facendo fare all’esterno lo stesso percorso al quale sottopose a suo tempo Ndoye.

Le potenzialità le ha tutte, deve solo essere indirizzato e capire che per mettere il pallone in porta non c’è bisogno di fare il fenomeno, come accadde contro il Pisa quando sbagliò un gol a porta vuota solo perché volle colpire il pallone di tacco.

Fonte: Claudio Beneforti – Stadio

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