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Bologna FC

Salto in alto

A Vincenzo Italiano oggi si chiede di dare continuità a questo percorso virtuoso, che ha portato il suo/nostro Bologna al sesto posto. Un piccolo e ulteriore salto in alto, che confermi tutte le scelte valide fatte fin qui, le sue e quelle della società

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Vincenzo Italiano durante Bologna-Monaco (Foto di Damiano Fiorentini)
Vincenzo Italiano durante Bologna-Monaco (Foto di Damiano Fiorentini)

Per Vincenzo Italiano l’idea forte, per questo periodo, era quella di rimanere attaccato alle “lepri”. Le lepri, in atletica leggera, sono quegli atleti che sostengono l’andatura per un periodo della gara, imprimendo un certo ritmo alla competizione, permettendo a chi dovrà vincerla di essere aiutato nel mantenere una certa andatura. In classifica le lepri sono la Lazio, la Juventus, la Fiorentina (che oggi è un punto dietro) e il Milan (dietro di 3 punti). La Roma e l’Udinese invece, che oggi si affrontano in Friuli, sono distanti otto punti e quella può essere ritenuta una distanza di sicurezza. E se per Vincenzo l’obiettivo dichiarato è quello di rimanere nel “gruppetto europeo”, la consapevolezza è riconoscere che i “battistrada” (Napoli, Inter e Atalanta) hanno già prodotto l’allungo decisivo. Squadre attrezzate per stagioni di vertici assoluto. Comunque occorre produrre un ulteriore salto in alto, soprattutto se si vuole tentare di entrare nella Grande Europa.

Cosa racconta oggi la classifica di Vincenzo Italiano

Bologna Vincenzo Italiano (© Damiano Fiorentini) durante Bologna -Atalanta

Bologna Vincenzo Italiano (© Damiano Fiorentini)

I  34 punti odierni sono il frutto di un percorso di 6 mesi, intensi e interessanti. Una sorta di riprova che la società rossoblù aveva scelto bene nell’affidarsi all’uomo di Karlsruhe, nonostante i pregiudizi che lo avevano accompagnato al suo arrivo. Pregiudizi, molto parziali ad onor del vero, che arrivavano dall’altra parte dell’Appenino, dove Italiano aveva soggiornato e allenato per tre stagioni, con altrettante finali. Ma quelle finali, non vinte, avevano lasciato l’amaro in bocca al popolo viola, amaro che aveva prodotto critiche e lamentele che avevano accompagnato Vincenzo nel suo viaggio sotto le due torri. Tu chiamali, se vuoi, pregiudizi.

Oggi il nostro allenatore, con questo sesto posto attuale, si è scrollato dalla spalle la “scimmia” del pregiudizio e sta a lui e al gruppo completare il percorso di questa prima stagione in rossoblù, quel salto in alto di cui sopra.

Quello che la classifica non dice

Non scambiateci per “eterni entusiasti”, ma la classifica odierna è, secondo noi, un filo bugiarda. Sicuramente attaccarsi a quello che non è stato può non sembrare il massimo del ragionamento, ma, a nostro modesto parere, a quella classifica mancano punti, almeno sei.

I punti “assenti” sono quelli di tre 2-2 (Genoa, Juve e Roma), dove il Bologna, per cifra di gioco aveva comandato l’intera partita e dove era, addirittura, andato sul doppio vantaggio. Ma il finale di partita aveva raccontato di come i rossoblù  erano stati raggiunti negli ultimi minuti (o istanti) di partita.

Sei punti che oggi porterebbero la squadra al quarto posto in solitaria, senza Zirkzee e Calafiori, con un allenatore che ancora lo scorso giugno sedeva su un’altra panchina. Questo mancato salto in alto è giustificato dal percorso di inserimento, prezzo che si tende a pagare in ogni noviziato, per quanto di qualità. Ma questo Bologna, da oggi a maggio, può mantenere e, addirittura incrementare questa posizione che, ad  oggi, varrebbe l’Europa. Daje Vincè.

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