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The Day After – 16 Dic

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Cronaca di una disfatta annunciata

In fin dei conti quello maturato al “Franchi” è stato un risultato bugiardo: il 3-0 finale, per valori e qualità viste in campo, non ha in effetti rispecchiato in pieno l’andamento di una partita segnata fin dal primo minuto di gara.

Perché, ad onor del vero, senza un Curci in stato di grazia, il divario avrebbe potuto essere di dimensioni ben maggiori: quasi di stampo tennistico. E se l’arbitro avesse potuto sospendere la partita per manifesta inferiorità come si usa nel baseball, state certi che l’avrebbe fatto.

Ma d’altronde, che le cose non sarebbero andate per il verso giusto si era già intuito fin dal principio, durante l’annuncio delle formazioni: come poter sperare di competere con uno dei centrocampi più forti del campionato con la coppia Khrin-Pazienza? Una sfida senza storia, dal risultato praticamente scontato e già scritto in partenza.

Poteva Pioli schierare una formazione migliore? L’alibi procurato dall’infortunio di Perez e l’ostracismo prolungato di Della Rocca ( spiegato in parte dalla scialba prestazione di coppa) lo scagiona in parte: perché, nonostante tutte le scusanti, nonostante non sia il principale colpevole dell’attuale situazione, il penultimo posto in classifica a tre giornate dalla fine del girone d’andata parla chiaro.

E quella del derby dell’Appennino, tra le più brucianti perché subita contro i rivali di sempre, è stata l’ennesima figuraccia di una collezione comprendente tra le altre il 5-0 di Roma, il 3-0 di Napoli e soprattutto il 4-1 subito con l’Hellas tra le mura amiche: insomma, tutti indizi utili a fornire la scomoda e quantomeno irritante prova che il seppur bravo Pioli stia lentamente perdendo la rotta tracciata tempo fa.

Che i giocatori si stiano ammutinando al loro capitano? Voci maligne indiscrete narrano che da tempo  negli spogliatoi di Casteldebole il rapporto tra squadra e tecnico si è incrinato in maniera irreversibile.

Il mistero però non avrà vita lunga: per scoprire la verità e capire chi rema contro e chi no, basterà assistere alla cruciale sfida di domenica prossima al Dall’Ara contro il Genoa, quando il mister di Parma si giocherà la permanenza sulla panchina rossoblù ( perché nel caso di ennesima sconfitta l’esonero diventerebbe un obbligo non solo tecnico, ma anche morale per non dichiararsi retrocessi già a gennaio).

Riuscirà Pioli a far risalire la china ad una squadra sfiduciata o servirà un nuovo condottiero per non sprofondare sempre più a fondo nelle sabbie mobili della serie B? Ai posteri l’ardua sentenza.

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