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Bologna FC

Puoi cambiare i bolognesi, ma non il Bologna

Il valore aggiunto di questo Bologna, oltre a uno spogliatoio fantastico, è la capacità di cambiare pedine senza perdere identità in campo

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Lorenzo De Silvestri crediti Bologna Fc 1909
Lorenzo De Silvestri (©Bologna Fc 1909)

Sul Monte Everest della Serie A, per qualche ora, c’è stato anche il Bologna. Certo, è stato un momento fugace, rapido, ma reale più che mai. Ma ciò che è certo è che non è stato un sogno a occhi aperti. Potrebbe parlarsi di un lampo, un timido segnale al resto della compagnia ai piani alti, e usiamo il termine timido solo perché di grandi proclami, a oggi, non se ne sono ancora sentiti. Lo ha detto anche Italiano: umiltà e piedi per terra. Ma come si fa se i piedi per terra proprio non vogliono saperne di starci?

Il Bologna festeggia a Udine crediti BolognaFc 1909

Il Bologna festeggia a Udine (©Bologna Fc 1909)

Bologna, sei davvero 50Special

Il Bologna è attaccato a una mongolfiera grandissima, che ha una voglia folle di spiccare il volo. E non che il volo non sia già iniziato, ma forse godersi il panorama fa un po’ paura. Ciò che è sicuro è che il Bologna è bello, ha la faccia pulita e, come dice Bernardeschi, ha dei valori sani, porta con sé gioia, allegria, simpatia. Insomma, appunto, è bello, ed è impossibile che non piaccia. Il tutto orchestrato da un allenatore provetto, un direttore d’orchestra perfetto come Vincenzo Italiano.

Lo si dice da tempo, non ci si stanca mai di ripeterlo. Questo Bologna ha davvero qualcosa di speciale nel suo spogliatoio, quella magica amicizia che troppo spesso viene messa da parte nello sport odierno. E si vede anche in campo, anche ieri su quel campo che per diversi anni ha fatto digerire magoni poco graditi ai rossoblù, anche e soprattutto in tempi recenti. Il più classico dei campacci che diventa la Valle dell’Eden ieri pomeriggio, tra Pobega che si esalta e Bernardeschi che la chiude, nell’abbraccio commosso di tutti i tifosi, di tutti i compagni, di tutti, tutti.

L'esultanza di Tommaso Pobega in Udinese-Bologna 0-3 (© Bologna FC 1909)

L’esultanza di Tommaso Pobega in Udinese-Bologna 0-3 (© Bologna FC 1909)

Un Bfc interscambiabile

E dire che le premesse non erano delle migliori, con Enne giocatori fermi ai box e qualche scelta obbligata, vista la sfida di giovedì in Europa League. Ma questi ragazzi non conoscono la parola alibi, così come hanno dimostrato di non cercare scuse dopo l’errore dal dischetto di Orsolini, il primo in carriera, che storia. E che presagio. Alla fine ne arrivano 3, ma avrebbero potuto essere anche 5 le reti del Bfc, da parte di due, Dominguez e Fabbian, che sono l’ennesimo volto bello e pulito di questa squadra senza veri titolari, ma con tanti ragazzi pronti a mettersi a disposizione.

Stavolta non si sono battuti i campioni d’Italia, ma la prestazioni di ieri, come quella di un paio di settimane fa, è monumentale. Magari mancava il brivido del diciassettenne in porta, che di fiducia ha dimostrato di meritarne parecchia, ma il copione di Ravaglia è stato pressocché lo stesso del giovane collega, dove in sostanza i rischi sono stati 0 le le consapevolezze tante. L’inedito duo Casale-Heggem si comporta da vecchia, affiatata, coppia sposata da decenni, e alla fine il concetto è chiaro: cambiano i bolognesi, ma non il Bologna.

Intensità, agonismo, scelte, schemi, personalità. Cose che non mutano mai, qualsiasi sia l’Undici che Italiano decida di schierare. Sembrava impossibile, ma è pura realtà. Le idee chiare di un Bologna che freme per poter definitivamente, e finalmente, spiccare il volo senza paura di cadere.

Fonte: Emilio Marrese – Repubblica

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