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Bologna FC

Un Bologna stanco è un Bologna di cui essere orgogliosi

Una serata difficile conclusa con un buon punto, al culmine di un tour de force lungo un mese. La fatica dei rossoblù è il frutto del profondo e totale impegno della squadra nella ricerca del massimo risultato in ogni singola gare. Qualcosa di cui andare orgogliosi e fieri

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Jhon Lucumí durante Lecce-Bologna
Jhon Lucumí durante Lecce-Bologna © Bologna FC 1909

Vincenzo Italiano non si è nascosto, ieri dopo Lecce-Bologna ha messo tutte le carte in tavola. La sua squadra era, giustamente, stanca. Dopo Bergamo, il rischio di trovarsi nel weekend con gambe e testa scarichi era quasi inevitabile. Ma il discorso si allarga per forza anche alle settimane precedenti.

Tanto poteva bastare per battere il Lecce? Certamente. E infatti i rossoblù ci sono arrivati vicinissimi. Prima con Dallinga per pochissimo in fuorigioco, poi sull’ultimo pallone dove, forse, si poteva aggredire la porta più lucidamente. Però, quando testa e gambe non vanno al ritmo che vorresti è normale incorrere nell’imprevisto. In questo campo l’imprevisto si chiama Lecce, lotta per la salvezza e lo fa con qualità e determinazione. Non è certamente il Monza che ha tirato i remi in barca o quasi.

Tour de force: capolinea

È evidente che non ci sia bisogno di nascondersi dietro nessun alibi. Al termine di un mese col piede

Le nove gare del Bologna dal 12 gennaio al 9 febbraio 2025

Le nove gare del Bologna dal 12 gennaio al 9 febbraio 2025 (Fonte: Transfermarkt)

sull’acceleratore il Bologna ha tirato un po’ il fiato. Dal 12 gennaio a ieri 9 febbraio, ovvero 28 giorni, il Bologna ha giocato 9 gare. Un’enormità. Sei di Serie A, due di Champions League e una di Coppa Italia. Un tour de force. È logico, umano che la stanchezza faccia capolino. Anche perché in nessuna di queste gare il Bologna si è tirato indietro. Non ha mai mollato. Ha giocato sempre a mille. Ritmi che, per alcuni, sono stati difficilissimi da controllare e pareggiare.

Perché per vincere bisogna faticare. E quando fatichi, ti stanchi. È un ciclo normale. Non è quindi un caso che ieri Casale fosse decisamente più sul pezzo di Lucumí, non è un caso che Castro abbia giocato 90 minuti a ritmi altissimi, mentre è Dallinga è solo subentrato. Ora però il tour de force è terminato e le batterie si potranno finalmente ricaricare con più calma. Non c’è un turno infrasettimanale, non c’è Champions, non c’è un recupero, non c’è la Coppa Italia. C’è solo il riposo e il lavoro in vista di Bologna-Torino nella serata di San Valentino.

Bologna, uno 0-0 faticoso ma da apprezzare

È chiaro che, se vuoi andare in Europa, le gare contro le piccole le devi vincere. Lo sa anche mister Italiano, lo ha detto. Anche questo. Non ha davvero nascosto nulla. Ha fatto una valutazione a 360 gradi del valore di questo pareggio. La verità è che la fatica, il “faticoso” 0-0 di ieri sono elementi di un momento da archiviare come calo fisiologico. Le avvisaglie, d’altronde, si erano viste un po’ anche contro il Como nel secondo tempo. Per questo il pareggio di ieri è da apprezzare. È un punto che muove la graduatoria, non ti fa staccare dal tuo attuale rivale diretto, il Milan, e allunga la striscia di partite senza perdere in questo 2025.

E se una critica va mossa. Non va mossa in direzione Bologna, Italiano o giocatori, che ieri hanno fatto tutti i tentativi in loro potere di fronte ad un Lecce organizzatissimo. Piuttosto va mossa nella direzione di chi ha intasato il calendario. Della stanchezza dei rossoblù bisogna solamente andare orgogliosi, perché il Bologna si stanca alla ricerca, sempre, del massimo risultato.

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