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Vocabolario Rossoblù – L’inscalfibile identità del Bologna

La squadra di Vincenzo Italiano ha costruito un’identità chiara e riconoscibile: un calcio offensivo, tecnico e organizzato che impone il proprio stile anche contro le big, come dimostrato contro la Juventus.

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Vocabolario Rossoblù - L’inscalfibile identità del Bologna
(© 1000 Cuori Rossoblù)

«Identità: […] di persona, l’essere appunto quello e non un altro. […] In matematica, uguaglianza valida incondizionatamente, verificata cioè da qualsiasi valore o gruppi di valori delle variabili che in essa compaiono».
Vocabolario online, Treccani.

L’identità nel calcio è un termine abusato, almeno quanto «Progetto» e «resilienza», ma mai come in questi mesi è uno dei termini che definiscono in maniera più precisa la dimensione raggiunta dal Bologna.

Il Bologna ha un’identità: per citare il vocabolario online della Treccani, la squadra di Vincenzo Italiano è «è quello e non un altro». La squadra del tecnico di Karlsruhe possiede un suo modo definito e definitivo di giocare le partite. Su quella maniera ha costruito le proprie fortune. Su quel modello lavora per migliorarsi di giorno in giorno. E alla fine quel lavoro sta pagando perché per raggiungere certi risultati i rossoblù non tradiscono mai i loro tratti “anagrafici” caratteristici.

L’identità del Bologna: inscalfibile e condizionante

Nella serata di ieri quella identità ormai chiarissima, di un calcio aggressivo, offensivo, fatto di tecnica e idee, che esalta il singolo in una organizzazione generale quasi perfetta, che il Bologna esegue ogni partita, è risultata ancora una volta utile e funzionale. Non ha portato al risultato sperato, ma ha dato la dimensione del livello raggiunto dalla squadra felsinea. Di fronte alla Juventus, di fronte al proprio pubblico, il Bologna ha imposto la propria identità. Ha costretto un’altra big, l’ennesima di questa stagione, ad inchinarsi di fronte al proprio modo aggressiva di giocare a calcio. Non si è fatta scalfire nemmeno dalle contromosse di Tudor, dall’errore di Skorupski e dal gol di Thuram.

Il Bologna, dopo l’abbrivio iniziale della Juventus, ha imposto la propria identità e ha condizionato la partita, il ritmo, la Juventus. Tanto che, Igor Tudor ha dovuto ammettere che la sua squadra ha fatto bene e ha portato a casa un punto importante. Ma l’ha fatto rinunciando all’identità che il tecnico croato sta cercando di costruire: «L’abbiamo preparata diversamente. Rinunciando al nostro calcio».

Il complimento più grande

Da qui si riparte. Da questo complimento, che è un’ammissione di difficoltà nel trovare le giuste e totali contromosse al ritmo, alle idee e alla tecnica dei rossoblù. Il Bologna di Vincenzo Italiano è un treno in corsa che cammina verso un finale di stagione che potrebbe essere un sogno. Lo fa con la forza del gruppo, del lavoro e delle proprie certezze. Sicurezze che sono state in grado di far fare un passo indietro nel modo di giocare ad una diretta rivale per il quarto posto. Una rivale dotata di orgoglio, storia e blasone.

E al di là di tutte le polemiche, questo è un grande complimento, nonché una base per il futuro. Un sentiero tracciato da Sinisa, passando per Thiago, fino a Vincenzo, e che se dovrà passare di mano ad un altro condottiero, sarà consegnato solido e consapevole di ciò che è.

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