Calcio
Lezioni di Italiano – Chi ambisce resta
Oggi, gli allenatori che ambiscono sono quelli che restano
Nello sport, come nella vita, ci sono due tipi di desideri, che dividono gli umani in gruppi. I primi ambiziosi, spesso all’inizio delle proprie parabole, sono quelli che vogliono raggiungere un’élite preclusa a molti. Poi, ci sono coloro che la vetta la vogliono mantenere, spesso più esperti e già di successo. Ecco che, volessimo fare un paragone con il nostro campionato, il primo profilo sarebbe Vincenzo Italiano, alla guida di un Bologna verde e in forte ascesa. L’altro, colui che ha già vinto e vuole sempre di più, è esattamente Antonio Conte, campione d’Italia in carica col Napoli. Guarda caso, partenopei e felsinei non hanno cambiato allenatore. E la cosa stupisce, perché, a sinistra della classifica, tutti gli altri hanno cambiato negli ultimi dodici mesi.
Vincenzo Italiano prolunga il contratto fino al 2027 (© Bologna FC 1909)
Ritorno al futuro
Sarà pur passato un anno dall’arrivo di Italiano, ma la mentalità degli allenatori è fortemente cambiata. Prima, il mister ambizioso era quello che cambiava squadra, scalando le gerarchie di trasferimento in trasferimento. Ma oggi, la ricetta per il successo, almeno in campo azzurro, è la continuità. Così, l’allenatore rossoblu ha rifiutato le lusinghe del Milan per condurre il proprio progetto, mentre il Napoli, protagonista di un mercato ambizioso all’insegna del dominio europeo, ha mantenuto salda la panchina. Il successo si guadagna e, Vincenzo docet, le ambizioni non sono per forza di blasone. Se questa tendenza andrà avanti, resta una domanda alla quale, per ora, non si può dare risposta. Ma la speranza di un calcio, italiano e non solo, migliore e più efficace, passa tutta da qui.
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