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Diario dal Giro: la tappa delle Tre Cime di Lavaredo è di Buitrago. Nessuno scossone per la maglia rosa

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fonte immagine: Twitter ufficiale Giro d'Italia


È il momento della verità al Giro d’Italia 2023. La 19^ tappa della rassegna rosa, il tappone con l’arrivo al Rifugio di Auronzo, alle Tre Cime di Lavaredo, cima Coppi di questa edizione della Corsa Rosa. Una frazione piena di asperità, storia, fascino ciclistico e non. La partenza da Longarone è l’occasione per il Giro 106 di rendere omaggio e ricordare le vittime della Tragedia del Vajont, che spazzò via le vite di interi villaggi e cittadine.

Alla ripartenza il Giro perde un protagonista. Si ritira Hugh Carthy, 14° della classifica generale e spesso protagonista del gruppetto dei migliori in diversi grandi giri degli anni recenti. Al via, dunque, solamente 125 corridori contro i 176 che sono partiti lo scorso 6 maggio da Fossacesia.

Partenza alle 11.35 questa mattina. Prima parte della corsa velocissima, quasi come se il gruppo avesse fretta di affrontare la prima salita di giornata del Passo Campolongo (GPM 2^ categoria). Subito la corsa si infiamma con diversi allunghi, l’andatura molto sostenuta però non facilita l’uscita di un gruppo di fuggitivi.

Dal gruppo riescono ad uscire Warbasse e Stojnic. Nei chilometri successivi in tanti scappano dal gruppo e si uniscono alla fuga. All’inizio della salita del Passo Campolongo, sono quindici i battistrada ma il gruppetto è destinato a scremarsi per via della durezza già della prima salita. Il gruppo non reagisce e anzi lascia andare la fuga con oltre 6 minuti e mezzo. Il primo ad andare in difficoltà è Stojnic, poi Verona e Rojas quasi in cima.
Allo scollinamento del primo GPM, il vantaggio è anche oltre gli 8 minuti sul gruppo maglia rosa.

I battistrada si scremano ancora sulla seconda salita il Passo Valparola (GPM 1^ categoria) e ai piedi del Giau, terzultima asperità di giornata, i fuggitivi sono rimasti in cinque. Il gruppetto è composto da Buitrago della Bahrain Victorious, Gee della Israel Premier Tech, Verona della Movistar, Hepburn della Jayco AlUla e Cort Nielsen della EF.
Durante il Giau, il frammentato gruppo dei fuggitivi si ricompatta. Al gruppo dei cinque si aggiungono Gabburo, Warbasse, Oldani, Prodhomme e Konrad. I nove in testa proseguono con circa sei minuti sul gruppo maglia rosa e con questo vantaggio imboccano anche il Passo Tre Croci, penultima salita di montagna.

Davanti, tra i fuggitivi va via per primo Warbasse. Successivamente ci provano anche Buitrago e Cort Nielsen che riprendono lo statunitense. Successivamente torna anche Derek Gee, mentre Warbasse cede. I corridori sul Tre Croci incontrano improvvisamente la pioggia dopo diverse ore di caldo.
All’imbocco del Tre Croci, nel gruppo maglia rosa, Roglic cambia bicicletta. La INEOS si mette in testa al gruppo per alzare leggermente il ritmo e difendere la maglia rosa di Thomas. Il gregario della INEOS, De Plus, alza il ritmo scremando il gruppo maglia rosa a meno di 20 unità. Il ritmo della formazione di Thomas decurta nettamente il vantaggio dei battistrada che vedono ridotto il loro vantaggio a meno di quattro minuti.

Alla fine della discesa del Passo Tre Croci, Derek Gee prova ad anticipare tutti e andar via per imboccare la salita alle Tre Cime di Lavaredo da solo. Tuttavia, Buitrago si mette immediatamente al suo inseguimento, consapevole di essere più forte del canadese nei tratti più duri della salita. Un’impresa non così semplice quella del colombiano della Bahrain che vede Gee che però spinge forte.
Nel gruppo maglia rosa, De Plus molla, Arensman dunque accelera, ma fa il buco rispetto a Thomas. Il ritmo del gruppo si abbassa immediatamente dopo l’accelerata precedente.

A 1,5 chilometri dal traguardo, davanti Buitrago riprende e supera Derek Gee, involandosi verso l’ultimo durissimo chilometro e verso la vittoria.
Dietro, esaurito il lavoro di Arensman, Almeida si mette in testa al gruppo per alzare il ritmo. Roglic a poco più di un chilometro prova a partire fortissimo sui pedali e Thomas lo segue senza problemi. Almeida, invece, fa ben più fatica ma ritorna su Roglic e Thomas. Il portoghese si rimette in testa al trio dei primi tre della classifica. Arensman e Caruso riescono a tornare sui primi tre.

Nel frattempo, Santiago Buitrago arriva in solitaria sulle Tre Cime di Lavaredo. Una grande vittoria per il colombiano, davanti ad un grande Derek Gee.
Dietro Thomas parte e sembra staccare Roglic, ma nel momento in cui la salita ha spianato Primoz recupera sul gallese e si prende anche tre secondi su Mister G. Dietro, Almeida soffre e perde anche oggi diversi secondi.

Il verdetto del Giro d’Italia numero 106 è rimandato a domani sulla cronoscalata del Lussari.

CLASSIFICA DI TAPPA:

1) Santiago Buitrago (Bahrain Victorious) in 5h28’07”

2) Derek Gee (Israel-PremierTech) +51″
3) Magnus Cort Nielsen (EF Education-EasyPost) +1’46”
4) Primoz Roglic (Jumbo-Visma) s.t.
5) Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) +1’49”
6) Joao Almeida (UAE Team Emirates) +2’09”
7) Damiano Caruso (Bahrain Victorious) s.t.
8) Thymen Arensman (Ineos Grenadiers) s.t.
9) Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) +2’16”
10) Einer Rubio (Movistar) +2’26”

 

CLASSIFICA GENERALE:

1) THOMAS Geraint (INEOS Grenadiers) 20 81:55:47

2) Primoz ROGLIC (Jumbo-Visma) +0’26”

3) Joao Pedro ALMEIDA UAE Team Emirates +0’59”
4) Damiano CARUSO (Bahrain – Victorious) +4’11”
5) Eddie DUNBAR (Team Jayco AlUla) +4’53”
6) Thibaut PINOT (Groupama – FDJ) +5’10”
7) Thymen ARENSMAN (INEOS Grenadiers) +5’13”
8) Lennard KÄMNA (BORA – Hansgrohe) +5’54”
9) Andreas LEKNESSUND (Team DSM) +6’08”
10) Laurens DE PLUS (INEOS Grenadiers) +7’30”

 

 

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