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Verso Bologna-Genoa Patrone (PianetaGenoa): «Nel gruppo del Grifone c’è unità d’intenti. Con 777Partners, prospettive interessanti»

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Fonte immagine: Genoa CFC


Ultimo capitolo del girone di andata in scena domani dalle ore 20:45 al Dall’Ara. Il Bologna ospita il Genoa di Alberto Gilardino, amato ex bomber del Bologna. Il Grifone arriva da una serie molto positiva di tre risultati utili consecutivi e proverà a battere i rossoblù in cerca di riscatto dopo il brutto ko di Udine.

Per conoscere, capire ed approfondire l’ambiente intorno al Genoa, abbiamo intervistato il collega di PianetaGenoa 1893, Francesco Patrone.

L’intervista in vista di Bologna-Genoa

Ciao Francesco, che momento sta vivendo il Genoa in questa prima parte della stagione e come è andato questo girone d’andata?

«Ciao Stefano. Il Genoa in questa prima parte di stagione, anche quando ha perso ha sempre lottato e giocato alla pari. Esclusa la prima giornata con la Fiorentina, dominata dai viola, il Genoa ha subito sconfitte a causa di reti subite negli ultimi minuti. Secondo i calcoli fatti dalla stampa local ha perso 8 punti nelle ultime battute di gara. Esempi sono stati la partita col Milan o la rimonta del Napoli nel finale da 2-0 a 2-2. In questo momento vive un momento molto positivo, dove ha messo in fila tre risultati utili consecutivi con Juventus, Sassuolo ed Inter».

Che cosa è mancato al Genoa per fare meglio in questa prima parte del torneo?

«Il Genoa ha pagato un po’ di inesperienza, e i tanti infortuni che l’hanno martoriato. Retegui, grande acquisto estivo, aveva cominciato bene con diversi gol ma negli ultimi due mesi non ha quasi mai giocato e poi ci sono stati problemi per Malinovskyi e Messias. Il reparto d’attacco è stato il più colpito dai tanti infortuni».

Gilardino ha preso il Genoa in corsa poco più di un anno fa e ha svoltato rispetto alla gestione Blessin, ha sorpreso l’ambiente?

«Secondo me, Gilardino ha sorpreso solo i più distratti. Lo scorso anno quando è subentrato a Blessin, arrivava da un grande avvio di stagione con la Primavera del Genoa che ha poi conquistato la promozione guida da Alessandro Agostini. Ha dimostrato da subito di avere idee efficaci. Aveva destato qualche preoccupazione la sua ricerca dell’impostazione dal basso, ma i risultati gli hanno dato ragione: il Genoa ha vinto la maggior parte delle partite in B, subendo poche reti».

Che aria si respira attorno alla squadra e alla società?

«Gilardino spesso sottolinea che il Genoa ha un grande gruppo, in cui c’è unità d’intenti. Così come in società e nell’ambiente. Da quando c’è 777Partners, i tifosi hanno un entusiasmo diverso. Basta considerare il fatto che due anni fa, dopo lo 0-1 proprio col Bologna e la conseguente retrocessione, i tifosi quasi festeggiarono, convinti che quello fosse un momento di passaggio».

Il Genoa e il Bologna condividono una proprietà estera, nordamericana. Che prospettive ha il Genoa di 777Partners?

«Questa proprietà ha dimostrato di voler investire in questa società e anche nella città. Tant’è vero che c’è un progetto per la Cittadella dello Sport sulla Collina degli Erzelli e per una serie di altri centri sportivi legati alla società rossoblù. C’è voglia di crescere in tutti i settori: la femminile quest’anno dopo la promozione sta facendo un campionato di vertice anche in Serie B, c’è la volontà di portare anche le ragazze in Serie A. Le prospettive sono molto interessanti».

Come è visto il Bologna di Thiago Motta dall’esterno?

«Sono state del tutto inaspettate queste due grandi stagioni di Thiago Motta al Bologna. Quando arrivò al Genoa ad allenare le cose andarono male. La sua esperienza durò poco e fu caratterizzata da alcuni errori gravi, probabilmente vittima dell’inesperienza. D’altronde era alla sua prima esperienza alla guida di una squadra professionistica. Questa crescita fa molto piacere perché se da allenatore non è riuscito da far bene, da calciatore è stato un beniamino della tifoseria genoana».

Secondo te che partita sarà domani? E, in relazione alla formazione, pensi ci sarà Dragusin e quale sarà l’undici titolare?

«Domani mi aspetto una partita molto chiusa, tattica. Non mi aspetto squadre che si sfidano a campo aperto. Di sicuro non sarà spettacolare. Mi aspetto che possa essere decisa da un episodio: un errore, un calcio da fermo. In formazione dovrebbe rientrare davanti Retegui, che era subentrato anche contro l’Inter.  Con lui Gudmundsson. A centrocampo il solito trio don Badelj, Frendrup e Strootman. Sugli esterni, a destra sicuramente Sabelli mentre a sinistra il dubbio è tra Martin e Messias, se Gilardino deciderà di mettere in campo una squadra più spregiudicata. In difesa, a dispetto delle voci, penso ci sarà Dragusin perché non c’è nulla di fatto al momento con nessuna squadra, e con lui Bani e uno tra De Winter e Vasquez».

Ciao Francesco, grazie. Alla prossima!

«Ciao Stefano, grazie a te, a presto».

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