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Canovi (ag. Motta): «Motta è realmente concentrato solo sul Bologna»

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Fonte: Bologna FC

Che Thiago Motta sia uno dei migliori allenatori in circolazione lo dicono i risultati. Ma soffermarsi esclusivamente sulla classifica o sul gioco espresso sarebbe controproducente e limitante. Motta sta provando ad istituire un nuovo modo di allenare in Italia, appartiene a quella nuova generazione di tecnici (Xabi Alonso e Roberto De Zerbi fanno parte della stessa categoria) che rendono al meglio sublimando la qualità con la concretezza. Il Bologna non si guarda mai allo specchio, non spreca la bellezza che ha nel superfluo, bensì si esalta nella pragmaticità. 

E il merito di questo sistema mentale, prima che di gioco, è Thiago Motta.

Le parole di Canovi

Ai microfoni della trasmissione Maracanà di TMW Radio è intervenuto Alessandro Canovi, procuratore dell’allenatore. Sollecitato sul possibile futuro del suo assistito, Canovi ha dichiarato che l’attenzione del tecnico è al 100% legata alla situazione attuale. Potrebbe sembrare una frase fatta, una tattica per evitare possibili voci di mercato, ma dalla sua Canovi ha il lavoro eccezionale che è sotto gli occhi di tutti. Il procuratore ha sostenuto che se Motta non fosse completamente concentrato sul presente i risultati ne avrebbero risentito. E ha concluso dicendo che la competizione è troppo serrata per farsi distrarre dalla prossima stagione. 

Il progetto Bologna

La tesi di Canovi è lineare, solida, perciò è lecito pensare che ci sia un fondo di verità. 

Il lavoro fatto da Sartori è stato il perfetto insieme di ingredienti per costruire una realtà vincente. E ciò ha permesso al tecnico di avere a disposizione una rosa molto tecnica, fatta di giocatori duttili, e una pressione non esagerata per poter attuare il progetto. Un approccio, quello tenuto dalla dirigenza del Bologna, non comune da trovare nel calcio di oggi. Canovi nell’intervista ha citato altri allenatori che stanno facendo bene, Inzaghi e Pioli ad esempio, ma tutte e due, seppur con un’ottima attività coadiuvata da risultati eccellenti, non hanno avuto la stessa libertà d’azione. Gli organi tecnici della dirigenza rossoblù hanno visto in Motta un progetto a lungo termine. Hanno fatto un investimento ideologico prima che economico. E l’allenatore sta rispondendo presente, anche e soprattutto grazie alla calma che gli è stata concessa. 

Senza scomodare leggende del calcio con paragoni, al momento, inadeguati è importante notare un dato. Sir Alex Ferguson ha vinto il primo trofeo con il Manchester United dopo tre anni e mezzo che si era seduto in panchina. E non è che i Red Devils avessero una bacheca vuota. Questo cosa sta a significare? In una piazza come quella di Bologna, con un palmarès non stracolmo di trofei, ma soprattutto non aggiornato da tempo, è possibile che la scelta fosse quella di provare ad aprire un ciclo? Sartori non è nuovo a questo tipo di progetti. 

Perciò, forse, parlare di futuro di Thiago Motta in una big non è così ovvio. La possibilità c’è, è innegabile, probabilmente anche in una discreta percentuale, ma pensare a una direzione più romantica non è del tutto sbagliato. 

Immaginare, in questo calcio così frenetico, così legato agli euro più che ai gol, che una squadra “piccola” possa provare a diventare grande è utopico.  

Ma, in fondo, l’immaginazione è una qualità che sicuramente non manca al Bologna.    

 

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