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STORIE DI MAGLIE – Le maglie da portiere

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Oggi parliamo delle maglie da portiere, un ruolo che ho sempre amato… al portiere è più difficile perdonare un errore, e se lo fa è solo colpa sua (anche se in realtà la difesa ha spesso le sue responsabilità, ma la gente si ricorda di lui).

Il portiere, come cantava anche Morgan ai tempi dei Bluvertigo, è l’unico vestito diversamente dagli altri (quindi la sua divisa non ha i colori sociali… a parte casi particolari, come vedremo dopo), ma è anche quello “vestito meglio”!

Proprio per questo motivo, le maglie da portiere mi sono sempre piaciute tantissimo, anche se nell’ambiente sono meno ricercate ed in linea di massima sono valutate meno.

Ne possiedo tantissime, e francamente ho un po’ fatto fatica a selezionare quelle da trattare in questo articolo, perché mi dispiaceva scartarne e lasciarne fuori inevitabilmente molte… visto che in questa occasione c’è meno da raccontare e più da mostrare, ho cercato di montare le foto in modo da escluderne il meno possibile, sacrificando per una volta un po’ di testo.

Come copertina ho scelto una maglia di Cusin 1988-89, primo anno in A dopo la promozione, particolarissima, con tutta la parte alta e gli avambracci ricoperti di tessuto puntinato gommoso e sponsor ricamato a catenella, senza stemma del Bologna sul petto (questo fatto per quanto riguarda i portieri capitava spesso, così come capitava che avessero divise con uno sponsor tecnico diverso da quello della squadra, a volte addirittura cucito sopra a quello di origine).

Nelle foto qua sopra, due maglie di Amos Adani dei primi anni 70 (non si nota, ma le ho fatte autografare sul numero), la Febal verde di Zinetti della Tepa Sport, e soprattutto il gioiello dei gioielli : la maglia degli allievi scudettata, un’autentica meraviglia!

Da notare che mentre quelle dei giocatori erano maglie Tepa, come si può evincere nelle varie foto ricordo dell’epoca, e così pure quelle dei portieri, questo esemplare è un modello diverso della Ennerre; questo probabilmente per due motivi: o perché è stata usata l’anno successivo, quando appunto era avvenuto il passaggio al nuovo sponsor tecnico – ma di questo non abbiamo certezze, perché purtroppo non esiste documentazione fotografica in merito, e nessuno dei giocatori dell’epoca se ne ricorda –  oppure semplicemente perché erano finite le maglie Tepa e lo scudetto venne cucito sulla prima maglia disponibile.

La provenienza diretta dal giocatore, oltre alla particolarissima struttura dello scudetto, ne certificano comunque l’assoluta autenticità, e tutto sommato il mistero che la avvolge la rende ancora più affascinante !

Colgo anche l’occasione per salutare il grandissimo Paolo, che dopo un lungo corteggiamento, ha accettato di cedermi la sua maglia, peraltro in un periodo per me poco felice.

Qua abbiamo altre quattro maglie particolarissime: la Idrolitina era di Cavalieri, quella verde senza sponsor è in realtà una Ebano: lo sponsor è stato coperto con una toppa ed è stato scucito il logo Ennerre perché è stata riciclata e riutilizzata dalle giovanili.

Le due Segafredo, una più bella dell’altra, con petto e gomiti imbottiti, sono entrambe di Sorrentino, il papà dell’ ex portiere di Chievo e Palermo.

La grigia viene direttamente dall’Ungheria, scambiata con un giocatore locale dopo la gara di Mitropa Cup pareggiata 3-3 col Ferencvàros, che ci ha dato l’accesso alla finale (purtroppo persa), mentre la lilla ha una storia molto particolare: l’avevo vista su Ebay tantissimi anni fa quando avevo appena iniziato a collezionare, il venditore stava vendendo proprio per conto di Sorrentino, alcune sue maglie.

Non so a chi andò ma salvai la foto perché già allora la trovavo stupenda.

Molti anni più tardi un mio contatto di Torino mi mandò le foto, che riconobbi immediatamente per via del’autografo in obliquo, in quanto un suo amico la vendeva.

Iniziai la trattativa ma purtroppo l’amico la vendette poi ad un’altra persona.

Ci avevo messo una pietra sopra, quando un giorno la notai nel profilo Facebook di un ragazzo che conoscevo di vista : ci accordammo e me la cedette.

Quel ragazzo, poi, lo vedo e lo sento tuttora, e oltre ad avermi fornito più di una maglia, è diventato anche un amico, anche se per tanti motivi non riusciamo a vederci spesso. 

Ora saltiamo direttamente agli anni 90, caratterizzati da divise larghissime e, per quanto riguarda i portieri, quasi sempre dai colori sgargianti ed improbabili.

A fine decennio compaiono prima le personalizzazioni, poi, nel 1996-97, le toppe di lega.

Le maglie Granarolo della Diadora per me sono le più belle degli ultimi anni, oltre a rappresentare un periodo di grandi soddisfazioni sportive, con la vittoria dell’Intertoto su tutte

La 99-2000 di Pagliuca ha la particolarità di non avere il ricamo celebrativo dei 90 anni, presente invece sulle divise dei giocatori di movimento

Altre soddisfazioni arrivano nel periodo Areabanca, con la qualificazione in Champions League sfumata proprio all’ultima giornata a causa di una serie incredibile di risultati concomitanti… le maglie sono molto più sobrie, ma anche eleganti, con un tessuto simile al raso, e la particolarità dello sponsor che cambia a seconda delle gare di campionato o amichevole / coppa italia / Intertoto.

A metà anni 2000 si torna in B, e le maglie sono più semplici, leggere e con meno lavorazioni.

Non di rado si riutilizzano maglie della stagione precedente, come la Volvo azzurra di Antonioli, che non è altro che una maglia dell’anno precedente riutilizzata col nuovo sponsor.

Particolare anche la Joe Marmellata verde, anno della promozione 2007-08: caso più unico che raro, nonostante circolino maglie da portiere preparate di varie colorazioni, in tutte le partite, con tutte le combinazioni di sponsor, è sempre stato utilizzato solamente il modello verde!

Durante l’anno del centenario sono state utilizzate una quantità incredibile di maglie da portiere, alcune usate in campo, altre solo preparate.

Ne ho scelte quattro che sono forse più particolari delle altre, anche se ognuna avrebbe la sua storia, degna di essere raccontata!

La verde è forse la più strana : si tratta della terza maglia da gioco, usata eccezionalmente dal portiere, ma non è questa la sua principale peculiarità, bensì gli sponsor invertiti.

Quell’anno, infatti, dopo che nelle prime giornate si sono alternati vari sponsor temporanei, ci si è stabilizzati su Big Poker come sponsor unico, a cui veniva abbinato Ceramica Serenissima nelle maglie rossoblu, e Cerasarda nella seconda bianca e terza verde.

Questa maglia dovrebbe avere dunque il secondo sponsor Cerasarda, mentre invece presenta Ceramica Serenissima; il motivo è presto detto: Viviano ha utilizzato questa maglia in una gara casalinga, giocata in rossoblu (per la precisione Bologna Inter del 21 novembre 2009), per cui è stata obbligatoriamente assemblata dal magazziniere con gli sponsor casalinghi!

La maglia nera di Spitoni (terzo portiere), invece, sembra una maglia d’altri tempi, essendo quasi priva di sponsor, fatta eccezione per la piccola scritta centrale Cogei: è la maglia dell’esordio in campionato contro la Fiorentina.

La terza maglia, quella celeste, ha anch’essa uno sponsor microscopico, Serenissima Cir, utilizzata solamente nella gara del 13 settembre contro il Chievo.

L’ultima l’ho voluta mettere nel montaggio, anche se è del campionato successivo, perché ha la toppa di coppa italia, essendo stata indossata nel derby col Modena, vinto per 3-2 e valevole per il terzo turno eliminatorio.

Facciamo un salto in avanti per il penultimo gruppo di maglie, primo anno di A con la presidenza di Joey Saputo, splendida maglia senza sponsor autografata da Da Costa e utilizzata in agosto 2015 contro il Pavia , coppa italia (una partita da dimenticare…).

La Agliardi azzurra è di qualche anno prima, una maglia vissuta e sporchissima, indossata il 20 gennaio 2013 in Milan Bologna… un brutto compleanno per il sottoscritto, visto che abbiamo perso. 

Fa un certo effetto vedere il portiere usare la prima maglia rossoblu, col numero 1 sulle spalle, ma nel 2015-16, solamente nel girone di ritorno, questa scelta è stata effettuata per ben 5 volte in altrettante trasferte !

L’ultima maglia è altrettanto particolare: è una maglia di serie B, riadattata col nuovo sponsor, usata da Mirante solamente in quattro occasioni, di cui 3 con le maniche tagliate, come appunto questo esemplare (non ci sono certezze, ma con tutta probabilità il cimelio proviene ancora una volta dalla gara di Milano disputata contro i rossoneri).

Ed eccoci arrivati alle ultime due maglie, le più recenti : verde fluo 2018-19 con maniche tagliate, indossata in Bologna Juventus del 24 febbraio e scambiata con un giocatore bianconero (solo una serie di circostanze fortunate, tra cui il passaggio al turno successivo in champios league dei bianconeri, mi ha permesso di riuscire a recuperarla) , e la terza maglia da portiere, abbastanza difficile da reperire, indossata in panchina da Antonio Santurro nell’ultima strepitosa gara, quel Bologna Napoli 3-2 (25 maggio 2019) che ci ha permesso di chiudere alla grande un campionato che era iniziato davvero malissimo.

Temevo sarebbe venuto fuori un articolo corto, tante foto e poco testo, ma vedo invece che ho scritto parecchio…beh spero che vi sai piaciuta la storia delle maglie da portiere, qualcuno avrà sicuramente notato che manca la più importante, quella della partita del centenario, ma niente paura, la sua storia è soltanto rimandata ad uno dei prossimi articoli dedicati alle maglie speciali!

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