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Esonero e reintegro dell’allenatore alla Virtus nel 2002

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Foto Virtuspedia


Non sono state invertite le ultime due cifre nel titolo: era successo anche nel 2002. Nove marzo 2002, la Kinder, che nella stagione precedente ha vinto il Grande Slam, conquistando Coppa Italia, Eurolega e scudetto, è terza in campionato, ha da poco più di due settimane rivinto la Coppa Italia, battendo Siena al supplementare, e due giorni prima ha vinto la seconda gara su due nel girone per l’accesso alla final four di Eurolega, dopo che i bianconeri avevano brillantemente conquistato il primo posto nel gruppo precedente. Insomma un titolo è già in bacheca e la squadra è in piena corsa anche per le altre due competizioni. In questo sabato di marzo le V nere sono di scena a Pesaro. In Coppa Griffith, reduce da un infortunio alla gamba sinistra che l’ha tenuto fuori a lungo, era nei dodici ma non è entrato, invece contro la Scavolini scende sul terreno, chiaramente non in condizione, per lui 1 su 4 e un rimbalzo in undici minuti. La gara è un calvario per la Virtus: 20 punti subiti in 5 minuti, 34-12 al 10′, con 5 triple (a zero), 10 rimbalzi (a 5), 46 (a 2) di valutazione per i marchigiani. Al 17′ ancora peggio, 45-16, e allora Ginobili (24 punti finali) si mette in proprio e così Bologna recupera qualcosa, 49-27 all’intervallo. Da solo può fare poco e, infatti, la Scavolini riparte, 76-36, poi 81-40 al 30′, un punteggio incredibile e poco conta che il divario finale sia un po’ inferiore 95-62. Dopo tante vittorie giocando in formazione incompleta, puntando anche sulla carica nervosa, quasi al completo arriva una grande batosta. Allenamento domenicale, che sa di punizione, ma lunedì libero. Contro Trieste il martedì successivo si dovrebbero festeggiare i trent’anni in Virtus e le 900 gare di Gigi Terrieri come speaker, ma tutto viene travolto dall’incredibile esonero di Messina, avvenuto lunedì sera, 11 marzo. La squadra viene affidata a Consolini, mentre Brunamonti, non consultato e informato a cose fatte, si dimette dalla carica di vice presidente. Il pubblico insorge, uno striscione recita: “No Messina? No parti…ta”. Infatti dagli spalti i tifosi scendono in campo, l’ultima invasione era stata quella per il grande slam a giugno, ora è di tutt’altra natura. Madrigali deve lasciare il Palazzo scortato, mentre Rigaudeau prende due volte la parola. La prima inutilmente: “Siamo tutti molto tristi, per la prima volta nella mia carriera mi sento come un pugile suonato. Ma siamo giocatori di pallacanestro e vogliamo giocare a pallacanestro. In questa situazione ci perdiamo tutti: vogliamo continuare come abbiamo fatto finora anche per Ettore. Lasciateci giocare anche per lui e Roberto Brunamonti”. Al secondo tentativo il capitano fa centro assumendosi la responsabilità di risolvere la situazione: “Sappiamo che la storia della Virtus siete voi ed è per questo che vogliamo giocare. Questa storia è ancora davanti a tutti voi. Dobbiamo giocare per rispetto di Trieste. Giochiamo e poi ne riparliamo”. Con trenta minuti di ritardo si comincia, passano 8 secondi e Ginobili schiaccia in rovesciata contro la difesa schierata. Con Jaric (22 punti) e un ispirato Rigaudeau (14) la Kinder va sul 22-16. Il primo quarto termina 32-25, ma nel secondo la Coop arriva a contatto 40-39. Consolini ordina la zona e ne esce un parziale di 19-2 (due soli liberi per gli ospiti), 59-41 all’intervallo. Nel terzo quarto il parziale continua fino al 26-2, 66-41. Bologna tocca il +30, 74-44 e chiude il terzo quarto 78-50. La gara termina 98-62. In doppia cifra anche Andersen con 12, Smodis con 11, Ginobili e Frosini con 10, seguono Griffith con 8, Abbio con 6 e Bonora con 5. Trieste che nello stesso mese di marzo dell’anno prima, era venuta a Casalecchio a interrompere una striscia di 33 vittorie consecutive, tra campionato e coppa, si trova spettatrice di un altro momento storico. Questa volta viene spazzata via dalle V nere, ma sportivamente non presenta ricorso. Con una lettera Madrigali richiama Messina e Brunamonti viene reintegrato con un  ruolo nello staff tecnico per essere più vicino alla squadra. Essendo in programma per il giovedì un altro turno di campionato, ad Avellino va ancora in panchina Consolini, ottenendo un altro successo. Poi Messina riprende a tutti gli effetti il suo posto.

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