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Dell’Aquila e il Leone S3 #22 – Hybris

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Rinchiuso nel labirinto del palazzo di Cnosso, a Creta, Icaro riuscì a fuggire grazie alle ali forgiate con la cera dal padre Dedalo. Volando troppo alto e avvicinandosi sempre di pù al sole, le ali si sciolsero e Icaro precipitò in mare. Un mito notissimo, utilizzato per raccontare il peccato di Hybris, di tracotanza. 

Milioni di storie simili, reali o inventate, che quasi regolarmente ci ricordano cosa significhi presumere la propria potenza, ribellandosi contro l’ordine costituito, che sia divino o umano, e seguita immancabilmente dalla punizione divina. 

Scendiamo al livello “pallacanestro” ed entriamo nel mondo fortitudino, forse reduce dalla peggior prova stagionale che mette in luce senza più riuscire a nasconderli, i limiti del roster. 

Niente di inaspettato, chiaro, ma da non lasciare correre come isolato incidente di percorso al pari del flop di Udine risalente ormai a quattro mesi fa. Se al PalaCarnera si arrivava in infrasettimanale da una cavalcata vincente e tutto sommato un passaggio a vuoto era più che perdonabile, la sconfitta contro Casale Monferrato fa storcere il naso. 

Innanzitutto per caratura dell’avversario, sebbene la partita sia stata interpretata in maniera ottima dai piemontesi e poi, e qui si arriva al nodo, per atteggiamento biancoblu. Sicuri di poter tornare a Bologna con i due punti, giocano con superiorità e sufficienza fino ad accorgersi che non basta, quando è troppo tardi. Quindi il crollo testimoniato dal -22, passivo pesante ma corretto. Darà uno scossone ai giocatori? Questo deve essere l’augurio dei tifosi che non stanno mancando il proprio sostegno neanche lontano dalle due Torri (abitudine ma per la Effe ma considerazione che merita comunque di essere sottolineata). 

E chissà se dopo la pausa nazionali, motivo del rinvio della gara con Treviglio al 10 aprile, la Fossa potrà ritrovare una panchina cambiata, o almeno caratterizzata da qualche faccia nuova. 

L’altro problema emerso infatti dalla partita di domenica, noto già prima della palla a due, è la mancanza di Fantinelli. Leadership, intensità difensiva e mismatch: caratteristiche che al momento la Flats Service non può sostituire internamente e probabilmente nemmeno interamente. Non essendo previsto il suo rientro nell’immediato, questa periodo privo di sfide, deve servire ad agire in entrata. Tormentone ripetitivo ma che assume maggior urgenza dopo l’ultimo sgambetto, non definibile debacle solo perché pesa relativamente poco sulla classifica. Va detto, però, che è andata proprio come pronosticato, apporto mancato di Giordano compreso. 

Sul playmaker classe 2003 è possibile sia calato il sipario definitivamente; venuta meno anche la solita dose di coraggiosa spregiudicatezza, il suo aiuto alla causa biancoblu si riduce veramente al lumicino. Discorso analogo ma al tempo stesso diverso per Conti, la cui parabola non è mai cominciata e proprio contro Monferrato, come evidenziato qui nelle nostre pagelle, è stata una delle chiavi della rimonta casalinga. 

Siamo davanti al primo reale problema tattico di una stagione perfetta, al quale il talento dei soliti cinque non può sopperire? Pare di sì, il nodo è venuto al pettine. Scioglierlo prima che si sciolgano le ali di cera Icaro pare l’unica soluzione.

 

 

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