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Superbike, dominio assoluto Ducati in Australia!

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Ducati sembra voler estendere il suo dominio anche in Superbike. Il primo atto del mondiale 2023, che è tornato finalmente ad aprirsi in Australia a Phillip Island, vale quel che vale, anche considerando la pioggia di Gara 1, ma sembra già indicativo dello stato di forma delle Panigale V4R, siano esse ufficiali che private.

Dopo un sabato mattina non ideale, Alvaro Bautista ha vinto la manche del sabato partendo dalla seconda piazza, con Toprak Ratzgatlioglu che ha preceduto lo spagnolo 184 millesimi nelle prove cronometrate. Sul bagnato, il campione del mondo in carica ha imposto il suo ritmo dopo aver seguito per otto giri Jonathan Rea. Al termine della gara, Bautista ha chiuso con un vantaggio di tre secondi e mezzo su Rea, secondo, e ben sei secondi su Ratzgatlioglu terzo. Quarto Andrea Locatelli su Yamaha, quinto Axel Bassani con la Ducati del team Motocorsa e primo tra gli indipendenti, ottavo Danilo Petrucci sulla Panigale di Barni Racing e undicesimo Philip Oettl del team GoEleven. Solo quattordicesimo Michael Ruben Rinaldi sulla seconda Ducati ufficiale.

Alla domenica la musica cambia e non di poco, grazie al sole che splende sul tracciato australiano che dà luci ai veri valori in pista. Nei quindici minuti di Superpole Race Bautista e Rinaldi si sono imposti sugli avversari, relegando il duo Yamaha al terzo e quinto posto, inframmezzato da Alex Lowes, giunto ai piedi del podio. Sesto Oettl, mentre è apparso in difficoltà Rea, settimo con tre posizione perse in soli dieci giri. In Gara 2 Ducati ha ufficializzato il dominio visto al mattino. Sono state ben quattro le Panigale iscritte nella top five. Bautista ha chiuso un weekend da favola rifilando sei secondi al compagno di squadra Rinaldi, secondo. Terzo Locatelli, a nove secondi dallo spagnolo e autore di un fine settimana che la visto complessivamente al livello del suo vicino di box Ratzgatlioglu, scioltosi come neve al sole e atterrato al sedicesimo giro da Alex Lowes quando era in lotta per le posizioni di rincalzo. Si sono confermati in vetta Bassani e Oettl, giunti quarto e quinto al traguardo. Rea si è classificato ottavo con ben quattordici secondi di ritardo dal battistrada. Nono Petrucci, che ha chiuso il suo primo fine settimana nella WSBK con due piazzamenti tra i primi dieci e grandi margini di miglioramento, dati dall’opportunità di una comprensione che si prevede crescente degli pneumatici Pirelli, a lui ancora poco conosciuti.

In classifica Bautista ha già 28 punti sul secondo, un sorprendente Locatelli. E’ vero che il campionato è appena iniziato ed è ancora lunghissimo, ma a Borgo Panigale, con queste premesse, sono già orientati verso la conferma dei titoli conquistati nel 2022. Il calendario sembra aiutare subito le rosse, non lasciando agli avversari lo spazio per riorganizzarsi. Venerdì le derivate di serie saranno nuovamente in pista per le prove libere del round dell’Indonesia, in programma al Mandalika Street Circuit. Proprio là dove, il 13 novembre scorso, Bautista si è infilato all’indice il suo primo iride SBK.

 

Supersport, finalmente è arrivata la Ducati (e Bulega)!

 Nicolò Bulega festeggia la sua seconda vittoria del fine settimana (mediahouse.ducati.com)

In Australia è iniziato anche il mondiale Supersport e anche qui i discorsi non sono cambiati. Nicolò Bulega su Ducati Aruba Racing si è aggiudicato entrambe le manche, portandosi subito in testa al campionato e iscrivendo il marchio bolognese nel libro dei record: mai nessun costruttore si era aggiudicato tutte e cinque le gare tra top class e serie cadetta.

Bulega ha finalmente portato alla vittoria la Panigale V2 dopo un anno dall’inizio del progetto, reso possibile grazie al nuovo regolamento ‘Next Generation’, che consente la partecipazione di moto con cilindrata superiore alla canonica ‘600’. Il tempo dell’apprendistato sembra finito e, sebbene ogni discorso anche qui sia prematuro, pare il momento di cominciare a passare all’incasso. 

Da segnalare l’epilogo di Gara 2 della SSP, chiusa con una bandiera rossa causata dal libero scorrazzare di due oche sul tracciato, proprio quando il triello tra Bulega, Stefano Manzi e Can Oncu, a cinque giri dal termine, stava per infiammarsi. Noi umani possiamo fare ciò che ci pare, ma la natura è sempre pronta a reclamare i propri spazi.

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