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Bologna

Il nostro orgoglio è rossoblù -Non può piovere per sempre – 25 ott

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Un’altra sconfitta. La terza consecutiva dopo il pareggio col Milan di fine settembre, senza riuscire più a segnare un gol su azione dopo quella partita, e con un totale di 22 gol subiti, alla pari col Sassuolo – Sassuolo che ora, grazie a noi, ha però tre punti in più (è quindi arrivato a 5 contro i nostri 3). Siamo la Cenerentola della classifica, reietti e soli, apparentemente senza speranze. Orgoglio non pervenuto; o, comunque, non riusciamo più a trovare un modo per dimostrarlo in campo. Qual è la ricetta giusta per contrastare una crisi su tutti i fronti, tecnico e societario? Serve una reazione, qualcosa che ridia ottimismo all’ambiente. In un periodo così nero basterebbe pochissimo per fare partire l’onda positiva (e, possibilmente, anche duratura) di buoni risultati. Ad esempio, basterebbe che per una volta la fortuna girasse dalla nostra parte: non lo dico per cercare alibi, che è l’ultima cosa da fare in questo momento, ma perché la sfortuna avuta finora è un dato di fatto. Infatti, contro il Sassuolo, statistiche alla mano, il Bologna ha prevalso, pur non essendo ancora in grado di esprimersi al meglio nelle azioni e nella precisione dei tiri; i nostri lanci verso la porta avversaria sono stati almeno il doppio, più di venti, molti dei quali hanno chiamato in causa l’intervento di Pegolo. Poi, sul più bello, quando il pareggio sembrava possibile, un acquazzone ha reso definitivamente impraticabile il campo; riprendendo al contrario un vecchio detto: Bologna bagnato, Bologna sfortunato. Ma non può piovere per sempre… Abbiamo le potenzialità e la forza di superare il momento negativo, non dobbiamo dubitarne, mai. Aspetto con ansia di vedere chi sarà il prossimo portabandiera dell’orgoglio rossoblù in partita, perché non vedo l’ora di tornare a fare i complimenti ai ragazzi per una bella vittoria. E certamente ci sarà qualcuno, nella squadra, in grado di cogliere al più presto l’occasione propizia e fortunata per avviare la svolta; perché le vittorie si costruiscono insieme, ma manca solo quell’input, da parte anche di uno solo, per far ripartire un ciclo virtuoso. E, anche se ora il Bologna è “Cenerentola” della Serie A, sappiamo tutti come finisce la fiaba… D’altra parte, una “crisi” non è da percepire come momento disperato, bensì come momento per una scelta, una decisione (“decisione” è anche il vero significato originario della parola “crisi”): la scelta dei tifosi è già chiara, seppure con infinita amarezza, sulle note del coro “ti seguo sempre anche se perdi sempre”; la scelta della squadra, ora più che mai, non può che essere: vincere.

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