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Il ritorno dell’Ex: Inter – Bologna

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Damiano Fiorentini per 1000 Cuori rossoblù

 

 

Il Bologna sabato affronterà l’Inter per la decima giornata di campionato. La partita ha un sapore nostalgico per alcuni calciatori rossoblù che sabato scenderanno in campo. Nella formazione felsinea, infatti, ci sono diversi giocatori dal passato nerazzurro.

 

Uno fra tutti è il capitano Andrea Poli (che oggi non è stato convocato per il match) che da poco è tornato a disposizione dell’allenatore Sinisa Mihajlović, altro doppio ex della partita. Il capitano rossoblù è stato un centrocampista neroazzurro nella stagione 2011-12. In quel campionato si susseguirono tre allenatori sulla panchina dell’Inter: Gasperini, Ranieri e Stramaccioni. Nonostante fosse arrivato a Milano in uno dei suoi migliori momenti in carriera l’altalenante stagione dell’Inter e l’infortunio a inizio stagione non lo aiutano a confermarsi a grandi livelli. In totale giocherà 21 partite e segnerà un solo gol in Coppa Italia contro il Genova. Squadra, quest’ultima, alla quale segnerà anche il suo primo gol in A l’anno seguente dopo aver fatto ritorno alla Sampdoria. È al Bologna ormai da 3 anni, in rossoblù ha trovato la sua dimensione diventando in breve tempo capitano e simbolo della squadra. La sua assenza si è fatta sentire in questa prima parte di stagione. Fortunatamente domenica scorsa è già andato in panchina, speriamo di vederlo presto in campo, magari già sabato segnando il classico gol dell’ex.

Come evidenziato in precedenza altro ex della partita è l’allenatore serbo, che in neroazzurro ha vissuto sia un’esperienza da calciatore che l’inizio dell’avventura da allenatore. Da calciatore ha vestito la maglia interista dal 2004 al 2006, in questi due anni ha giocato 43 partite, segnato 6 gol e fornito 12 assist. Numeri, questi, importantissimi se si considera che Mihajlović all’Inter ci ha chiuso la carriera. Dimostrano, infatti, come nonostante l’età il terzino fosse ancora un giocatore importante. Detiene ancora oggi il record come marcatore più anziano della rosa interista. Legato alla squadra e alla città, finita la carriera da calciatore si avvia verso quella da allenatore assistendo Roberto Mancini alla guida della formazione neroazzurra, dove entrambi mettono le basi per quella che sarà poi l’Inter del Triplete guidata da Mourinho.

Oltre a questi due nella rosa felsinea sono presenti altre tre tesserati che hanno un passato neroazzurro alle loro spalle: Gary Medel, Rodrigo Palacio e Ibrahima Mbaye.

Il pitbull ha giocato nel capoluogo lombardo per 3 stagioni, dal 2014 al 2017. In maglia neroazzurra ha giocato degli ottimi campionati, nonostante non fossero anni di successo per l’Inter, mettendo in campo sempre grande professionalità e sacrificio. Bellissimo l’unico gol in neroazzurro contro la Roma, quando con un tiro dal limite dell’area trafisse la porta difesa da Szczesny. Con l’Inter Medel ha superato le 100 presenze prima di essere ceduto a fine campionato, nel 2017. In quell’anno, con l’arrivo di Spalletti sulla panchina neroazzurra, Medel non avrà più lo stesso minutaggio e si trasferirà al Besiktas. Dal 2019 è a tutti gli effetti un calciatore rossoblù. L’anno scorso ha giocato 23 partite spostandosi dalla regia del centrocampo al centro della difesa, e viceversa. Sembra stia avvenendo lo stesso anche quest’anno. Nelle 3 partite in cui è sceso in campo finora 2 le ha giocate da mediano e una da centrale di difesa. Sebbene, non venga impiegato spesso rimane comunque un giocatore importante per questa rosa, considerando la sua duttilità, esperienza e grinta.

Se Mihajlović lascia l’Inter nel momento in cui si prepara a vincere, nel 2008\9, Palacio e Mbaye ci arrivano dopo che ha vinto tutto. È il 2012, l’Inter sta rifondando il progetto dopo aver vinto in Italia e in Europa, tra i nuovi innesti ci sono Rodrigo Palacio, che arriva dal Genoa, e Ibrahima Mbaye, che è stato appena promosso in Prima squadra. I due a Milano non vivono la stessa esperienza e i motivi sono vari, uno fra tutti l’età: Palacio aveva ormai 30 anni mentre Mbaye stava iniziando a muovere i suoi primi passi nel mondo del calcio professionistico e di anni ne aveva 18. Il difensore senegalese dopo appena un’apparizione in Europa League l’anno seguente lascia Milano per fare esperienza. Invece, Palacio, a Milano, con la maglia neroazzurra, ci resterà per 5 stagioni giocando 169 partite, segnando 58 gol e fornendo 31 assist. Nella sua prima stagione vince addirittura il titolo di capocannoniere della Serie A. Nonostante le ottime prestazioni e il grande sostegno alla manovra offensiva della squadra in 5 anni Palacio non vince praticamente nulla in maglia neroazzurra, ma resterà legato alla squadra e ai tifosi soprattutto grazie agli ottimi campionati giocati. Dal 2017 è un calciatore del Bologna, sotto le torri El Trenza continua a sfornare buone prestazioni nonostante l’età. Anzi, continua a macinare chilometri risultando spesso tra i giocatori che ne percorrono di più a fine partita. Le presenze nemmeno diminuiscono. Quest’anno non ha ancora saltato una partita e l’assenza di Poli lo ha caricato anche della responsabilità della fascia da capitano. Inoltre, alla seconda di campionato ha segnato un gol nel derby emiliano contro il Parma. Le marcature in rossoblù finora sono 16 in 105 presenze totali. 

 

Mbaye, invece, dopo l’esperienza di un anno in prestito a Livorno, torna all’Inter nel 2014. Giocherà solo 4 partite in tutto l’intero campionato. A fine stagione sarà ceduto al Bologna. Arrivato in Emilia il primo anno in B gioca 10 partite considerando anche i play-off. Gli anni seguenti con il Bologna in A sembra sempre che Mbaye stia ad un passo dall’affermarsi definitivamente, ma ogni volta questo non avviene. Non è ancora riuscito a mostrare al meglio le sue qualità in terra emiliana, la corsa e la tecnica ammirate negli anni giovanili all’Inter, e nel buon campionato giocato con il Livorno, sembrano cosa lontana. Con l’arrivo di Tomiyasu ha iniziato a vedere il campo sempre meno. In attesa di una sua conferma definitiva rimane comunque un buon ripiego per la formazione felsinea.

 

Oltre questi calciatori negli anni sono passati diversi ex tra le parti che hanno lasciato il segno come Roberto Baggio, Beppe Signori e Roberto Mancini. 

 

Baggio al Bologna ha giocato una stagione (1997-98) raggiungendo la semifinale di Coppa Uefa nella stagione e di Coppa Italia. Nella sua  stagione a Bologna, il  Bologna arriverà ottavo. In rossoblù Baggio ha collezionato 23 marcature su 33 presenze. Dopo i due anni al Bologna Baggio si trasferirà successivamente all’Inter dove giocherà per altre due stagioni. In nerazzurro le cose per Baggio non vanno benissimo, degna di nota è la doppietta nello spareggio con il Parma per l’accesso in Champions League durante la stagione 1999-00. In tutto Baggio segnerà 17 reti con la maglia dell’Inter. 

Signori e Mancini hanno fatto, invece, il percorso inverso. Mancini dopo l’avvio di carriera nelle giovanili del Bologna esordisce in Prima squadra nel 1981 in Coppa Italia. In tutta la stagione giocherà 30 partite di campionato e segnerà 9 gol. È il preludio di una carriera ricca di successi, risultati e trofei. Finita quella da calciatore intraprende quella da allenatore. Ha guidato l’Inter in 6 campionati vincendone 3 insieme a 2 Coppa Italia e altrettante Supercoppe. Signori, invece, le giovanili le ha fatte all’Inter e la storia al Bologna dal 1998 al 2004 segnando 84 gol in 176 partite e risultando il secondo marcatore nella storia di sempre del club felsineo per reti realizzate nelle competizioni europee:14. Con il Bologna Signori ha vinto anche una Coppa Intertoto nel 1998 ed è entrato nella classifica dei marcatori all-time occupandone l’undicesima posizione. Il profondo legame con la città ha fatto in modo che Signori diventasse un bolognese d’adozione. Dopo il termine della sua carriera ha deciso di continuare a vivere a Bologna.

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