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Stadio — Schouten torna ad allenarsi e punta al Milan

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Damiano Fiorentini per 1000 cuori rossoblù


 
Jerdy Schouten, dopo due mesi di reiterati problemi fisici che lo hanno tenuto lontano dai campi, torna oggi ad allenarsi in gruppo. Il susseguirsi di infortuni che ha tartassato il giocatore dall’inizio della stagione costituisce un enorme punto interrogativo per lo staff tecnico, come per l’equipe medica.
Alla vigilia di Udinese-Bologna, Sinisa Mihajlovic aveva rivelato come nemmeno all’interno della società fosse chiaro il motivo dei dolori accusati da Schouten. “Non ho capito cos’abbia — spiega rammaricato Sinisa — gli esami non rivelano niente, ma lui continua a sentire dolore. Quando ho parlato con lui si è anche emozionato perché gli dispiaceva non essere disponibile”.
Le parole dell’allenatore suonano come una sirena d’allarme. Il Bologna può contare sulle cure di uno dei centri medici più efficienti e all’avanguardia d’Italia, ma nemmeno l’eccellenza è stata in grado di dare una spiegazione clinica al malessere del centrocampista olandese.
 
La reazione emotiva che Schouten ha manifestato dopo le parole dell’allenatore fa trasparire la fragilità che il ragazzo sta attraversando da diverso tempo. Se tutti gli esami a cui è stato sottoposto non hanno evidenziato la minima lesione significa che l’origine del problema non ha sede muscolare. Per settimane i medici sono andati a caccia di tendiniti o contusioni all’anca che non c’erano, perché la fonte del dolore di Schouten non ha sede nei muscoli. La tensione che il ragazzo avverte ricade tutta sul corpo e si trasforma in dolore. Una questione mentale, prima ancora che fisica.
 
Il rientro dell’olandese era previsto per la sfida di domenica alla Dacia Arena, con le due settimane di pausa della nazionali che sembravano lo spazio perfetto per prendere la rincorsa e saltare una volta per tutte la serie di guai. Invece niente da fare, e Jerdy, che ci teneva tantissimo, non ha saputo trattenere quelle stesse emozioni, nel colloquio vis a vis con il suo allenatore. 
Ora l’obiettivo è il Milan. Nel corso di questa settimana Schouten è rientrato in gruppo ed ha ripreso gli allenamenti a tempo pieno. Sinisa scalpita per poter impegnare il centrocampista, di cui ha una considerazione così elevata da aver dichiarato in passato come la presenza o meno di Schouten cambi il volto del suo Bologna. “Con Schouten siamo una squadra, senza di lui un’altra”. Da questa dichiarazione è corso un po’ di tempo, e c’è stato il passaggio al 3-4-2-1 per dare maggiore copertura alla difesa. Quella copertura che è venuta meno proprio con l’assenza di Jerdy. Il suo ritorno fra i convocati per il prossimo trittico di fuoco — Milan, Napoli e Cagliari — potrebbe offrire anche la possibilità di cambiare all’occorrenza qualcosa dal punto di vista tattico.
 
Dalle porte dell’Isokinetic esce, insieme a Schouten, anche Theate. Il difensore belga è rientrato acciaccato dalla gara di Udine ed ha svolto gli accertamenti che non hanno evidenziato lesioni. Zoppica ancora ma non è niente di serio; dovrebbe esserci per la sfida di sabato sera con il Milan.
Saranno fuori invece ancora per molto Kingsley e Bonifazi: il giovane nigeriano ha riportato una brutta frattura al perone che lo terrà fermo per almeno quattro mesi, mentre per il difensore si teme un mese di stop a causa di un infortunio al polpaccio.
Se da questo lato le notizie non sono certo positive, a lasciar trapelare uno spiraglio di fiducia è il ritorno al lavoro di Schouten dopo tanto tempo. L’olandese, che fino ad ora non è mai stato a disposizione, rappresenta praticamente un nuovo acquisto in corsa per il Bologna. Tutti aspettano il suo ritorno, ma nessuno è più desideroso di lui di poter ricominciare a correre con i propri compagni. Di tornare a godere di quella scarica di adrenalina che solo le grandi partite sanno dare, di prenderne tutta la motivazione, tutto il buono, senza averne paura.
 
Fonte: Stadio, Giorgio Burreddu

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