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Bologna

Motta: “Non ci sono problemi personali. Il rispetto è la nostra base”

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crediti immagine: Damiano Fiorentini - 1000 Cuori Rossoblu


Dopo Torino ti sei preso tutte le responsabilità. Il rammarico potrebbe essere quello di averla persa senza essersela neanche giocata per i primi cinquanta minuti.

Cinquanta minuti non direi. Direi i primi trenta, trentacinque. La sconfitta è sempre dura da digerire, però già in partita abbiamo migliorato la prestazione e aggiustato una posizione nel campo che ci stava dando fastidio e ripreso il controllo della palla. Solo che ad andare in svantaggio contro il Torino diventa difficile giocare. Sanno il momento di pressare e non lasciare spazio ai nostri centrocampisti ed è una squadra che difende con grande vigore la propria porta. È stato difficile per noi, come lo è per tutte le altre squadre creare un’occasione pericolosa contro di loro.

Perché novantaquattro minuti Barrow e zero Arnautovic? È stata una scelta tecnica?

Barrow ha iniziato davanti e poi l’ho spostato a sinistra per mantenere qualcuno che può aprire il campo, ha un buon tiro e poter inserire Joshua e avere una attaccante centrale per mantenere l’equilibrio e arrivare in area. Ma il Torino è una squadra che l’area la difende bene e non siamo stati capaci di creare occasioni pericolose per dire che potevamo pareggiare. È anche merito del Torino.

Non hai nominato Arnautovic.

Stavo pensando di spostare Jerdy in difesa e mettere un centrocampista in più per creare spazi e attaccarli contro una squadra che si chiude bene. Abbiamo parlato anche con Stefan che contro l’Inter è andato in area di rigore, ma restare lì contro una difesa come la loro gli permette di prendere riferimenti e di bloccarti. Per cercare di mettere in difficoltà una squadra come il Torino, per come la vedo io, bisogna creare gli spazi e un terzo uomo da dietro deve arrivare e attaccare quegli spazi nel momento giusto e abbiamo tanti giocatori così, come Lewis e Michel.

Sotto di un gol, nulla da togliere a Joshua, perché non mettere uno che questa stagione ha segnato tanto come Arnautovic?

Non è detto che mettere un attaccante in più ti da più possibilità di segnare e lo abbiamo già dimostrato giocando a volte con un solo attaccante o senza. Contro il Torino se abbiamo un giocatore davanti che diventa un rifermento, e non è il nostro caso perché sia Marko che Joshua vengono a prendere palla e giocare con i compagni, non va bene. Però sì, ci sono opinioni, ma non è detto che avere un attaccante in più aumenta la possibilità di segnare.

Contro il Torino per la fisicità non poteva essere più adatto Soumaoro invece di Sosa?

Sicuramente parlando di fisicità Soumaoro è diverso da Sosa, ma parlando del momento e del merito, come dico sempre, era il momento di far giocare Joaquin. Vedremo per la prossima partita chi si merita di giocare e affrontare la Lazio.

 Per Arnautovic è anche un problema di compiti?

Preferisco parlare del merito di uno che del demerito di un altro, un demerito che non c’è. Marko come sappiamo è stato fermo quaranta giorni, si sta allenando e lo stiamo aspettando. Come tutti gli altri avrà il suo momento per giocare.

Da lui ti aspetti qualcosa di più o di diverso?

Mi aspetto qualcosa in più da tutti i leader che abbiamo in squadra perché si sono guadagnati loro questo merito. Non solo da lui, anche da Lorenzo, Gary, Souamoro, Roberto, tutti i giocatori che si sono meriti il merito di essere leader nel gruppo.

In cosa è migliorato di più Zirkzee?

Secondo me su tutto: sul partecipare con a squadra, sul pressare, sull’attaccare l’area di rigore. Poi può migliorare ancora sotto l’aspetto fisico, ha una buona tecnica. Ha una prospettiva molto interessante, è molto giovane e ha doti fisiche e tecniche per diventare una grande giocatore.

Qual è la vera Lazio? Quella che vince in trasferta con il Napoli o quella che perde in casa in Conference?

Mi aspetto la miglior Lazio possibile. In campionato sta facendo molto bene, abbiamo anche giocato contro di loro in coppa dove abbiamo visto il livello di questa squadra. Poi gioca contro squadre forti in Europa e può avere una sconfitta, ma è una grandissima squadra del nostro campionato.

Ultima sostituzione al settantanovesimo, due su cinque. Le altre tre perché non le hai effettuate? Era un Torino già un po’ sulle corde e potevi mettere forze fresche per aggredire, quando invece il Bologna era rimaneggiato le cinque sostituzioni le facevi sempre.

Ma è una domanda o la tua opinione?

Una domanda e un’opinione.

Rispetto la tua opinione, però noi come allenatori abbiamo a disposizione cinque cambi, ma non sono obbligatori e quando le cose che vedo in campo mi danno la convinzione di poter funzionare vado avanti così. Poi dop la partita si discute il perché il perché no, tutto è opinabile.

Questa sconfitta può far discutere qualche gerarchia?

Non è che con una sconfitta si cambia tutto. Io con lucidità guardo gli allenamenti, il momento di ognuno, la partita e il prossimo impegno che abbiamo, la Lazio, per mettere alla fine la squadra migliore in campo e per poter fare la scelta giusta prima della partita e sperare vada bene.

Come stanno i centroavanti fisicamente?

Stanno migliorando, hanno sono le loro tempistiche come è giusto, però quando li porto in gruppo io li considero tutti a disposizione per giocare. Alla fine undici inizieranno, due o cinque o tre (ride) subentreranno e gli altri dovranno aspettare un altro momento per partecipare in campo, ma continueranno a partecipare in modo molto positivo anche non entrando in campo.

Che risposte ti ha dato Orsolini?

Riccardo ha un fastidio da un po’ di tempo. Si sta allenando, ma non è al massimo e valuteremo come sarà la situazione di riccardo contro la Lazio.

Rispetto ala scorsa partita con la Lazio sono passati due mesi come vede il suo Bologna? Cresciuto e più maturo?

Sì, il nostro Bologna ha sempre l’obbiettivo di migliorare e di poter fare un po’ meglio. È normale che lungo il percorso ci siano momenti di maggiore freschezza e gioco, però sono convinto vedendo gli allenamenti e come lavorano sia i ragazzi, sia noi tutti che avremo ancora belle soddisfazioni perché il lavoro è quello he conta e stiamo dando tutti il massimo.

Avevi detto di volere Schouten più libero e slegato. Lo vedi così ora?

Lo vedo bene, lo vedo allenarsi tutti i giorni molto bene e abbiamo la fortuna di avere due giocatori al top in quel ruolo: lui e Gary che si allena sempre al massimo. Questo fa crescere la squadra perché prima giocava Gary e Jerdy voleva giocare e lo dimostrava in allenamento, adesso sta giocando Jerdy e Gary dimostra di poterlo fare.

Possono giocare anche insieme?

Sì, sono anche complementari secondo il mio punto di vista in certe partite. Il concetto è che uno fa crescere l’altro perché vogliono competere, vogliono giocare e ogni volta che vengono qua il mattino e sono in due squadre divere danno il massimo perché vogliono vincere.

Quello he succede in uno spogliatoio noi non possiamo saperlo, ma da fuori percepiamo un tuo rapporto personale forse non così facile tra te e il tuo centravanti.

Ferma tutto. Qua non esiste nessun problema ne con Marko ne con nessun giocatore. Problemi di rapporti personali non esistono qua dentro e non esisteranno. Sono scelte del momento, del merito e professionali, tutto il resto no. Poi un discoro così chi lo fa non vuole bene al Bologna perché poi può diventare un alibi del tipo “non gioco perché…”, questo qua non esiste e non esisterà. Dal primo giorno sono stato molto chiaro e sarò sempre della stessa linea, oggi ci sono undici che iniziano la partita perché lo meritano, cinque che subentrano, o due, perché ritengo che sia la cosa giusta da fare e gli altri continuano a lavorare per avere il loro momento. Però deve essere molto chiaro che tema personale, di mancanza di rapporti qua dentro non esiste. Più chiaro di così non posso essere.

Io te lo chiedo perché è umano che certe cose possano succedere nel mondo del calcio, ero qua quando ci fu il problema tra Baggio e Ulivieri. Te l’ho chiesto per avere chiarezza.

Sei entrato nel tema Baggio-Ulivieri: io non cero e non mi permetterò mai di entrare sulla gestione di un allenatore e di una persona che ammiro, è stato anche un mio professore ed è stato un grandissimo professore da cui ho imparato tantissimo, una bravissima persona. Non entro nella sua gestione del gruppo, ma nella mia ci sono delle basi dove ci sono rispetto, impegno massimo ogni allenamento e in ogni momento in cui siamo qua insieme. Esistono tante cose belle in questo momento nel Bologna: prima della partita il Bologna riceverà un premio per questo periodo bello, perché quel premio io ringrazio e lo vado a prendere, però è arrivato grazie a Fede, Gloria, Marko, Gary, Claudia, i magazzinieri, a queste persone che vengono qua e fanno il massimo. Io ringrazio a nome di tutti. Oggi nel Bologna ci sono tantissime cose belle di cui parlare e non dobbiamo entrare su una cosa che non esiste come il problema di rapporti che sia con Marko, Federico, Gloria o qualsiasi persona qua dentro, perché la nostra base è il rispetto umano.

Moro è stato il sostituto di Dominguez perché è quello che si avvicina di più a lui o per il piano partita?

Sono molto diversi come caratteristiche, ma è un giocatore forte come lo è Dominguez. Moro quando ha partecipato ha fatto ottime prestazione come contro la Sampdoria che come gli altri subentranti, Gary, Michel, Kyria ha cambiato il corso della partita e la squadra perché ha alzato il livello. È una fortuna poter contare su questi ragazzi. Oggi Dominguez non c’è, ma abbiamo la fortuna di avere un ragazzo come Moro che si è adatto al gruppo e ai nostri valori. Sono felice di averlo a nostra disposizione.

Manca immobile. Sarà una Lazio più sarriana?

Sicuramente se giocherà Anderson, immagino, sarà una Lazio diversa. Sono giocatori diversi, ma di altissimo livello: uno attacca più la profondità, l’altro partecipa di più al gioco. Il gol contro l’AZ inizia con un recupero di Anderson. Non sappiamo se inizierà lui o un altro, ma in squadra ci sono giocatori di spessore. Noi daremo il massimo per arrivare alla vittoria.

Milito ha detto che con te il club può puntare all’Europa.

Voglio un bene enorme a Diego per gli anni che abbiamo passato insieme, anche le nostre famiglie avevano un bel rapporto. È un ragazzo fantastico e mi fa sempre piacere sentire belle parole, soprattutto quando vengono da un ragazzo serio con cui ho passato un periodo straordinario, per il resto rimango concentrato sulla Lazio.

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