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Può il Bologna di oggi fare a meno di Marko Arnautovic?

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crediti immagine: Damiano Fiorentini per 1000 cuori rossoblu

Ieri sera, per la seconda volta consecutiva dopo Torino, Marko Arnautovic ha osservato l’intera gara dei suoi compagni dalla panchina, senza nemmeno scaldarsi. Al suo posto Thiago Motta gli ha preferito ancora una volta prima Musa Barrow (benché il ruolo di prima punta non gli si addica) e poi nella ripresa Joshua Zirkzee. Giovedì in conferenza stampa il tecnico del Bologna ha smentito qualsiasi tipo di problema personale tra lui e il centravanti austriaco, tuttavia, la seconda esclusione di Arnautovic consecutiva lascia comunque qualche perplessità.
Dopo Torino effettivamente ci si era chiesti se l’esclusione di Arnautovic potesse essere derivata da alcuni problemi di natura fisica, ma era stato lo stesso allenatore nel dopo gara a dichiarare che tutti i calciatori presenti in panchina erano pronti per giocare.
L’austriaco ieri sera al rientro negli spogliatoi è parso abbastanza nervoso, al punto da arrivare a calciare con rabbia, a fine partita, una bottiglietta a bordo campo.
”Arnautovic è parso nervoso? Non lo so, chiedete a lui. Se non gioca è perché gli altri si meritano di essere titolari. Barrow si merita di giocare davanti, purtroppo oggi non ha segnato ma lui ha un ottimo tiro”. Queste sono state le dichiarazioni di Motta ieri sera nel post-partita ai microfoni di Sky.

Alla luce di ciò, però, è quanto meno lecito porsi questa domanda: ”Il Bologna può davvero permettersi di tenere in panchina il giocatore più forte approdato sotto le due torri negli ultimi vent’anni, per giunta nell’anno in cui i rossoblù potrebbero giocarsi l’Europa?”

Ieri sera il Bologna ha disputato un’ottima gara, a fronte di un avversario di caratura superiore come la Lazio, che però non è parsa in forma smagliante complice anche l’impegno di Conference League disputato martedì scorso all’Olimpico. Ora, la controprova non si può avere, tuttavia, la sensazione che resta dopo la gara di ieri sera è che l’austriaco avrebbe potuto dare una grossa mano alla manovra offensiva rossoblù, soprattutto alla luce dell’assenza del secondo giocatore più prolifico, Riccardo Orsolini
L’attacco del Bologna è a secco da due gare consecutive: ieri sera il giocatore in campo con più gol nei piedi del Bologna era Posch, a quota quattro reti in stagione. Arnautovic ne ha segnate otto, ed è tutt’ora il capocannoniere della squadra. 
E’ vero: il Bologna ha imparato a sopperire alla sua assenza in maniera ottimale, dal momento che l’austriaco è stato colpito da diversi problemi fisici in questa stagione. Ed effettivamente i numeri lo confermano: i rossoblù senza Arnautovic hanno raccolto 20 punti in undici gare, mentre con l’austriaco in campo 16 punti in quindici gare se si include anche la gara con il Monza nella quale però Arnautovic ha giocato solo venticinque minuti.
Tuttavia, alla lunga una squadra come il Bologna difficilmente può permettersi di fare a meno del suo miglior giocatore, e le ultime due partite lo hanno dimostrato: zero gol in 190 minuti.
Quando l’austriaco è andato a segno, il Bologna ha perso una sola volta: nella prima di campionato contro la Lazio. Tutte le altre volte i rossoblù hanno portato a casa un punto o l’intera posta in palio.

La scelta di privarsi di Arnautovic fa destare qualche dubbio anche alla luce del fatto che chi lo ha sostituito non è riuscito a incidere quanto l’austriaco. 
Barrow ha segnato a malapena due reti in questo campionato, di cui una a Napoli grazie a un errore di Meret, e ha fornito spesso prestazioni decisamente deludenti. Ieri sera il gambiano è parso in gran spolvero pur senza segnare, tuttavia, la differenza tra i due è abissale a livello di gioco e di leadership, caratteristica che serve e non poco alle squadre che sono in lotta per un piazzamento europeo. Tutto ciò senza dimenticare che sono diverse annate che le prestazioni del gambiano sono ormai un lontano ricordo di quelle dei primi sei mesi sotto le due torri.
Per quanto riguarda Zirkzee, l’olandese è sicuramente un ottimo prospetto, e non è da escludere che possa essere proprio lui la punta del Bologna del futuro. Tuttavia, è fermo a quota uno nella tabella dei gol, pur avendo fornito prestazioni più che discrete.
Segue Sansone, anch’egli a quota una rete, che però sotto la gestione di Motta non ha mai giocato con continuità.
Zirkzee, Sansone e Barrow insieme hanno segnato quindi quattro reti, esattamente la metà di quelle segnate dall’austriaco. Inoltre, Marko Arnautovic è nettamente l’attaccante più forte nel gioco aereo e nel colpo di testa, caratteristica che al Bologna torna parecchio utile soprattutto sulle palle inattive.
Certo, il Bologna oggi non è più dipendente da Arnautovic a differenza dello scorso anno, e di ciò va dato merito al tecnico ex Spezia, ma questo non significa automaticamente che il Bologna vi possa rinunciare con grande semplicità o sfruttarlo in maniera differente, ridisegnando le geometrie dell’attacco.

Dal punto di vista del gruppo, Thiago Motta ha improntato una filosofia molto chiara: gioca chi se lo merita in settimana, non si guarda al nome o alla carriera dei singoli, va in campo chi dimostra di stare meglio in settimana. Insomma, per l’italo-brasiliano non ci sono giocatori più importanti di altri. Tuttavia, da un punto di vista prettamente tecnico, è innegabile che nel Bologna ci siano giocatori più determinanti di altri, e Arnautovic rientra tra questi. Per l’austriaco parlano i numeri, che nel calcio forse sono tutto, o quasi. Marko Arnautovic è un giocatore di caratura superiore e nessuna squadra del livello del Bologna ha il privilegio di avere un calciatore del suo calibro in rosa.

Per la prima volta dopo tanti, troppi, anni i rossoblù sono in corsa per un piazzamento europeo e il campionato sta per entrare nella fase più importante, ovvero quella finale. E allora la domanda sorge spontanea: se per andare in Europa servono le vittorie, non è forse necessario aggrapparsi ai giocatori abituati a vincere e che per vocazione segnano gol?

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