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Riccardo Calafiori: «Sul gruppo rossoblù? Ne ho vissuti diversi, ma questo è tra i migliori»

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Crediti: Damiano Fiorentini/1000cuorirossoblu.it


Con il Colosseo indelebilmente tatuato sul braccio e una chioma che sfida la gravità rispetto ai suoi giorni da ragazzino, Riccardo Calafiori sembra incarnare molteplici carriere calcistiche in una. A soli 16 anni, un infortunio rischiava di porre fine ai suoi sogni sul campo; a 18, segna il suo primo gol in Europa League indossando la maglia della Roma; a 20, si cimenta nel calcio estero con una parentesi in Svizzera, al Basilea. E ora, a soli 21 anni, emerge come figura di spicco nel Bologna, dimostrando un talento poliedrico anche in ruoli non originariamente suoi. In questi giorni si sta allenando, dando il massimo, in nazionale under 21, ed è proprio da lì che provengono le sue parole riportate dalla Figc. Puoi leggerle di seguito.

Il giovane rossoblù ha raccontato come sta vivendo in ritiro della Nazionale Under 21 a Cesenatico

«Quello che ho imparato in questi mesi non lo avevo mai provato prima, ma conoscendoci anche con i compagni di squadra viene tutto naturale».

Anche il Ct Spalletti ha avuto usato delle belle parole per descrivere il tuttofare Calafiori. Ecco come ha reagito il giovane:

«Mi ha fatto molto piacere, anche perché la Nazionale maggiore è uno dei miei obiettivi. Sogno di arrivarci e cerco di lavorare per quello, ma con tranquillità. Quando arriverà, se arriverà, sarò contentissimo. L’esperienza in Svizzera, arrivata un po’ per necessità e un po’ per decisione mia, mi ha tenuto un po’ lontano dai riflettori e mi ha cambiato molto, facendomi crescere anche per via della lontananza da casa. Il segreto? Vivere con tranquillità, continuando a impegnarmi come sto facendo anche in vista di queste partite fondamentali per il nostro cammino di qualificazione all’Europeo».

Sull’infortunio: «Riguardo spesso i ricordi del periodo della riabilitazione, il tempo passato in America. Penso sia tutto collegato: senza quei momenti brutti non avrei vissuto questi momenti belli. La famiglia mi è stata vicina e continua a esserlo anche a distanza: quell’infortunio mi ha aiutato e, dopo anni, mi suscita emozioni positive e dà energia per guardare avanti». 

Sul gruppo rossoblù: «Siamo molto giovani ma con qualche elemento di esperienza. L’unione che abbiamo fuori dal campo si vede anche quando giochiamo: ho vissuto diversi gruppi, ma questo è uno dei migliori».

Sulla Champions: «Guardiamo partita per partita, non è un caso esserci ritrovati qui. Ormai siamo a marzo, perché non realizzare questo sogno?».

Sulla sua ex-squadra, la Roma: «Sento spesso i miei compagni alla Roma, me la stanno tirando. Diciamo che se in Champions ci andassero sia la quarta che la quinta classificata saremmo tutti contenti. Il fatto che sia andato via da Roma fa parte delle cose che possono succedere: ero dispiaciuto ma non ce l’ho mai avuta con la società. Se guardiamo il percorso, è andata bene così. De Rossi? Lo sto sentendo meno anche perché in queste settimane ha molto da fare».

Sul cambio di ruolo in campo: «Quando Thiago Motta è arrivato mi ha parlato dell’idea di farmi giocare da centrale e non da terzino. L’infortunio di Lucumì mi ha portato ad avere spazio: sono rimasto tranquillo e sicuro che le cose sarebbero andate bene, e così è stato».

Fonte: Figc.it

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