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STADIO: Saputo e Corsi, così vicini, così lontani – 18 dic

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Due presidenti così fanno bene al calcio. Sulle pagine di “STADIO” in edicola oggi Lorenzo Longhi traccia un profilo parallelo dei due patron di Empoli e Bologna, prossimi avversari in campionato, e scopre che ci sono tante similitudini quante differenze marcate. Simile, tra Joey Saputo e Fabrizio Corsi, “la passione calcistica e il profilo internazionale”, diversi i modi con cui si rapportano al calcio. Mentre Saputo nel 1993 prendeva possesso del club della sua città trasformandolo in poche stagioni nei Montreal Impact, Corsi era già da un paio di anni nel business, divenuto presidente della squadra rappresentante la città dove è nato e dove la sua azienda ha sempre lavorato e prosperato: aveva poco più di trent’anni, allora (classe 1964, mentre Joey è classe 1960) “e a quell’età, quando si ha la possibilità, non si può rispondere picche alla passione”. Passione a km 0, ben diversa da quella che ha portato poi Saputo a interessarsi al calcio italiano e al Bologna: internazionale per motivi di lavoro, Joey lo è divenuto anche nel calcio, percorso diverso per Corsi e la sua azienda, “global contro glocal” come sottolinea ancora Longhi per raccontare diversità e somiglianze tra i due. Ancora: simili d’età, ma con due background calcistici, almeno per quanto riguarda il calcio di casa nostra, completamente differenti, con Corsi che è dopo Berlusconi e Pozzo il presidente in carica da più tempo nella nostra Serie A mentre Saputo è davvero il volto nuovo del calcio italiano, essendo arrivato poco più di un anno fa a regalare un sogno a Bologna. Un sogno costato per adesso fior di milioni, cifre che Empoli si sogna e alle quali risponde con una gestione seria e oculata che ha regalato anni di stabilità e diverse puntate in massima serie. E oggi? Oggi il Bologna, dopo un avvio difficile, viaggia a ritmo d’Europa verso una salvezza anticipata e progetta un futuro di grandi soddisfazioni, mentre un Empoli così brillante raramente si era visto e questo nonostante i timori di stampa e tifoseria toscana di una flessione dovuta alla partenza di diversi elementi portanti della scorsa stagione, uno per tutti l’allenatore Sarri andato a fare grande il Napoli. Ecco la similitudine più importante: Empoli e Bologna sorridono. E forse, viste le dirigenze che si occupano dei loro sogni, non è un caso. Anzi.

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