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The Day After: Calma e sangue freddo – 30 ago

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Un passo avanti rispetto alla debacle di coppa con l’Aquila: non che ci volesse molto, a dirla tutta. Fare peggio del catastrofico esordio al Dall’Ara sarebbe stata un’impresa, se non ardua, quasi  impossibile. Forse neanche immaginabile.

Diffidate delle imitazioni: il 2-1 scaturito dalla notte di Perugia non è che un lontano parente di quello dello scorso 17 agosto. Risultati identici, sulla carta, ma diversi nella sostanza. Perché, a scanso di equivoci, di progressi e miglioramenti se ne son visti, sia a livello tattico che individuale (seppur con qualche eccezione, come dopo nello specifico andremo a vedere): e questo, considerate le premesse della vigilia, è già un dato da non buttar via. Sconfitta doveva essere e sconfitta è stata, come da pronostico: ma c’è modo e modo di perdere. Ieri, a differenza di tante altre volte nel recente passato, il Bologna ha stoicamente gettato la spugna solo all’ultimo, in nove uomini, rimanendo in partita fino al novantaquattresimo contro una squadra più in forma fisicamente e già modellata da tempo ( frutto di un’ oculata gestione societaria, termine il cui significato da questo parti s’è perso ormai da tempo).

Non che la sconfitta soddisfi, sia chiaro, ma fasciarsi la testa ancor prima di rompersela parrebbe un suicidio in piena regola: questo perché il campionato di B è un tunnel senza fine, comincia in estate e finisce l’ estate successiva, con quasi 50 potenziali partite in caso di playoff. Meglio aspettare dunque prima di trarre conclusioni affrettate: vedasi l’esempio del Palermo dell’anno scorso, seppur probabilmente inimitabile.

Dalla notte di Perugia, comunque, qualche indicazione in positivo la si è già avuta, senza alcun dubbio: Cacia, per esempio, già in super forma o Nando Coppola, autore di una buona prestazione nonostante i due goal subiti. Da rivedere invece gli altri due veterani, Maietta e Matuzalem, ancora alla ricerca della forma migliore: su questo quartetto dovranno poggiarsi le basi per una squadra capace di puntare in alto.

Male invece, oltre ai due “irrequieti” Garics e Zuculini ( espulsi entrambi per ingenuità o eccessiva irruenza) la difesa e i centrocampisti, reparto sui quali forse la società dovrà farsi un piccolo esame di coscienza: forse, con ancora qualche giorno di mercato a disposizione, la sconfitta risulterà salutare per mettere a disposizione di mister Lopez qualche rinforzo in più.

Il tutto, chiaramente, cercando nel contempo di cedere Pazienza ed Acquafresca, ultimi due esuberi che, con le nuove le regole imposte alla cadetteria dal presidente Abodi ( ovvero un numero limitato per rosa di over 21), o faranno le valigie o saranno costretti a passare tre mesi in tribuna.

Non che questo forse a loro dispiaccia: al prode Fusco l’arduo e difficile compito di risolvere questa intricata situazione.

Siamo solo all’inizio, ma c’è già tanto lavoro da fare.

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