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Baraldi: “Il cammino in Eurolega è più che soddisfacente. Siamo sempre al lavoro per migliorare la squadra”

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Non è un momento facile quello che sta attraversando la Virtus Segafredo Bologna che, perdendo a Valencia, ha allungato a quattro la striscia di sconfitte consecutive. Con l’obiettivo play-off Eurolega oramai sfumato, le Vu Nere si ritrovano a dover difendere il primo posto in campionato, importante per avere il vantaggio del fattore campo per tutti i play-off di LBA. Alla vigilia della partita casalinga contro Napoli, in programma domani sera alle 20, è intervenuto a “Basket City”, in onda su TRC, il CEO di Virtus Segafredo, Luca Baraldi. Di seguito le dichiarazioni.

Sulla stagione in Euroleague: “Credo che sia un percorso più che soddisfacente, abbiamo affermato che come società possiamo stare in Eurolega perché comunque abbiamo realizzato un’organizzazione sportiva e aziendale che ha manifestato professionalità e che ha ottenuto anche vittorie importanti su campi difficili. Abbiamo vinto con quasi tutte le squadre che oggi stanno combattendo per andare alle Final 4 e questo significa che anche dal punto di vista tecnico i valori c’erano; poi è chiaro che, come detto più volte dal nostro coach, si paga l’inesperienza di tanti giocatori principalmente per il fatto che spesso si gioca ogni due giorni, il che richiede un aspetto di recupero fisico e mentale al quale tanti giocatori non erano abituati”.

Sul mercato attuale e futuro: “Abbiamo sempre operato con molta oculatezza, qualcuno ci potrebbe dire che non abbiamo preso un lungo, non l’abbiamo preso per due motivi. Primo perché a inizio stagione avevamo molta fiducia nei nostri uomini; poi è chiaro che per mille motivi uno si può ambientare meglio o non adattarsi alla categoria, ma questo lo si scopre sempre in corso di competizione.
Secondo: quando è stato il momento di cercare il “lungo”, l’abbiamo cercato ma non abbiamo trovato il giocatore che potesse fare al caso nostro.
Noi ci stiamo sempre guardando intorno; non nego che se dovessimo trovare un giocatore che può far comodo al nostro coach per migliorare il roster da qui a fine stagione, c’è sicuramente la disponibilità da parte del nostro azionista a soddisfare questa esigenza.
Nomi non ce ne sono, stamattina il dottor Zanetti mi chiedeva conto su Mekowulu e gli ho risposto “Non lo conosco, presidente.” e se non lo conosco vuol dire che non lo stiamo trattando.
Se faremo qualcosa comunque lo faremo con un giocatore che possa farci migliorare, certamente non per soddisfare le esigenze dei tifosi. Noi non lavoriamo per seguire i consigli che arrivano dai leoni da tastiera, cerchiamo di avere una linea e perseguirla, la linea è migliorare la squadra per fare in modo che i nostri tifosi possano avere sempre più soddisfazioni.
In questo momento della stagione diventa difficile trovare giocatori con un certo tipo di livello e caratteristiche, se dovesse capitare di trovarne uno valido anche per il prossimo anno sarebbe sicuramente un’operazione fatta bene.
La scadenza che abbiamo è quella della penultima giornata di campionato, quindi non abbiamo molto tempo davanti, ma le strutture tecniche (dal coach in giù) stanno tutte lavorando come hanno sempre fatto in questi mesi”.

Sul futuro prossimo del Club: “Tutti abbiamo fatto esperienza in Eurolega, anche la società, io per primo. Eurolega ci ha insegnato che per starci bisogna avere qualità ma anche dinamismo e forza fisica, quindi da questo punto di vista andremo a perseguire l’idea di un roster che possa consolidarsi negli anni investendo su giovani di valore tecnico ma anche prestanza fisica, con un giusto mix tra giocatori stranieri e italiani.
Sul chi va e chi resta abbiamo le idee chiare, il finale di stagione non influirà, noi non dobbiamo essere tifosi o giudicare dall’ultima partita, noi dobbiamo pensare al bene della Virtus. Un elemento che anticipo: non bisogna mai innamorarsi troppo dei giocatori; certamente bisogna avere giocatori che hanno voglia di rimanere a Bologna, che stanno bene nella nostra società e a giocare alla Virtus, che sentono un po’ di pelle d’oca quando si mettono la nostra maglia Qualcuno quest’anno ne ha sentita poca in certi momenti e magari ha giustamente giocato meno. Le qualità tecniche vanno bene, ma in campo ci vanno il cuore e le motivazioni e adesso abbiamo bisogno di giocatori che abbiano grandi motivazioni interne. Io credo che una società come la Virtus debba pensare anche a quello che sarà il dopo Teodosic, il dopo Belinelli, e quindi dovremo avere in determinati ruoli giocatori di primissimo livello”.

Sulla nuova Arena: “Non si può pensare di vivere o sopravvivere con un azionista che generosamente sostiene un club. Purtroppo nel basket anche a livello europeo non esistono diritti televisivi che possano consentire di investire su un progetto attraverso lo sviluppo del fatturato, non esiste il “cartellino” quindi non si può capitalizzare un lavoro fatto sui giovani, l’unica strada per garantire una solidità alle società a questo livello è aumentare il fatturato, e per noi l’arena è fondamentale avendo noi più che raddoppiato i nostri sponsor da quando abbiamo l’arena provvisoria. Una delle nostre missioni sarebbe quella di un museo Virtus, o in Arena o in Porelli, perché ricordarsi da dove si arriva è molto importante per capire la strada che si deve intraprendere”.

Sul Campionato e riguardo i rapporti con Milano e Petrucci: “Milano è un competitor storico sul campo, stanno facendo anche loro un percorso importante e sono ovviamente più avanti di noi avendo più esperienza ed essendo da più anni in Eurolega. Io direi che l’ideale con Milano sarebbe combattere sul campo e magari essere un pochino alleati in Italia, cosa che credo accadrà nel tempo, perchè il movimento italiano ha bisogno di un movimento che avanza attraverso il traino di diversi club. Il campionato italiano adesso annovera anche Venezia e Tortona, grandi imprenditori che si sono affacciati al basket e altri si affacceranno, vediamo l’ottimo progetto di Varese, Sassari che da anni combatte ad alto livello nazionale, però è tutto il sistema che deve crescere. Mi hanno fatto piacere le parole del presidente, lui è ai vertici del basket italiano da tanti anni e sa che Bologna è una componente importante di questo sport. Noi rispettiamo le istituzioni, lo abbiamo sempre fatto. Mi fa piacere che lui abbia deciso, quando avrà il piacere, di ritornare a Bologna e che abbia detto che avrebbe piacere nel vedere la nazionale giocare a Bologna, una cosa molto importante”.

Sul Head Coach Sergio Scariolo: “Scariolo non lo scopre la Virtus e non lo scopre Baraldi. E’ qua perché è uno degli allenatori più bravi in assoluto nell’esprimere il basket a livello europeo e mi viene da dire anche a livello mondiale. Ha dimostrato lavorando qui di essere un uomo molto competente, molto equilibrato, un uomo di buonsenso, che ha attraversato senza darlo a vedere momenti sportivamente molto difficili nella gestione della squadra (legati alle molte assenze). A fine anno avremo molte scadenze, un libro nuovo da scrivere, questo per lui è molto stimolante.
Penso che Scariolo possa rimanere con noi anche oltre la durata del contratto”.

Sulla possibilità di ottenere una Wild Card la prossima stagione: “Posso solamente avere un feedback personale sull’incontro, che è un feedback positivo. Abbiamo incontrato una persona capace, con grande esperienza, che sa valutare quelli che sono gli aspetti sportivo, organizzativo e di potenzialità di sviluppo del business delle singole società. Noi abbiamo la fortuna di rappresentare una delle società più importanti in Europa storicamente, ma anche per quanto riguarda un percorso recente. Abbiamo risposto a tutte le domande che ci sono state poste, credo in maniera esaustiva. L’Italia oggi ha una sola squadra stabilmente in Eurolega mentre altri paesi ne hanno molte di più, questo può essere un altro elemento.
Bologna ha mostrato grande partecipazione a Eurolega, abbiamo un numero di presenze medie che supera le 8000 persone a gara, che è un dato molto alto. Abbiamo un valore medio di spesa per ogni singolo posto che è tra i migliori in Europa, per cui i parametri della società sono parametri di forte orientamento al mercato, comprese le sinergie con Fiera. Noi stiamo ragionando, senza essere presuntuosi, come se dovessimo essere in Eurolega anche il prossimo anno… se poi saremo retrocessi, ci rimboccheremo le maniche per risalire. Le possibilità le abbiamo, penso che Virtus abbia dimostrato negli ultimi anni di avere un gruppo che cresce. Siamo una società ambiziosa, se dovessimo essere in Eurolega riproveremo a costruire una squadra per arrivare almeno all’ottavo posto e rimanere competitivi ovunque… Poi per arrivare a competere per le Final Four, credo che la Virtus ci arriverà un giorno, però ci vuole tempo, soprattutto poi per confermarsi a quel livello e stare lì”.

Fonte: Ufficio Stampa Virtus Pallacanestro

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