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Dell’Aquila e il Leone #7 – Chi semina, raccoglie

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Prima o poi dovrà raccogliere quanto seminato si diceva alle 20 di sabato sera scorso, al termine della sorprendente gara contro l’Olimpia Milano. A quel “poi” siamo quasi arrivati, anzi considerando che una partita non si prepara in un giorno, si tolga pure il quasi. E’ la settimana che conduce la Fortitudo alla sfida contro Brescia programmata per il misterioso pomeriggio del 31 ottobre, e si tratta di mistero non soltanto perché si scende in campo ad Halloween ma perché l’esito della gara è quanto mai incerto.

Lato bolognese. Le gara contro Brindisi e Milano hanno evidenziato come si tratti di un’altra effe rispetto a quella precedente. Una effe capace di mettere alle strette due big del campionato e sfiorare a più riprese la vittoria. La fiducia data a Procida, i sacrifici difensivi di Aradori, Martino che soffre praticamente in campo con i giocatori ed un Paladozza tornato ad essere infuocato, sono tutti segnali di una squadra che ha trovato fiducia nei propri mezzi e non si lascia spaventare dall’avversario che dispone di un roster di qualità superiore. Cosa va corretto? Alcuni dettagli non trascurabili. La tensione: nei minuti finali di gara Malachi Richardson, galvanizzato dal pubblico, perde lucidità e staffe e rimedia un’espulsione. Calo di concentrazione che la effe paga in termini di sconfitta, al di là delle polemiche arbitrali. Inoltre la sempre verde questione di profondità della squadra; con Fantinelli ancora fuori, Durham arriva al 40° a corto di fiato, nessuno può al momento sostituirlo. 

Lato bresciano. La Leonessa trova contro Sassari una vittoria contro pronostico e di spessore dopo essere partita peggio di tutte le altre. A questa si sommi quella ottenuta contro Napoli porta a 4 i punti conquistati finora.

Se per la Fortitudo questa è l’occasione per raccogliere quanto seminato nelle ultime settimane, per Brescia è una di quelle gare in casa da non sbagliare, quelle che non puoi non cerchiare di rosso sul calendario. Per entrambe è importante anche per un altro motivo, per il momento molto collaterale ma a fine stagione potrebbe rivelarsi fondamentale: la sconfitta della Virtus di domenica a Napoli. Infatti, in un campionato dove probabilmente ci si “ruberanno” a vicenda dei punti, coglierne qualcuno contro le big, quelle che giocano un altro basket, valgono doppio. Così i due punti strappati dalla Gevi contro la Segafredo non possono, superato lo sfottò, soddisfare i biancoblu (e nemmeno Brescia). 

Infine, si parla sempre di mercato ed infermeria tra dolcetto e scherzetto. Brutti scherzetti dal fronte infortuni: Gudmundsson, auguri per le 25 candeline che spegne oggi, e Groselle, in panchina contro l’Olimpia, saranno sottoposti ad ecografie di controllo per valutarli in vista del weekend. Mentre Mancinelli è rientrato in gruppo, si è fermato Totè per un problema alla schiena accusato sabato scorso, sorvegliato speciale nelle prossime 48 ore. 

Dolcetti che, invece, potrebbero trovarsi sul mercato. Si cerca una guardia pura, al momento mancante, per alleggerire il playmaker dai compiti di regia. Alcuni quotidiani danno per fatto il ritorno a Bologna di Keith Langford, superata la concorrenza di Frank Gaines. Se diventerà ufficiale, probabile il passaggio ad un roster 6+6 e Richardson principale indiziato al taglio dopo appena 1 mese e mezzo. Innesto di un esperto per chi di esperienza difetta (ultima partita indicativa in questo senso)?

Già domenica, tesseramenti e condizioni fisiche permettendo, un nuovo assetto per la Fortitudo è possibile. Focus sul match comunque da non perdere, il momento del raccolto è arrivato.

 

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