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Difesa in tilt: Italiano cambia rotta dopo la caduta al Dall’Ara

Tra errori individuali e cali di concentrazione, il Bologna inciampa in una serata da dimenticare.

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L'undici titolare del Bologna contro la Cremonese (© Bologna FC 1909)

Il Bologna esce dalla gara contro la Cremonese con una serie di errori difficili da digerire (soprattutto in difesa), tanto che Vincenzo Italiano ha richiamato con forza la squadra proprio su superficialità e concentrazione. Una prestazione piena di errori individuali e collettivi, già intravista nelle concessioni contro il Salisburgo, e che ora impone riflessioni anche alla luce dello stop di Martin Vitik.

Allarme difensivo

Le mancanze evidenziate contro la Cremonese coinvolgono più giocatori, soprattutto due centrali su tre: Casale e Heggem, entrato nella ripresa al posto dello stesso Casale. Nonostante il Bologna possa vantare ancora oggi la quarta miglior difesa del campionato – 11 reti incassate, al pari del Napoli e dietro Como, Roma e Milan – gli errori dell’ultima gara hanno pesato. Persino la straripante vittoria in Coppa contro il Salisburgo aveva mostrato crepe che Bernardeschi aveva già sottolineato a chiare lettere, evidenziando come alcune concessioni avessero rischiato di ridimensionare il successo.

In questo scenario, Jhon Lucumí rimane la certezza più solida, pur non essendo esente da possibili passi falsi dopo le sei gare consecutive giocate prima del turno di riposo a Udine.

Jhon Lucumì (© Bologna FC 1909)

Jhon Lucumì (© Bologna FC 1909)

Dall’allarme alla gestione degli episodi

Ma dove hanno realmente fallito i rossoblù? Il primo gol dei grigiorossi, firmato da Payero, nasce da un colpo di testa debole e mal orientato di Casale a metà campo. Orsolini esita, quasi convinto che la palla fosse innocua, ma un tocco rapido di Bianchetti in profondità ribalta la situazione.

Sul secondo gol, la dinamica si ripete: un’altra “liberazione” di Casale che tale non è, Moro è vicinissimo ma arriva comunque in ritardo e Bonazzoli si avventa per primo sul pallone. Zortea prova a salire per il fuorigioco, mentre Casale – girato male – rincorre Vardy e finisce per tenerlo in gioco. Una seconda frittata, quasi identica alla precedente. E non viene da chiedersi come sia possibile ripetere lo stesso errore a così breve distanza?

La terza rete vede invece protagonista Heggem, che perde subito il contatto con Vardy: il passaggio immediato di Barbieri diventa letale, anche a causa di un’uscita rallentata di Ravaglia.

Italiano ha spiegato di aver scelto di inserire Heggem nell’intervallo per evitare di caricare Casale di ulteriori responsabilità dopo una serie di situazioni negative, comprese altre con Vardy prima dei gol.

Nicolò Casale in Bologna Borussia Dortmund

Nicolò Casale in Bologna Borussia Dortmund (© Damiano Fiorentini)

Il nodo Vitik e le nuove urgenze

La situazione si complica con la lesione di primo grado all’adduttore lungo destro di Martin Vitik, che dovrà fermarsi tre settimane. Una mancanza pesante per un reparto già sotto pressione, che obbliga Italiano a non commettere più passi falsi, soprattutto ora che il calendario propone una serie di impegni ravvicinati: Parma in Coppa Italia, Lazio in trasferta, Celta in Spagna, Juventus in casa, fino ad arrivare alla Supercoppa italiana a Riyadh, per la quale il tecnico punta a recuperare sia Freuler sia lo stesso Vitik.

Chi potrebbe ricoprire il ruolo di eventuale quarto centrale? Italiano sta valutando diverse soluzioni senza cambiare modulo, incluso l’utilizzo di De Silvestri in adattamento.

E per la Coppa Italia? Casale potrebbe tornare subito titolare: il “chiodo scaccia chiodo” funzionerà o servirà altro per rimettere in piedi la difesa?

 

Fonte: La Gazzetta dello Sport, Matteo Dalla Vite

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