Bologna FC
A Bologna Vincenzo Italiano vuole fare la storia (Corriere di Bologna)
Dopo tre finali perse, mister Italiano ha l’occasione di cambiare il finale per alzare con il Bologna il primo trofeo della sua carriera

Vincenzo Italiano è arrivato a Bologna “in punta di piedi”, come si suol dire: dopo un avvio di stagione un po’ complicato, nel quale è stato troppo spesso contestato dai tifosi, il tecnico siciliano ha dato un’identità alla squadra ed è riuscito a conquistare tutto il popolo rossoblù risultato dopo risultato. È anche grazie a lui se i felsinei possono combattere in zona Europa per la seconda annata di fila, senza dimenticare la Finale di Coppa Italia in programma mercoledì sera all’Olimpico contro il Milan. Un traguardo raggiunto per l’ultima volta 51 anni fa.
Vincenzo Italiano può riscrivere la storia e alzare finalmente il primo trofeo della sua carriera
Sicuramente Italiano sa cosa significa vivere le Finali. Con la Fiorentina ne ha raggiunte ben tre: una di Coppa Italia e due di Conference League. Purtroppo l’epilogo non è mai stato a favore della sua squadra, sconfitta da Inter, West Ham e Olympiacos. Tre “insuccessi” (se così si possono chiamare) a causa dei quali l’allenatore originario di Agrigento si è attirato un soprannome piuttosto infelice, oltre che ingiusto: “l’uomo delle finali perse”.

Vincenzo Italiano che esulta con i tifosi del Bologna (© Bologna FC 1909)
Il punto, però, è un altro: raggiungere la Finale di qualsiasi competizione può essere considerato un grandissimo traguardo. A Bologna, ad esempio, si tratta di un avvenimento che mancava da ben 51 anni: l’ultima volta che i rossoblù vinsero la Coppa Italia risale infatti alla stagione 1973-1974, quando la squadra di Giuseppe Savoldi e mister Edmondo Fabbri conquistò il trofeo contro il Palermo. Adesso, decenni dopo, è stato Vincenzo Italiano a riportare i felsinei in Finale. Tra pochi giorni l’allenatore siciliano avrà l’occasione di abbattere un tabù: portare il Bologna a sollevare la Coppa Italia e conquistare così il primo trofeo della propria carriera. Insomma, ha una chance per riscrivere la storia del club. E anche la propria.
(Fonte: Corriere di Bologna, Alessandro Mossini)
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