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Bologna

Grandi Pensieri di Mattia Grandi

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Difficile parlare di bicchiere mezzo pieno quando gli unici boati di giornata della curva Bulgarelli avvengono in concomitanza dei favorevoli risultati maturati sugli altri campi di gioco. Sintomo inequivocabile dello scarso coefficiente di presentabilità del match in scena al Dall’Ara. Il pareggio a reti inviolate tra Bologna e Sassuolo è una ouverture sulla categoria inferiore. Tatticamente Di Francesco asfalta Ballardini che alle tre punte modenesi risponde con un timidissimo 3-5-1-1. Defezioni e squalifiche a parte, per scongiurare la carestia in fase di realizzazione è imprescindibile l’utilizzo delle due punte. Il resto sono frottole avvalorate dell’acclamato sortilegio stagionale che trasforma l’ariete rossoblu nell’agnellino Rolando Bianchi. Morale: sessanta minuti di marca neroverde, una traversa a Curci battuto colpita da Sansone, trenta giri di lancette di generosità bolognese. Troppo sterile per allontanare lo spettro retrocessione nella giornata in cui il piede rimane lontano dall’acceleratore. Lazaros è il più pericoloso dei suoi, Ibson non è un trequartista, Perez affaticato, terzini impresentabili in Lega Pro, Paponi in, Moscardelli out. Più o meno c’è tutta la trama di un match nauseabondo. Il punto casalingo paradossalmente muove la classifica grazie alla contemporanea sconfitta del Livorno a Genova, sponda Samp. Due lunghezze di vantaggio sul terz’ultimo posto labronico alla vigilia della finale di Champions del Picchi tra gli amaranto ed il Bologna. Non battere tra le mura amiche il Sassuolo ha una doppia controindicazione: trasporta i rischi d’impresa nell’ostica trasferta toscana e tiene vivo il frequenzimetro modenese. La compagine del presidente Spinelli ha segnato sette goal in più di quelli realizzati dalla Dotta, penultima bocca di fuoco della categoria insieme al Chievo con ventidue centri (peggio solo il Catania con 20 reti). A meno undici giornate dal traguardo la quota salvezza, una volta fissata nel famigerato quarantello, precipita presumibilmente attorno ai 32/33 punti (forse anche meno). Nella Bundesliga a diciotto squadre, gli attuali ventitre punti del Bologna sono gli stessi del Norimberga, quint’ultima forza della graduatoria. C’è solo un particolare che stona, in terra teutonica si è appena disputata la giornata numero ventiquattro. Un mese prima, giorno più, giorno meno.

Mattia Grandi            

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