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Il Corriere di Bologna – OrsoliNÌ: poco impiegato da Inzaghi, ora serve il suo talento

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Alessandro Sgarzi


Bologna, Annus Domini 2018: il Bologna, orfano di Federico Di Francesco e di Simone Verdi, affronta il campionato di Serie A. L’unico giocatore che potrebbe raccogliere l’eredità delle due giovani promesse, è Riccardo Orsolini. Ventun’anni, arrivato lo scorso Gennaio dalla Juventus, ha già dimostrato di possedere quel guizzo tecnico, in grado di donare maggiore verve ad una manovra, senza di quella, piatta. Per ora non è stella, ma solo cometa nel cielo rossoblù, con il dilemma sul suo impiego che può essere ricondotto alla posizione di gioco. Si, perché Inzaghi lo concepisce come una mezz’ala, ruoli attualmente occupati da Poli e Dzemaili. Tanto lavoro per lui in estate, sia tattico che fisico, per colmare il gap che c’è verso i titolari, ma la conferma dal primo minuto, per lui, sembra ancora lontana. Prima scelta in caso di cambio di modulo, potrebbe essere proprio questo uno dei motivi per smuovere Inzaghi dai suoi dettami tattici: una variazione della formazione, con il giocatore ascolano schierato come esterno offensivo, proprio come nell’Under21 di Di Biagio. Quattro partite sono poche per cestinare un credo tattico, retrocedendo verso moduli di donadoniana memoria. Altrettanto vero però, che la qualità di Orsolini farebbe decisamente comodo a questo Bologna, spingendo Inzaghi ad impiegarlo sin dall’inizio, passando da un 3-5-2 ad un 3-4-3. Una mezza bocciatura tattica per Inzaghi? No, anzi: le buone idee spesso hanno bisogno di una ritoccata per diventare definitivamente grandi.

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