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Il Resto del Carlino – Mihajlovic e Bologna, tanto simili quanto lontani

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Damiano Fiorentini


A Casteldebole si prepara la partita contro l’Empoli. Sfida fondamentale vista la striscia negativa che ha accompagnato la squadra alla sosta, ma soprattutto per scacciare quelle voci che parlano di una rottura tra Sinisa MIhajlovic e la società.

Il mercato ha portato grande perplessità nel tecnico, questo è ormai chiaro, e lo conferma l’incontro proprio tra l’allenatore rossoblù e Fenucci, dove quest’ultimo avrebbe ribadito la necessità di seguire una politica di linea verde. 

L’obbiettivo è dunque quello di investire su giovani di prospettiva, un po’ come Skov Olsen che, se pur in rossoblù non ha mai convinto, ha portato una plus valenza importante.

Non vedremo nel prossimo futuro, dunque, l’acquisto di giocatori maturi con ingaggi decisamente più rilevanti, come Medel (1,5 a stagione) o Santander (1). 

Questa sessione di mercato ne è stata la prova: l’acquisto di Kasius (19 anni) è più in ottica futura, Aebischer è un colpo a costo limitato (era in scadenza nel giugno 2023) ma di qualità, infine gli 8 nuovi innesti per la Primavera, senza contare il giovane Rojas, ex Crotone che il Bologna seguiva da tempo.

Il dilemma nasce però sul terzo colpo di mercato, o meglio, quel terzo colpo che non è arrivato. Mihajlovic voleva una punta, un vice Arnautovic, ma vista la mancata cessione di Santander e Falcinelli la società si è trovata bloccata. Toccherà quindi al tecnico ricucire i rapporti con coloro che erano considerati “esuberi”, almeno fino al termine della stagione. 

In casa Bologna si pensa già anche ai rinnovi, uno su tutti quello di Svanberg. La società aveva già presentato un’offerta di prolungamento del contratto, in scadenza nel giugno 2023, ma messa temporaneamente in stand-by dal giocatore per capire se c’era possibilità di partire già nella sessione di mercato appena conclusa.

Ora il club si aspetta che venga mantenuta la parola data, con il giocatore che dovrebbe firmare un contratto che lo legherebbe fino al 2024, così da poter essere ceduto in estate a un prezzo adeguato.

Sinisa ha dunque chiara la politica del club e intanto prepara la squadra a questo complesso girone di ritorno, con lo sguardo sempre puntato sul futuro, al momento un po’ più incerto di prima.

 

Fonte: Marcello Giordano, Il Resto del Carlino

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