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La testata nel derby – Santiago Castro

Il Bologna si aggiudica, in rimonta, il secondo derby stagionale contro i crociati: merito anche del ‘Toto’ Castro

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Santiago Castro davanti ai tifosi rossoblù (© Damiano Fiorentini)
Santiago Castro davanti ai tifosi rossoblù (© Damiano Fiorentini)

Una partita in salita, di rincorsa: le sensazioni erano simili a quelle originate nella sconfitta di quattro giorni fa in casa contro la Cremonese. Ma il Bologna ha creduto e cercato l’epilogo felice, ribattendo colpo su colpo ad un Parma agguerrito, che era venuto al Dall’Ara per strappare il pass qualificazione. La rimonta coincide con il secondo derby stagionale vinto (su 2) contro i ducali. I gialloblù hanno condotto una partita seria e di grande intensità, proponendo un pressing asfissiante nella prima frazione di gioco. Lo sguardo sconcertato di mister Italiano ne è la dimostrazione. Eppure, il pareggio di Rowe che ha siglato il suo primo gol in maglia rossoblù e la testata vincente -allo scadere dei 90 minuti- di Castro, hanno proiettato il Bologna ai quarti di finale di Coppa Italia. A sfidare i felsinei sarà la Lazio.

Castro decisivo

Dopo la prima (e unica) doppietta italiana, il formidabile centravanti argentino torna a gonfiare la rete del Parma. Un altro gol decisivo per Castro: subentrato a Dallinga al minuto ’70, non era riuscito ad incidere. Pur battagliando con la retroguardia gialloblù, pochi erano stati i palloni giocabili per la giovane punta rossoblù. Al minuto ’89 lo spiovente è arrivato e Castro ha timbrato: autore in 4 presenze in Coppa Italia di 3 gol e 3 assist.

Il gol

Lo score invidiabile del centravanti viene alimentato dalla marcatura di ieri sera. Holm vicino alla linea di rimessa laterale arma il destro e lascia partire un cross preciso e dosato con la giusta forza: Castro si divincola dalla marcatura di Estevez con un movimento da manuale, facendo finta di attaccare il secondo palo per poi convergere verso il centro dell’area. Estevez non trova più il punto di contatto con l’attaccante bolognese e arranca, sbilanciandosi. Il ‘Toto’ si trova da solo e colpevolmente libero da distanza ravvicinata (tra il dischetto del rigore e la porta difesa da Guaita): la punta rossoblù ha tutto il tempo per coordinarsi. Castro salta quel tanto che basta per indirizzare la palla, contorcendosi in tuffo: fulmineo, rapace, semplicemente perfetto. Dà il via alla festa sotto la curva Bulgarelli, respirando a pieni polmoni mentre i compagni e i tifosi lo omaggiano. Il re di Coppa.

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