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Bologna

RS – RdC – Cristaldo formato Maxi – 9 Nov

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Domani, oltre ad essere una partita del campionato di Serie A, sarà un incontro fra due vecchi amici: si perchè Maxi Moralez e Jonathan Cristaldo hanno iniziato insieme la carriera “futbolistica” nel Velez, squadra che milita nel massimo campionato argentino. E da lì è spiccato il loro volo della loro carriera. Dal 2009 al 2011, scrive nel suo pezzo odierno Marcello Giordano, i due giocatori hanno combattuto, sul campo da calcio, 1000 battaglie insieme. Cristaldo è un 1989, di due anni più giovane di Maxi, e la loro presenza ha fatto le fortune tecniche e poi finanziarie del club argentino, quando la società di Buenos Aires li ha poi ceduti. Entrambi di orgine indios, hanno avuto un biennio di grande intesa al  Velez, uno come fantasista acquistato dal Racing Avellaneda, l’altro, El Churry, cresciuto nelle giovanili della squadra di Baires. Nel 2009, con questa coppia nel motore, il Velez vince il torneo di Clausura, con 4 reti di Cristaldo e 5 di Maxi. Un titolo che verrà replicato nel 2011, sempre nel torneo di Clausura, senza il Nostro rossoblù che a Febbraio era stato ceduto al Metalist per 5 milioni. Quell’estate anche Maxi staccò un biglietto di sola andata, destinazione Bergamo. Con l’arrivo in Europa, arriva anche la prima convocazione in nazionale da parte di Batista, che vede vestire Cristaldo la “camiseta” albiceleste il 5 giugno contro la Polonia. Domani sarà quindi un incontro fra amici che potremmo definirli “peso piuma”: Maxi non supera i 160 centimetri (da qui il soprannome di El frasquito, la Bottiglietta), mentre il Nostro Jonathan arriva appena ai 170. Sicuramente sarà un abbraccio prima del match e poi vinca il migliore.

Andando alla squadra, si rilevano passi avanti nella trattativa per il rinnovo di Cherubin: ci sarebbe un’intesa di massima sul prolungamento sia come cifre (identiche a quelle che prendono i suoi compagni di reparto Garycs e Antonsson, intorno 500mila a stagione) sia sugli anni. Con la speranza che ci sia un accordo in fretta, altrimenti il rischio potrebbe essere quello di vedere l’anno prossimo Nicolò vestito sempre di rossoblù, ma non più a Bologna bensì a Genova.

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