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STADIO: Attacco, il bello della concretezza – 20 nov

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Roberto Donadoni non è uomo da rivoluzioni. Da quando siede sulla panchina del Bologna ha apportato soltanto piccoli cambiamenti, sfumature però decisive. Lo racconta Giorgio Burreddu sulle pagine di “STADIO” in edicola oggi, sottolineando come il nuovo Bologna effettui dalla metà campo in avanti meno passaggi, sostituiti con più tiri e – va da se, anche se non è una regola assoluta – più gol. Ben 5 volte i rossoblù hanno concluso in porta nelle ultime due gare, culminate con due vittorie su Atalanta e Verona: dieci tiri che hanno fruttato cinque reti e che hanno fatto risalire la squadra, cinque tiri a gara toccati nella gestione di Rossi soltanto contro Lazio (sconfitta sfortunata) e Carpi, quando il Bologna finalmente vinse una gara in A. 

Più tiri uguale più gol? Sarà anche una regola non assoluta, ma certo è che la cosa fa riflettere se si considera che la squadra che ha concluso più spesso è anche quella con il miglior attacco. È la Roma di Rudi Garcia, prossima avversaria di un Bologna chiamato ad un banco di prova importante: come giocheranno infatti i ragazzi di Donadoni contro una big? Se la sfida sulla carta sembra proibitiva ecco che lo spazio per l’exploit ci sarebbe. Perché questo Bologna 2.0, sottolinea Burreddu, sbaglia più passaggi rispetto a quello di Rossi ma cerca di più la profondità, oltre che le conclusioni in porta, cambiamenti che hanno reso la squadra più pericolosa e meno prevedibile. Insomma la Roma di Rudi Garcia, una big della nostra Serie A, è avvisata: il nuovo Bologna è pronto a vendere cara la pelle.

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