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STADIO: In attesa di Džemaili e Iturbe; analizziamo il Bologna – 25 lug

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Nell’odierno numero di STADIO ben due pagine ricche di notizie sono dedicate al Bologna, e sono come spesso accade divise in notizie dedicate al ritiro di Castelrotto e voci di mercato che si rincorrono continuamente.

Una squadra incompleta

Furio Zara analizza la squadra attuale e lo fa prendendo in esame quanto visto fino ad oggi in ritiro e nelle amichevoli disputate. Un bilancio né positivo né negativo, con le vittorie sui dilettanti di Sciliar e Virtus San Marino che erano scontate e la sconfitta con i russi del Terek Grozny che può anche starci. Discreta la prova contro l’Hapoel Haifa, ma il punto è un altro: questo Bologna appare incompleto, capace di stuzzicare la fantasia ma con poche certezze. Una squadra senz’altro migliore dell’anno scorso, dove tutto fu costruito da zero e in poco tempo, ma ancora priva di quella capacità di incidere che permetterebbe di passare dalla parte destra a quella sinistra della classifica. Zara prende in esame un reparto alla volta: in difesa manca un vice-Masina, con Morleo in stallo, ma si può stare tranquilli. Servirà solo registrare i meccanismi e stabilire alcune gerarchie (Oikonomou-Gastaldello i titolari? Rossettini resterà?) e sperare che tra Krafth e Mbaye venga fuori un terzino destro valido. Ma il reparto fa dormire sonni tranquilli. Discorso diverso per il centrocampo, dove manca fisicità e dove ormai dato per partente Diawara si cercano anche geometrie: le garantirebbe Crisetig, che però ha ritmi troppo compassati ed è già stato bocciato da Donadoni la scorsa stagione, Nagy è tutto da valutare. E se venisse rivalutato Pulgar? Il dubbio del tecnico è anche tattico: vorrebbe provare il 4-2-3-1, ma questo significherebbe imbrigliare troppo un giocatore come Donsah, eccellente quando può giocare “box-to-box”. Positive le prestazioni di Taider, ma chiaramente non basterà lui, servirà un rinforzo e chiarezza di idee da parte di Donadoni. Nel reparto offensivo invece appare chiaro come peseranno l’assenza per infortunio di Destro e la partenza di Giaccherini: per sostituire il primo potrebbe non bastare Floccari, per il secondo invece sono arrivati i giovani e frizzanti Verdi, Di Francesco e Krejci, che si sono aggiunti a Mounier, Brienza e Rizzo. Bei nomi, poche certezze: e adesso servono quelle.

Džemaili, siamo alla stretta finale

Parlando di mercato, di rinforzi, Zara ci racconta le ultime novità partendo dall’intreccio che riguarda il delicato ruolo di regista. Amadou Diawara partirà quasi sicuramente, e al momento sarebbe vicino alla Roma in un’operazione che prevederebbe un prestito a 5 milioni con riscatto fissato a 10 e il prestito da parte dei giallorossi di Sadiq. Il Napoli è in rimonta, e tenta Bigon inserendo nell’affare Omar El Kaddouri, l’anno scorso a lungo inseguito dal Bologna: si può fare? Si, anzi ni, la Roma rimane avanti. E chi sostituirà Diawara? Džemaili è a un passo, convinto dal quadriennale offerto e spalmato tra Italia e Canada, Bologna e Montreal, Serie A e MLS: due anni qui, due anni lì. Resta da convincere il Galatasaray, ed è per questo che rimangono caldi i nomi di Viviani e Barreto. In seguito le altre operazioni, non meno importanti: Gnoukouri arriverà, forse, quando l’Inter tornerà dalla tournée; Morleo potrebbe partire e a sostituirlo arriverebbe il giovane Keita dell’Entella; in attacco serve un vice-Destro affidabile e low-cost, potrebbe essere Pinilla, mentre rimane in canna il colpo legato a Iturbe, ancora in attesa di valutazione da parte di Spalletti. 

foto: trtspor.com

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