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Bologna FC

The Day After – 11 Nov

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A.A.A cercasi portiere

La condanna, unanime ed incontrovertibile, l’ha emessa la partita col suo crudele e beffardo finale: il Bologna non ha un portiere all’altezza della serie A, punto e basta. Il caso è chiuso.

Quella andata in scena oggi, è stata infatti l’ennesima replica di un film già visto nella passata stagione, quando a “ difendere” i pali rossoblù c’era Federico Agliardi: con una serie di grossolani errori distribuiti in ogni partita, il biondo portiere fece perdere diversi punti alla causa rossoblù, mostrando la sua  inadeguatezza alla massima serie; da cui il conseguente passaggio di consegne a Gianluca Curci.

Un portiere promettente in passato, ma proveniente da un periodo a dir poco buio, con l’aggiunta, forse, di qualche peso sulla  coscienza calcistica difficilmente scrollabile, come  l’incredibile retrocessione della Samp: in effetti il suo rilancio aveva tutti i connotati di una scommessa.

Una scommessa rivelatasi finora un fallimento totale: perché i due errori odierni di Bergamo non sono di certo i primi della stagione e fanno il paio con altri con il risultato complessivo di almeno 4-5 punti lasciati sulla via, per colpe di fatali disattenzioni ormai troppi frequenti.

Mai il Bologna si era dovuto preoccupare del problema dell’estremo difensore: da Pagliuca a Gillet, passando per Antonioli e Viviano, per un decennio buono la squadra felsinea aveva avuto dei signori portieri tra i pali. Ora invece, per un classico esempio di segno dei tempi, il problema sussiste, eccome se sussiste: perché il portiere è un ruolo delicatissimo, se non fondamentale nell’economia di una squadra.

 Per questo non lo si può scegliere con leggerezza; ma nella società Bologna, da diversi anni il risparmio viene prima dell’aspetto tecnico: ecco così spiegato l’acquisto di Curci, preso in saldo ( ma con un ingaggio da capogiro) ma mai capace di garantire alla squadra la necessaria sicurezza e tranquillità.

In fin dei conti però, continuare ad inveire contro il povero Curci non avrebbe senso: la colpa, come già detto, è di chi l’ha preso e messo lì. E qui torniamo al punto originario, fin troppo noto a tutti.

La soluzione? Sostenerlo fino alla fine, perché fino a prova contraria lui è e rimane il portiere del Bfc, almeno fino a gennaio ( ed in rosa non ci sono di certo migliori alternative), con la consapevolezza che, in ogni caso, non è lui di certo la radice di tutti i mali che affliggono il Bologna.

Per trovarla, bisogna scavare più a fondo.

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